AIB. Vita dell'Associazione
Il risultato non era scontato: anche se fin dall'inizio abbiamo ritenuto insussistente il reato e frutto di un troppo sommario esame il decreto di condanna da parte del Giudice per le indagini preliminari, all'assoluzione del 17 giugno scorso hanno sicuramente contribuito almeno tre fattori.
Anzitutto, sono stati determinanti il coraggio e l'ostinazione della nostra ex collega, a cui tutti siamo grati per non aver voluto rassegnarsi al pagamento di una multa e per aver scelto di sottoporsi a un iter processuale lungo e impegnativo, a difesa della dignità della professione che fino allora aveva esercitato con rigore e competenza.
Pure determinante è stata l'abilità dell'avvocato nel congegnare una strategia difensiva cauta e rispettosa del giudizio della magistratura, ma nel contempo estremamente accurata nel documentare e nel chiarire ai giudici la funzione e il ruolo della biblioteca pubblica nelle moderne democrazie.
Infine, determinante è stata la mobilitazione dell'Associazione italiana biblioteche in tutte le sue articolazioni, e il lavoro coordinato che essa ha saputo compiere per sensibilizzare intellettuali, giornalisti, utenti delle biblioteche, esponenti politici, IFLA e associazioni internazionali.
La costituzione di un Gruppo di coordinamento delle iniziative locali e nazionali, i comunicati ufficiali ai soci e all'opinione pubblica, la raccolta di firme, i commenti apparsi sulla stampa, la presa di posizione dell'IFLA, l'annuncio alla Camera del progetto di legge a tutela dei bibliotecari e, a monte di tutto questo, la partecipazione collettiva di tutti gli organi e le componenti dell'Associazione, dai dirigenti nazionali e locali ai singoli soci, hanno permesso di creare intorno al caso l'attenzione necessaria per prevenire il rischio che esso venisse nuovamente sottovalutato in sede giudiziale, e di fare in modo che costituisse invece l'occasione per riportare al centro del dibattito nazionale il valore delle biblioteche per la crescita civile e culturale del nostro Paese.
La campagna contro la censura in biblioteca e per la tutela dei bibliotecari prosegue ora a sostegno del progetto di legge n. 5879.
Il Presidente dell'Associazione italiana biblioteche
Prof. Mauro Guerrini