AIB.
Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2006)
Ipertesti e dintorni
di Elisabetta Di Benedetto
Sappiamo tutti quanto l'Unione Europea sia attenta e attiva rispetto alle problematiche dell'educazione permanente, intesa come quella risorsa strategica che, sulla base dei principi di Lisbona, consente di realizzare uno sviluppo innovativo e perciò realmente competitivo. In quest'ottica la UE ha varato uno specifico programma denominato Lifelong learning programme per il periodo 2007-2013, comprendente al suo interno, tra gli altri, Grundtvig, specificamente volto a favorire la mobilità degli adulti tra stati membri. Inoltre la Commissione Europea ha adottato una raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio per giungere a un Quadro Europeo delle Qualifiche (QEQ) per l'apprendimento permanente attraverso il metodo del "coordinamento aperto" delle rispettive politiche di lifelong learning dei paesi membri.
Per venire a un ambito che ci riguarda più da vicino e che si collega fortemente alla programmazione europea, è significativo che nel Piano Operativo Regionale (POR) articolato secondo cinque assi, quello dell'adattabilità preveda la creazione di un sistema di formazione continua. Anche all'interno del Piano Regionale di Sviluppo (PRS) si evidenziano, tra le altre, le tematiche legate alla qualità del lifelong learning. Analogamente, nel Piano Generale di Indirizzo Integrato per istruzione formazione e lavoro (PIGI) si pone quale obiettivo primario l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. D'altra parte sempre la Regione Toscana ha ormai messo in piedi, grazie al Progetto Trio, un sistema di formazione a distanza che offre un catalogo, in rapida crescita, di più di mille corsi gratuiti nei più diversi ambiti disciplinari e lavorativi. Tra questi fanno capolino anche un paio di proposte di carattere biblioteconomico: una sul reference cooperativo a distanza tra le biblioteche toscane e l'altra sui servizi bibliotecari e di lettura in ospedale. Quest'ultima, in particolare, mi sembra molto interessante perché getta un ponte verso altri settori della società apparentemente distanti, a conferma che molte sono le professioni all'interno delle quali possono inserirsi dei professionisti dell'informazione quali sono i bibliotecari. Un'occasione quindi da non perdere sia per apprendere e aggiornarsi, sia per coloro che intendano proporsi quali formatori. Una sfida che sarebbe un peccato non raccogliere.
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AIB 2007-03-02, ultimo aggiornamento 2007-03-02 a cura di Vanni Bertini e Cristiano Di Pietro
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http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0603/b0603h.htm