AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2
(2006)
Ipertesti e dintorni
di Elisabetta Di Benedetto
Da bibliotecaria-fino-a-l'altroieri, che continua ad esserlo per formazione e titolo di studio se non più "per mestiere" ho seguito con estremo interesse il recente dibattito tra un gruppo di colleghi sul quesito se "il reference esiste ancora". Evidente il travaglio di chi crede nel proprio lavoro, molti i punti critici sollevati (in primo luogo quello di una professionalità che deve rinnovarsi e vivificarsi di continuo), forte la consapevolezza di un'utenza sempre più diversificata e in molti casi esigente, difficili complessivamente le risposte.
Ma dall'osservatorio forse privilegiato di chi guarda ad altro con le biblioteche nel cuore, mi è parso evidente che gran parte del dibattito finisse per avvitarsi su se stesso per una sorta di angustia delle prospettive che vede sempre e ancora i bibliotecari pensare a se stessi come confinati nelle biblioteche. Anche nel momento maggiormente propositivo, anche quando grazie alla biblioteca virtuale e digitale i muri in calce e mattoni sembrano venir meno e grazie alle tante iniziative messe in opera le biblioteche escono fuori di sè, sembra tuttavia difficile per chi ci lavora pensare al proprio ruolo in maniera più vasta, con ricadute più estese sul piano sociale e culturale.
Proprio oggi girovagando in rete mi sono imbattuta in www.intoscana.it, portale ufficiale della Toscana realizzato da la Fondazione Sistema Toscana per volontà della Regione Toscana e del Monte dei Paschi di Siena. Non mi dilungo sugli obiettivi (tra cui "promuovere l'immagine e l'identità della Toscana" e "favorire lo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza"), quello che mi colpisce, una volta di più, è l'assenza da questo progetto di specialisti dell'informazione quali i bibliotecari e i documentalisti che potrebbero a pieno titolo portare il loro contributo professionale valorizzando l'intera operazione. Già da una prima occhiata si capisce, infatti, come la scelta delle categorie e soprattutto la strutturazione delle notizie al loro interno soffre della mancanza di professionisti che con l'informazione hanno tutt'altra dimestichezza.
A quanto pare di reference non ne hanno bisogno solo le biblioteche, ma la società tutta e gli specialisti del reference devono cogliere tutte le occasioni possibili per uscire dal ruolo di invisibili in cui sono (e a volte si sono) relegati e contribuire con le proprie insostituibili competenze all'arricchimento del territorio.
Copyright AIB 2006-10-25, ultimo
aggiornamento 2006-10-30 a cura di Vanni
Bertini e Paolo Baldi
URL:
http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0602/b0602i.htm