[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2006)

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LA RIORGANIZZAZIONE DEL FONDO ANTICO DELLA BIBLIOTECA BIOMEDICA DELL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE

di Laura Vannucci

La Biblioteca biomedica dell'Università degli studi di Firenze possiede un pregevole fondo antico, costituito da un primo nucleo di libri raccolto nel 1679 presso il nosocomio di Santa Maria Nuova e arricchito nel tempo da donazioni. Fanno parte del fondo undici incunaboli, alcune centinaia di cinquecentine, più di mille secentine di argomento medico, circa seimila volumi del XVIII secolo, pregiati atlanti anatomici di grande formato, oltre a manoscritti di varie epoche. Le opere a stampa del fondo sono circa 74.000. In passato, grazie soprattutto alla cooperazione con esterni, sono stati realizzati alcuni interventi per migliorare la conservazione e valorizzazione del fondo. Tuttavia, i servizi di supporto alla didattica e alla ricerca hanno assorbito le sempre più scarse risorse umane e più dell'80% della dotazione annua della Biblioteca, inibendo di fatto la possibilità di fare miglioramenti e di far conoscere il fondo all'esterno. Come se non bastasse, il clamoroso furto di centinaia di libri avvenuto due anni orsono, ha indicato la vulnerabilità della struttura e l'inadeguatezza degli impianti di sicurezza esistenti, per altro segnalata in diverse occasioni dai bibliotecari. Dal drammatico evento, gravissimo per il danno culturale e patrimoniale, sono scaturite alcune conseguenze, non del tutto negative: ha favorito, per esempio, lo sviluppo di nuove sinergie fra gli Enti coinvolti a diverso titolo nella vicenda, ha catalizzato l'attenzione su un settore sinora piuttosto trascurato ed ha sconvolto alcuni equilibri interni all'organizzazione dei servizi, obbligando a ripensarne forme e criteri. Dopo il furto è seguita l'immediata chiusura del servizio di consultazione del fondo (che era sempre stato a disposizione degli studiosi con orario coesteso all'apertura della Biblioteca, grazie al fatto che le procedure e gli addetti erano gli stessi utilizzati per i servizi sul restante materiale), ed è seguito un periodo di ricerca delle migliori soluzioni organizzative per conciliare le esigenze di studio con quelle della tutela dei documenti. Contestualmente, sull'onda dello sdegno suscitato dal furto, si è potuto disporre dei finanziamenti e delle professionalità necessarie per realizzare un ambizioso progetto di ristrutturazione degli ambienti e dell'impiantistica della Biblioteca, oggi felicemente concluso. La ristrutturazione è costata all'Ateneo diverse decine di migliaia di euro ed è stata articolata in varie tappe, nell'ambito di un progetto più ampio elaborato con altri uffici dell'Ateneo stesso, la cui collaborazione è stata fondamentale anche al fine di assicurare un controllo costante sulle attività esternalizzate. È stata fatta la selezione del materiale librario da mettere in maggiore sicurezza, previa individuazione di priorità, è stato individuato il locale più idoneo e definite le specifiche tecniche necessarie (dietro consulenza degli esperti del Settore Biblioteche e istituzioni culturali della Regione Toscana e del Laboratorio di restauro della Biblioteca nazionale centrale di Firenze), è stata fatta la perizia di spesa dell'Ufficio tecnico e fund raising, sono stati avviati nel 2005 i lavori per la sala di lettura (condizionamento dell'ambiente a norma di umidità e temperatura; ristrutturazione degli infissi e degli impianti di illuminazione e antincendio; installazione di un efficace dispositivo di allarme antifurto; realizzazione di 725 metri lineari di scaffali modulari), è stato fatto trasloco dei libri antichi e la loro spolveratura. Risolto il problema della messa in sicurezza del materiale, in sintonia con i principi IFLA per la cura e il trattamento dei materiali di biblioteca, si è proceduto infine al riassetto organizzativo interno, che ha interessato il personale della Biblioteca ed è stato il frutto di una riflessione comune a tutto il Sistema Bibliotecario di Ateneo, già iniziata in occasione della stesura del "Regolamento per la consultazione delle opere antiche, rare e di pregio e per l'accesso ai fondi storici". Oggi il servizio di consultazione del fondo antico della Biblioteca biomedica è finalmente di nuovo aperto al pubblico; nei primi tempi si svolgerà su appuntamento e in locali provvisori, ma una volta a regime avrà orari fissi e unità di personale dedicate, debitamente formate e in grado di valorizzare il fondo. Ci sarà per la consultazione una sala ad hoc, in allestimento, corredata di materiale d'archivio utile per gli studiosi e attrezzata con strumenti catalografici, pc collegati in rete e un apparato bibliografico. Il fermento che si è sviluppato intorno all'iniziativa è dunque positivo e potrà portare al reperimento di nuovi partner e finanziamenti per avviare progetti di digitalizzazione del fondo. Si tratta, infatti, di un risultato che almeno in parte lenisce l'amarezza causata dal sacrificio del pezzo di Biblioteca perduto, forse per sempre.


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Copyright AIB 2007-03-02, ultimo aggiornamento 2007-03-05 a cura di Vanni Bertini e Cristiano Di Pietro
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0603/b0603l.htm


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