L'Albo professionale italiano dei bibliotecari è stato approvato dall'Assemblea generale dei soci dell'Associazione italiana biblioteche il 29 aprile 1998 ed è rimasto in vigore fino all'approvazione del nuovo Statuto e all'abrogazione del relativo Regolamento da parte dell'Assemblea generale degli associati del 4/11/2010.
Dal 1998 al 2009 è stata istituita un'apposita Commissione permanente che vagliava le domande di iscrizione.
Il Regolamento dell'Albo professionale italiano dei bibliotecari si ispirava alle direttive europee sul riconoscimento dei titoli professionali (89/48/EEC del 21 dicembre 1988 e successive) e all'esperienza della Library Association britannica , il cui albo è già riconosciuto dall'Unione europea.
Nel Regolamento sono state raccolte tutte le indicazioni contenute nel disegno governativo di legge delega per il riordino delle professioni intellettuali, presentato dal Ministro di grazia e giustizia Flick alla Camera il 9 luglio 1998 (A.C. 5092), noto anche come "disegno di legge Mirone" dall'allora sottosegretario alla Giustizia.
Il lavoro istruttorio sulle professioni non ancora riconosciute è seguito a partire dal 1997 dal CNEL (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), con cui l'AIB tiene stretti contatti per garantire un'informazione tempestiva e la rispondenza del nostro Albo alle condizioni che verranno stabilite per il riconoscimento dei nuovi albi professionali. Tra le condizioni che verranno richieste, e che l'AIB è già in grado di garantire, la rappresentatività dell'associazione nel suo settore, una procedura imparziale di selezione basata sul controllo della formazione e della competenza professionale, il controllo deontologico tramite un codice deontologico e un regolamento di disciplina, la verifica periodica delle condizioni di accesso all'Albo.
Con il Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 206: "Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché della direttiva 2006/100/CE che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania" viene data l'opportunità alle associazioni professionali rappresentative a livello nazionale iscritte presso un registro tenuto dal Ministero di Giustizia di partecipare alle conferenze dei servizi indette dalle autorità competenti italiane per la definizione di un modello di qualifiche professionali standard.
Al D. Lgs 206/2007 è seguito il Decreto interministeriale 28 aprile 2008 (emanato dal Ministero della Giustizia di concerto con il Ministero per le politiche europee): "Requisiti per la individuazione e l'annotazione degli enti di cui all'articolo 26 del decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate per le quali non esistono ordini, albi o collegi, nonché dei servizi non intellettuali e delle professioni non regolamentate. Procedimento per la valutazione delle istanze e per la annotazione nell'elenco. Procedimento per la revisione e gestione dell'elenco".
Sulla scorta di questo Decreto, le Associazioni hanno presentato la documentazione per il riconoscimento e il Ministero della Giustizia ha intrapreso il procedimento per la verifica dei requisiti in ordine alla rappresentatività a livello nazionale delle associazioni. Mentre era in corso il procedimento di valutazione da parte del Ministero della Giustizia e del CNEL, il TAR Lazio, accogliendo uno dei ricorsi, ha annullato il Decreto interministeriale. Le verifiche sono proseguite pertanto sulla base del solo art. 26 del D. Lgs. 206/2007, ma di fatto tenendo conto dei requisiti previsti nel Decreto interministeriale.
Il 12 maggio 2010 la Seconda Commissione del CNEL ha espresso parere favorevole per l'AIB in riferimento alla documentazione presentata a norma dell'art. 26 D. Lgs 206/2007 e che tale parere sarà trasmesso a breve al Ministero della Giustizia. (ved. Comunicato AIB a: http://www.aib.it/aib/cen/stampa/c1006.htm)
L'art. 26, comma 3 del decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 206 stabilisce che
"Al fine della valutazione in ordine alla rappresentatività a livello nazionale delle professioni non regolamentate si tiene conto:
I requisiti elencati, interessando direttamente lo Statuto, hanno portato ad una modifica del testo con la sostituzione dell'"Albo professionale italiano dei bibliotecari" con l'"Elenco degli Associati". Il nuovo Statuto è stato approvato dall'Assemblea straordinaria degli Associati il 4/11/2010 (http://www.aib.it/aib/cen/as1011s.htm).
Inoltre sono in corso proposte di legge presentate in Parlamento. Da qualche mese le Commissioni Riunite II (Giustizia) e X (Attività Produttive, Commercio e Turismo) hanno iniziato un'indagine conoscitiva in relazione a ben sette proposte di legge (C. 3 di Iniziativa popolare, C. 503 Siliquini, C. 1553 Vietti, C. 1590 Vitali, C. 1934 Froner, C. 2077 Formisano e C. 2239 Mantini) in materia di riforma delle professioni, cui di recente (il 18 maggio) è stata abbinata l'ottava, quella di Rocco Buttiglione e Angelo Compagnon (Atto Camera 3131). Il primo dicembre 2009 presso le due Commissioni riunite si è tenuta l'audizione del COLAP. Hanno fatto parte della delegazione COLAP i rappresentanti di quattro Associazioni tra cui anche l'AIB, col compito di illustrare le caratteristiche peculiari delle rispettive professioni e, soprattutto, di evidenziarne le connotazioni intellettuali. (ved. pagina di Olav "Notizie flash": http://www.aib.it/aib/cen/olav/flash.htm3)
Va segnalata infine la Proposta di legge, risalente al 2008, di Madia, Samperi, Ferranti, Tenaglia: "Modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professioni dei beni culturali (Atto Camera 1614), di cui l'AIB è stata tra i principali promotori e sostenitori, partecipando agli incontri per la sua definizione, al convegno di Paestum, ecc.
(ved. pagina di Olav "Agenda/Attività": http://www.aib.it/aib/cen/olav/attivita.htm3)