[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2006)

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INTERVISTA A PAOLO BIORDI, NUOVO DIRETTORE DEL CONSERVATORIO DI MUSICA DI FIRENZE

BIBLIOTECA DEL "CHERUBINI": QUALCOSA SI MUOVE

di Vincenzo Crescente

Passeggiando per il centro di Firenze e trovandoci ad attraversare la Piazzetta delle Belle Arti a pochi passi dal Duomo, il nostro sguardo è in genere attratto più dalla coda dei turisti in attesa di entrare nella vicina Galleria dell'Accademia, che dall'edificio in cui sorge il Conservatorio statale di musica intitolato a Luigi Cherubini. Qui, al numero civico 2, ha sede non solo la scuola e un museo di strumenti antichi, ma anche una biblioteca specializzata tra le più prestigiose d'Italia per il suo patrimonio librario: oltre 40.000 volumi e opuscoli, numerose edizioni rare di trattati, e poi autografi e manoscritti dei più celebri musicisti italiani tra cui Rossini, Cherubini, Scarlatti, Monteverdi e tanti altri. A tutta questa ricchezza, però, la città è sembrata finora poco interessata: la biblioteca, infatti, non funziona da almeno 15 o 20 anni, durante i quali musicisti, professori e laureandi si sono dovuti arrangiare a chiedere l'accesso alle raccolte in via eccezionale, e sempre su appuntamento. Periodicamente i giornali hanno riproposto - tirando in ballo anche gli enti locali - il problema di questo colpevole abbandono (in una città come Firenze, che tra l'altro è sede di non pochi teatri e accademie nonché del prestigioso "Maggio musicale"): ma niente è mai cambiato. Insomma, anche se non è stata mai ufficialmente chiusa, in tutti questi anni la biblioteca di fatto non ha erogato servizi.
In Italia le biblioteche dei Conservatori di musica rientrano nella disastrata categoria delle biblioteche scolastiche, create in base alla Legge n. 734 del 1912: i "bibliotecari" che vi lavorano sono gli stessi insegnanti, i quali sono tenuti a svolgere un orario settimanale di dodici ore e possono contare su un "organico" che prevede spesso non più di qualche ausiliario, scelto tra il personale non docente. Fino a qualche anno fa le biblioteche dei Conservatori dipendevano dall'Ispettorato per l'istruzione artistica del Ministero della pubblica istruzione mentre oggi, con la Legge n. 508 del 1999, dipendono dall'Alta formazione artistica e musicale del Ministero dell'Università e della ricerca scientifica. Se questo cambiamento al vertice abbia portato nei Conservatori delle novità positive, in particolare per quanto riguarda le biblioteche, non lo sappiamo. Quanto al "Cherubini" di Firenze - nato nel 1849, allorché la Scuola di musica dell'Accademia di belle arti venne resa autonoma, e diventato Conservatorio di musica con regio decreto nel 1910 - sembra che queste novità ci saranno, stando a quanto dichiara il nuovo direttore del Conservatorio Paolo Biordi, insediatosi il 1° novembre 2006. Tra le varie iniziative che egli intende promuovere, infatti, c'è anche il rilancio della biblioteca.
Quarantasette anni, ravennate, da vent'anni insegnante di viola da gamba, il Maestro Biordi svolge attività concertistica in tutta Europa (ha collaborato con formazioni come "Il Giardino Armonico", "Ensemble Baroque de Limoges", "Accademia Strumentale Italiana" e con solisti quali U. Caine, B. Canino, S. Accardo); ha inciso oltre 30 cd di musica antica e contemporanea (l'ultimo nel 2006 per la Stradivarius, col "Quartetto italiano di viole da gamba", formazione della quale è stato tra i fondatori); ha curato inoltre, con V. Ghielmi, monografie e manuali sulla viola da gamba e realizzato un database di 2000 schede e 10.000 immagini digitali sulla presenza di questo strumento nella pittura europea dei secc. XV-XVIII. Tra le priorità che egli ha individuato dopo la sua nomina spiccano la valorizzazione del patrimonio della biblioteca, da troppo tempo trascurato, e il potenziamento dei servizi anche attraverso la riapertura della sala di lettura. L'abbiamo incontrato per rivolgergli alcune domande.

Cosa sta facendo attualmente il Conservatorio per la propria biblioteca?
Il Maestro Gianni Ciabattini e la Prof.ssa Giuliana Zaccagnini - docenti interni che, per statuto, sono addetti alla biblioteca - coordinano varie attività, tra cui i servizi di microfilmatura e digitalizzazione (v. box in questa pagina, ndr). Al momento questo lavoro viene effettuato sul Fondo Abramo Basevi, che costituisce anche la parte più importante della biblioteca: si tratta di quasi 4000 pezzi tra volumi, lettere e spartiti riguardanti la musica vocale e strumentale che il musicista livornese, morto nel 1885, lasciò per testamento al Conservatorio di Firenze; un fondo che tra l'altro era stato danneggiato dall'alluvione del 1966. A breve c'è anche il progetto di digitalizzazione di un altro fondo, in collaborazione con il Conservatorio di Mantova [la digitalizzazione è una strada che oggi viene percorsa da varie biblioteche di Conservatori, da Venezia, a Roma, a Milano, a Napoli, forse anche per ovviare al divieto di prestito e riproduzione della musica a stampa, ndr].

La biblioteca avrà un catalogo in linea?
Il M.º Ciabattini ha incontrato la direttrice della Biblioteca nazionale centrale di Firenze per avere informazioni sugli standard necessari per la catalogazione e per poter beneficiare della consulenza del loro personale. Ho già individuato uno sponsor disposto a sostenere le spese necessarie ad allestire l'opac e saranno realizzati anche progetti di integrazione con altre importanti istituzioni pubbliche.

A che punto è la ristrutturazione della sala di lettura?
I lavori, iniziati già da tempo, saranno ultimati a breve. Il direttore amministrativo ha tra l'altro ottenuto dal Ministero le risorse per gli arredi e le scaffalature, che consentiranno di disporre di parte dei testi direttamente in sala. Una commissione interna, nominata dal Consiglio Accademico, si occuperà poi (con l'ausilio di un membro esterno) dell'individuazione dei criteri per la divisione della biblioteca storica dalla biblioteca didattica. In particolare per i fondi storici, i progetti potrebbero essere numerosi: ad es. l'istituzione di una casa editrice interna, che possa divulgare il prezioso patrimonio del Conservatorio anche attraverso una serie di ristampe anastatiche di testi posseduti.

Sono previste postazioni pc nella nuova sala di lettura?
Per poter usufruire di un catalogo elettronico saranno necessarie. Stiamo pensando anche a corsi di formazione e tirocini per l'apprendimento delle procedure di catalogazione, da parte di possibili ausiliari.

Che tipo di servizi saranno offerti dalla biblioteca?
Cercheremo di riaprirla, in giorni e orari ancora da decidere, e intanto continueremo ad offrire il servizio di microfilmatura dei nostri documenti, su richiesta: questo sarebbe già un ottimo risultato.

Il M.º Biordi mi accompagna a vedere la sala di lettura: i lavori sono quasi terminati ed hanno ridato lustro ad un ambiente che ora si presenta luminoso ed accogliente.
Speriamo che presto la sala possa ospitare studenti e ricercatori interessati a riscoprire il prezioso patrimonio della biblioteca, anche grazie all'appassionata e competente opera del nuovo direttore del Conservatorio.


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Copyright AIB 2007-03-02, ultimo aggiornamento 2007-03-05 a cura di Vanni Bertini e Cristiano Di Pietro
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