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Certificazione professionale:
l'esperienza della Library Association

La Library Association gestisce da tempo un sistema molto articolato ed elaborato di certificazione professionale ed è una fra le associazioni elencate nella Direttiva europea 89/48/EEC sul riconoscimento delle qualificazioni professionali.

Una sintesi delle sue regole e procedure, ricavata dal manuale Associateship regulations and notes of guidance (London: Library Association, 1997, a cui si riferiscono le citazioni) e da altri documenti disponibili presso la Segreteria AIB, può quindi essere utile:
- come esempio di regole, criteri, procedure a cui ispirarci;
- per suggerire ulteriori attività dell'AIB in questo campo.

I requisiti per l'iscrizione all'albo

Per l'iscrizione all'albo (Register of Chartered Librarians) occorrono, oltre all'iscrizione alla LA,
- un diploma universitario specifico o una qualificazione equivalente;
- un minimo di esperienza professionale con valore anche di tirocinio.

L'esperienza professionale deve essere vera attività di lavoro con i seguenti requisiti (p. 20):
- non meno di 30 ore settimanali (un part time fra le 12 e le 29 ore settimanali è accettato ma la durata deve crescere in proporzione);
- lavori a termine sono considerati solo se la durata è di almeno 8 settimane e 240 ore per ciascun periodo;
- il volontariato può essere accettato solo se un iscritto all'Albo certifica che non è sostitutivo di lavoro normalmente retribuito;
- in linea di principio l'esperienza deve essere di livello professionale, e quindi se il lavoro svolto è in gran parte non professionale il tempo richiesto può essere maggiore; comunque il candidato può sviluppare analisi e valutazione professionale anche su attività per le quali, nel suo posto di lavoro, non gli spettano responsabilità decisionali.
In ogni caso, viene sottolineato che la certificazione riguarda la persona, non il suo posto di lavoro o le sue mansioni (p. 7).
Le attività lavorative considerate possono essere diverse, non consecutive e di durata anche superiore ai minimi richiesti, ma la domanda deve essere aggiornata alla situazione attuale e al posto occupato al momento.

I percorsi di professionalizzazione

Il percorso più comune (Route A) prevede:
- diploma di master rilasciato da una scuola universitaria di Library and informazione science (LIS) e riconosciuto da un apposito comitato della LA;
- esperienza professionale di carattere anche formativo, concordata, di almeno un anno.

Il Professional Training Programme (PTP) deve essere concordato (prima dell'inizio o entro 1 mese) tra il candidato e il suo supervisore da una parte e il Registration Board (RB, analogo alla nostra Commissione) della LA dall'altra.
La LA fornisce una traccia molto dettagliata dei contenuti da coprire (grandi aree come le capacità di analisi e valutazione o di comunicazione, articolate in singoli settori come le tradizionali procedure di biblioteca) e delle modalità di lavoro e di supervisione (p. I-XII). Oltre al lavoro che si svolge nell'ente deve essere curato lo sviluppo di una visione professionale complessiva (p.es. con letture, partecipazione a convegni e altre attività professionali esterne, ecc.).
Il Supervisore deve essere iscritto all'Albo da almeno 5 anni, tenere contatti almeno mensili con il candidato e, al termine del periodo, firmare una dichiarazione di positiva conclusione del PTP (prestampata, quindi non motivata e non analitica). Il Supervisore appartiene di solito allo stesso ente, ma si può ricorrere a un Supervisore esterno, di norma quando non vi siano iscritti all'Albo all'interno dell'ente.
Per comodità (e anche per attrarre i candidati più motivati) un ente può concordare con la LA un PTP standard per il proprio personale, comunicando di volta in volta solo i dati del singolo candidato e del relativo supervisore.
Il PTP può anche consistere di più periodi separati, con supervisori diversi.

Il percorso alternativo (Route B), seguito da una minoranza, prevede:
- diploma di una LIS School o altra qualificazione equivalente;
- esperienza professionale di almeno due anni.
Questo percorso è aperto anche a chi abbia un diploma non riconosciuto o in altro settore accademico (non LIS). Potrà essere aperto anche a quanti abbiano una qualificazione professionale non accademica ma riconosciuta equivalente a un titolo accademico nell'ambito del programma di National Vocational Qualifications del governo britannico. La LA, insomma, non rifiuta - al contrario di altre associazioni professionali inglesi - di accettare qualificazioni non universitarie, ma le accetterà una volta che siano state formalmente riconosciute come equipollenti dalle autorità che governano l'istruzione superiore.
Le indicazioni sulla Route B non sono molto precise: i principi da seguire dovrebbero essere per quanto possibile gli stessi, sembra necessario registrarsi come candidati al principio dei 2 anni e presentare un progetto formativo scritto (anche usando il "Framework for Continuing Professional Development" di cui si parla alla fine), ma non è chiaro come debba essere presentato e se debba essere approvato dal Registration Board.

Le forme della domanda di iscrizione

Completato uno dei due percorsi (A o B) si può presentare la propria domanda scegliendo una fra 4 forme:
1) Professional Development Report ("Report")
2) Portfolio of evidence of professional development ("Portfolio")
3) Professional Development Proforma and Interview ("Proforma")
4) Adaptation Report.

Il Professional Development Report è un resoconto di 4000-6000 parole (circa 20.000-40.000 caratteri?), diviso in sezioni e con eventuali appendici (non comprese nel conto delle parole) e documenti allegati, che deve comprendere numerosi elementi tra i quali:
- descrizione del periodo di esperienza dichiarato, con i posti ricoperti e le relative mansioni;
- curriculum delle attività professionali, pubblicazioni, ecc.;
- analisi degli obiettivi dell'organizzazione per cui il candidato ha lavorato e valutazione del loro raggiungimento;
- autovalutazione del lavoro svolto e dei suoi progressi;
- analisi della formazione ricevuta e dei bisogni di formazione futuri;
- conoscenza del contesto bibliotecario complessivo, del quadro legislativo, della funzione delle organizzazioni e delle attività professionali (vita associativa, convegni, stampa e editoria specializzata, ecc.), delle maggiori questioni professionali (temi controversi e di attualità, deontologici, ecc.) (p. 21-22).
Il Report non deve essere solo descrittivo, ma anche analitico e valutativo (con capacità di giudizio professionale) riguardo sia alla situazione di lavoro che alla formazione e allo sviluppo professionale del candidato. Deve anche mostrare come le conoscenze teoriche siano state tradotte in pratica, imparando dalla loro applicazione e individuando direzioni di miglioramento.

L'Adaptation Report è una possibilità alternativa per chi abbia conseguito un titolo estero riconosciuto (p.es. il diploma della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari di Roma) e comporta solo minime varianti rispetto al PDR. In passato l'esperienza professionale minima richiesta doveva essere stata maturata nel Regno Unito; ora pare che possa essere svolta anche in altri paesi dell'Unione Europea (p. 20), ma il Report deve comprendere comunque la conoscenza della realtà britannica.

Il Portfolio of Professional Development rovescia, in sostanza, l'equilibrio fra relazione e documentazione: comprende una introduzione di illustrazione generale e valutazione (non più di 1000 parole) e un indice ragionato ("annotated") della documentazione presentata, che deve coprire gli stessi temi indicati per il Report.
Si può supporre che sia conveniente quando il candidato dispone di documenti (certificati, attestati, elaborati di servizio, pubblicazioni, ecc.) che già da soli coprono i temi richiesti; il suo uso sta crescendo, rispetto al modello classico del Report, per la diffusione - nella scuola, nell'università e nel lavoro - di registri formalizzati individuali delle attività svolte e dei risultati conseguiti.

La terza possibilità comprende due parti, una traccia di domanda (il Professional Development Proforma) e il successivo colloquio (Interview). La traccia è molto dettagliata, simile a un lungo questionario a risposte aperte sulle esperienze fatte e la consapevolezza acquisita, e corrisponde in larga misura allo schema del Professional Training Programme (dagli scopi del servizio in cui si lavora alle singole competenze professionali, gestionali e comunicative). Le ultime due sezioni riguardano le attività di formazione svolte e le attività professionali esterne al proprio posto di lavoro (vita associativa, convegni, letture professionali, ecc.). La lunghezza media prevista (fra traccia e testo del candidato) è di circa 4000 parole. Devono essere allegati un curriculum e, se possibile, job description e obiettivi di ciascun ente presso il quale il candidato ha lavorato.
Alla domanda segue un colloquio (durata massima un'ora), svolto nella sede di lavoro del candidato o comunque in zona da due Scrutineers scelti dal Registration Board. Il colloquio è dedicato alle ultime due sezioni della domanda e ad altri punti scelti dal RB e ciascuno Scrutineer deve compilare un resoconto dell'intervista con la sua valutazione. La decisione finale spetta comunque al RB.
Non è chiaro a chi possa convenire questa forma: secondo le indicazioni della LA, soprattutto a chi scarseggi di documentazione (lavori precari, o in situazioni poco organizzate e formalizzate, o all'estero, ecc.); forse anche a chi ha difficoltà a organizzare un proprio discorso e presentare un percorso professionale coerente e consapevole.

Queste forme sono previste anche nel nostro Regolamento, pur se in maniera meno formalizzata.
Gli insegnamenti più interessanti da ricavarne mi sembrano:
- il giudizio sulla "professionalità" del candidato, che a prima vista potrebbe apparire molto aleatorio e soggettivo, viene circoscritto con molta precisione dalle norme e dalle indicazioni della LA, in modo da raggiungere un alto grado di consenso e di obiettività (p.es., persone diverse dovrebbero riuscire a valutare allo stesso modo se la persona, oltre a descrivere il proprio lavoro, indica i suoi scopi, sa valutare in che misura sono raggiunti, identifica degli inconvenienti, ipotizza delle iniziative o dei metodi che li possano ridurre o annullare, ecc.);
- viene sottolineata la necessità di sviluppare una visione d'insieme e tutto il ventaglio di capacità professionali, non solo la professionalità in uno specifico ente e in una specifica mansione (sottolineate invece nel nostro Regolamento); ciò è più facile, peraltro, sulla base di una formazione organica e di un percorso di tirocinio pure organico e formalizzato.
L'articolato percorso previsto (con i due aspetti sottolineati sopra) fa sì che la certificazione non sia semplicemente un giudizio (sì/no) su qualcosa che esiste o non esiste di per sé (la "professionalità"), bensì il traguardo di un processo in cui la professionalità viene sviluppata, indirizzata, irrobustita.
Si può dire che il processo di certificazione, essendo articolato e trasparente, ha esso stesso un grande valore formativo, contribuisce in maniera determinante a creare la professionalità invece di limitarsi a valutarla.

La valutazione della domanda

Il Registration Board che valuta le domande è composto da non più di 20 soci iscritti all'albo, nominati dal Consiglio della LA senza una durata fissa e revocabili; anche il Board può proporne la sostituzione. In genere i membri sono già stati Scrutineers (e di solito tornano ad esserlo dopo) e operano nel RB, in media, per due anni.
Il meccanismo è abbastanza elaborato per coniugare tempestività e garanzia.
Ciascuna domanda, appena arrivata, viene recapitata a due membri (per questo sono richieste 3 copie), che concordano il giudizio per la seduta successiva o, in caso di disaccordo, si rivolgono a un terzo. Le "coppie" cambiano ogni mese. I nuovi membri del RB iniziano a valutare domande solo dopo la prima seduta plenaria e nel primo mese sono "accoppiati" con il presidente del RB.
Il RB si riunisce ogni 2 mesi per deliberare sulle domande istruite nel frattempo (in media 80, più 5 per la Fellowship). Le domande possono essere accolte o respinte, oppure (per il Report e il Portfolio) può essere richiesta ulteriore documentazione, stabilendo un termine. Le domande respinte devono essere lette e valutate per iscritto da ciascun membro del RB; la decisione è a maggioranza (p. 36). Questa norma fa pensare che di solito il RB si limiti ad avallare il parere positivo della coppia di valutatori; gli altri membri esaminano la domanda solo se la prima valutazione è negativa.
Le domande accettate, a quanto si dichiara, sono il 95% circa; quelle respinte o rinviate ai candidati lo sono di solito perché non rispondenti, nella forma o nella sostanza, alle norme (p. 12). Tuttavia questo non significa che la valutazione non sia rigorosa: l'alta percentuale di esiti positivi sembra dipendere dal fatto che l'iter del candidato è soggetto a numerose verifiche (comprese consultazioni informali con gli uffici della LA, supervisori, centri di assistenza a cui si accenna più avanti, ecc.), cosicché quando si arriva alla decisione finale le tessere del quadro dovrebbero essere quasi sempre tutte a posto.
Se non viene richiesta ulteriore documentazione, tutta la procedura si conclude in 2-4 mesi.
Dato che in media i candidati ottengono l'iscrizione all'albo dopo 2-3 anni dal conseguimento del titolo di studio (poco più del periodo minimo di esperienza richiesto), evidentemente tutto il meccanismo di tirocinio e certificazione è bene organizzato e scorrevole.

Il RB utilizza, come si è detto, una rete territoriale (corrispondente alle Branches, analoghe alle Sezioni AIB) di Scrutineers (iscritti almeno da 5 anni all'albo, ex membri del RB o esperti tra i quali vengono in genere reclutati i nuovi membri del RB), per disporre di persone esperte nei diversi settori e che siano geograficamente vicini ai candidati da sottoporre a colloquio. Comunque, i due Scrutineers incaricati di un colloquio non devono conoscere già personalmente il candidato.

Le garanzie per le domande respinte sono molto precise: il candidato riceve una motivazione molto dettagliata (comprese le copie dei resoconti del colloquio, se l'ha sostenuto) e le istruzioni complete per un eventuale ricorso. Il ricorso deve essere proposto entro 6 settimane e si può basare solo sul fatto che il RB abbia fatto uso di informazioni errate o fuorvianti, senza colpa del candidato, ovvero violato le norme procedurali. Se il ricorso appare non infondato al Chief Executive della LA e viene accolto da un collegio analogo ai nostri Probiviri la relativa decisione torna al RB per un riesame.
In ogni caso, un candidato respinto può ripresentare domanda quando è trascorso un anno.

Le attività di supporto

Le attività di supporto ai candidati sono numerose e interessanti anche per noi, soprattutto considerando la disseminazione dei soci sul territorio.
Oltre agli uffici centrali della LA, ci si può rivolgere a due reti territoriali di supporto, quella dei Registration Liaison Officers (promossa dal Career Development Group della LA, già Association of Assistant Librarians) e quella dei Supervisor Liaison Officers.
I RLO sono soci volontari, iscritti all'albo, che in ogni città o zona operano come consulenti per i candidati, sulla base della loro esperienza e delle informazioni che gli uffici della LA trasmettono regolarmente; organizzano anche altre attività utili per i candidati. Può sorprendere che gli uffici della LA informino il RLO di zona delle domande ricevute (mentre il loro contenuto è strettamente riservato), così che possa prendere lui l'iniziativa di contattare i candidati. Comunque si tratta di un'attività volontaria, confidenziale, senza alcun legame formale con le procedure di iscrizione all'Albo.
I SLO sono pure soci volontari, con esperienza di Supervisori per la Route A (spesso sono anche Scrutineers), nominati per singole aree territoriali, per dare consulenza a candidati e supervisori, soprattutto per l'elaborazione del Professional Training Programme, e organizzare attività in questo campo (conferenze, seminari, ecc.), anche insieme alla rete degli RLO.

Qualcosa di simile potrebbe essere utile anche nell'ambito dell'AIB, per esempio per avere in ogni regione una o più persone che possano consigliare chi vuole fare domanda di iscrizione all'Albo. Potrebbero essere utili anche figure analoghe agli Scrutineers, esperti affidabili in varie zone a cui chiedere, confidenzialmente, informazioni su una biblioteca o un servizio, da confrontare col quadro fornito dal candidato.

La Fellowship

Oltre alla Associateship la LA prevede anche la Fellowship, normalmente conferita almeno 5 anni dopo il primo riconoscimento (ma è possibile, particolarmente per persone che abbiano operato all'estero, candidarsi direttamente al secondo livello, con un'esperienza non inferiore a quella richiesta per i due gradini).
Per la Fellowship bisogna mostrare di aver realizzato il potenziale professionale valutato per il primo livello, aver sviluppato la capacità di svolgere attività professionalmente complesse e aver dato un contributo obiettivamente determinabile alla professione nel suo complesso (p.es., con uno o più studi rilevanti o con realizzazioni di servizi che costituiscano un esempio per la professione, quindi con qualche elemento di originalità).
La domanda è costituita da una breve autocandidatura (non più di 500 parole), accompagnata dal curriculum, da pubblicazioni e altra documentazione e da eventuali referenze (lettere di sostegno) di iscritti all'albo. Fra i lavori del candidato viene indicata per prima la tesi di dottorato, canale abituale di accesso alla Fellowship, della quale però non si valuta la qualità accademica bensì l'interesse e l'applicazione in ambito professionale.
Per raccogliere elementi di valutazione il RB può ricorrere anche a un colloquio, a visite a edifici e servizi realizzati dall'aspirante e al giudizio di referees sulle sue opere; possono essere utilizzati degli Scrutineers (di solito Fellows), soprattutto per esaminare sul posto le realizzazioni dell'aspirante Fellow o per la valutazione di lavori scientifici molto specialistici. Alle procedure non prendono parte solo altri Fellows: per far parte del RB basta l'Associateship, anche se si ignora se in pratica sia usuale la presenza di membri con la sola prima qualificazione e non viene menzionata l'eventualità che si candidi alla Fellowship un membro del RB. Nella valutazione, comunque, si deve tener conto esclusivamente della documentazione presentata o delle verifiche compiute, non di quanto sia in altro modo o generalmente noto, e i membri del RB che per conoscenza personale o rapporti professionali non si ritengono in condizione di giudicare imparzialmente non partecipano alla procedura.
Altre norme e procedure sono analoghe o identiche all'Associateship.

Formazione permanente e integrazione con la formazione superiore

Non c'è un meccanismo di verifica periodica della certificazione, ma dal 1992 la LA gestisce un "Framework for Continuing Professional Development" che è una cornice formalizzata, una specie di registro, da utilizzare per programmare e documentare la propria crescita professionale (obiettivi, attività di aggiornamento anche informali come leggere un libro o visitare un'altra biblioteca, risultati, ecc.).
Può essere compilato in maniera personale e del tutto libera (un po' come si cura e aggiorna il proprio curriculum) ma può anche essere utilizzato come una forma di autocertificazione per il lavoro e la carriera e venire concordato, almeno in parte, col proprio datore di lavoro o supervisore.
È nato su base privata e volontaria, ma molte importanti organizzazioni bibliotecarie (sistemi bibliotecari territoriali, universitari, ecc.) ne riconoscono e promuovono l'uso e si va diffondendo (come quelli analoghi di altre associazioni professionali) come una forma riconosciuta di certificazione professionale per tutto l'arco della vita.

Le attività di certificazione, oltre a presupporre e utilizzare qualificazioni accademiche, sono a loro volta riconosciute nell'istruzione superiore, attraverso il Credit Accumulation and Transfer Scheme (CATS) dello Open University Validation Service. In particolare, sia l'Associateship che la Fellowship danno diritto a crediti validi per conseguire un Master degree (per un massimo rispettivamente di 20 e 50 crediti, da concordare con l'università a cui ci si rivolge e sulla base della pertinenza al percorso di studio).

Alberto Petrucciani


Copyright AIB 1999-05-07, ultimo aggiornamento 1999-05-11 a cura di Ilaria Brancatisano e Alberto Petrucciani
URL: http://www.aib.it/aib/cen/albola.htm

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