Ai Capigruppo della Camera dei Deputati
della Repubblica Italiana
Alla stampa
Oggetto:
DdL n.1496, 458 E 2157
L'AIB Associazione Italiana Biblioteche è un'organizzazione
indipendente riconosciuta dall'UNESCO e federata all'IFLA (International
Federation of Library Associations and Institutions).
Ad essa aderiscono oltre 2300 bibliotecari professionisti e oltre 800
biblioteche ed istituzioni culturali.
La nostra azione si ispira al Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche
ed ai princìpi fondamentali enunciati dalle organizzazioni
internazionali in materia di diritti umani fondamentali tra i quali si
collocano l'accesso agli strumenti della conoscenza critica e della
partecipazione intellettuale.
Le scriviamo per sottoporLe le nostre osservazioni in merito al disegno di
legge in oggetto ed agli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia
del Senato della Repubblica Italiana in sede referente.
Il Disegno di Legge in questione si propone di modificare la legge 22
aprile 1941 n.633 (legge sul diritto d'autore).
Nella nostra opinione il Disegno di Legge si presenta come inadeguato,
oneroso e fortemente limitativo rispetto ai diritti di accesso al sapere,
per la ricerca e per l'insegnamento.
Le biblioteche hanno un duplice ruolo rispetto al diritto d'autore.
Da una parte contribuiscono alla circolazione delle informazioni e della
cultura tra tutti i cittadini, adempiendo così ad un compito
fondamentale per ogni Stato moderno e civile. Sono lo strumento principe
per l'attuazione dell'art 3 della nostra Costituzione favorendo l'accesso
all'informazione senza discriminazioni economiche, sociali culturali,
etniche e religiose.
Dall'altra esse sono spesso editori-autori: numerose sono, infatti, le
edizioni curate dalle biblioteche.
La circolazione delle idee e quindi delle opere, nella misura più
ampia possibile, è un punto di partenza necessario per la creazione
di nuova cultura e quindi di progresso scientifico e tecnologico.
Finora le biblioteche hanno potuto svolgere questo loro ruolo grazie ad
alcune disposizioni della legge sul diritto d'autore (in particolare gli
art. 15,65,68,69,70)
Noi riteniamo che tale ruolo dovrebbe continuare ad essere garantito dal
Legislatore Italiano ed anzi essere stimolato e tutelato.
Le nuove disposizioni contenute nel testo del Disegno di Legge sembrano non
tenere in alcun conto questa situazione e questi obiettivi.
In particolare l'art.6 bis, aggiunto al disegno di legge dagli emendamenti
proposti stabilisce:
Non crediamo che l'introduzione di tali articoli possa essere di alcun
aiuto agli autori editori, alle biblioteche, agli utenti finali.
I presunti vantaggi di questa riforma per gli autori-editori (unici
teorici beneficiari) non sono chiari. L'esperienza di altri paesi con un
sistema simile a quello proposto ha dimostrato che spesso i costi di
gestione per raccogliere le somme pagate sono altissimi riservando ai
titolari dei diritti economici solo somme limitate.
Numerosi oneri di natura economica ed amministrativa verranno a gravare
sulle biblioteche rendendo, di fatto, impossibile offrire un adeguato
servizio al pubblico.
In particolare ci riferiamo al controllo sui limiti quantitativi imposti
dal disegno di legge, il compenso sulle macchine fotocopiatrici,
l'aggiornamento di tutta la modulistica.
Siamo certi che nella maggior parte delle biblioteche si sceglierebbe di
non consentire alcuna forma di riproduzione per non sobbarcarsi l'onere di
una così macchinosa e rischiosa procedura.
E' innegabile inoltre che proprio la libera circolazione di un'opera
garantisce ad essa una certa pubblicità.
Ci risulta anche evidente che proprio agli autori è necessario
compiere varie ricerche per produrre nuove opere.
Sono dunque chiari gli svantaggi di queste norme per gli utenti: i servizi peggioreranno ed il prezzo da pagare salirà in misura molto evidente. Ci sembra invece che la preesistente legislazione garantisca meglio ed in modo più appropriato ed equo gli interessi di tutti i soggetti.
Per quanto ci riguarda ci teniamo a precisare che i bibliotecari sono ben
consapevoli dell'importanza della tutela del diritto d'autore e per questo
motivo non consentono abusi rispetto alle norme della 633 del '42,
limitando rigorosamente le riproduzioni all'uso personale. Non si
dimentichi poi che molto spesso la riproduzione di opere o parti di esse
è resa necessaria dall'impossibilità di reperirle sul mercato
librario.
Il Codice deontologico del bibliotecario che verrà approvato nella
prossima Assemblea generale del 30 ottobre definirà i criteri di
comportamento ai quali gli operatori della professione si dovranno attenere
anche rispetto alla gestione dei documenti loro affidati.
Restando a disposizione per eventuali chiarimenti e delucidazioni ci
riserviamo di fornire ulteriori osservazioni ed eventuali proposte di
emendamento sul testo complessivo della legge.
Distinti saluti
Il Presidente
Igino POGGIALI
Marco Marandola
esperto AIB per il diritto d'autore.
Roma, 24 ottobre 1997
Su questo tema l'AIB ha successivamente espresso la propria posizione in un comunicato del 10 gennaio 1998