AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2006)
di Anna Bicchielli
Biblioteche e carcere, biblioteche in carcere, biblioteche di varia tipologia e servizi verso il carcere: sono argomenti di cui si parla poco e ciò vale anche per la Toscana, che rappresenta tuttavia un'isola felice per alcuni progetti sviluppati intorno al diritto allo studio e rivolti ai cittadini che vivono in stato di detenzione. Oltre all'attivazione e al conseguimento per molti detenuti del livello della scuola dell'obbligo e della scuola media superiore, nel novembre del 2000 è partito il Progetto del Polo Universitario Penitenziario, pensato fin dall'inizio come un progetto regionale e formalizzato dapprima dall'Università degli studi di Firenze e poi anche dagli Atenei di Pisa e di Siena: tre lauree a Firenze tra febbraio e aprile e due in calendario per il prossimo giugno sono i primi risultati. Con tale progetto sono cresciute qualitativamente anche le biblioteche delle carceri interessate (Prato, San Gimignano, Pisa, Porto Azzurro e ora Sollicciano) che hanno ampliato, grazie a fondi di varia provenienza stanziati ad hoc, le proprie collezioni con l'acquisto di testi universitari. Attualmente gli studenti detenuti sono iscritti alle Facoltà di Agraria, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere, Scienze Infermieristiche e Scienze politiche. Per il momento solo gli studenti iscritti a Ingegneria, del Polo penitenziario di Prato, hanno avuto un servizio di libri dalla biblioteca di Facoltà, grazie al 'ponte' che professori prima, e studenti dell'associazione di volontariato "Ingegneria Senza Frontiere" (ISF) poi, hanno creato tra la biblioteca e il Carcere di Prato. Questa risorsa di volontariato (ISF) potrebbe diventare in futuro un prezioso 'tramite' fra le biblioteche di facoltà e il carcere di Prato: punto di raccolta dei libri la Biblioteca di Ingegneria e il corriere, che movimenta i libri verso ingegneria, quello dello SDIAF.
Questa proposta è già stata lanciata all'interno del Gruppo di lavoro "Nessuno escluso" del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università degli studi di Firenze. Sul tema del prestito verso il carcere è da segnalare un importante incontro che è avvenuto il 29 marzo presso il Carcere di Sollicciano per l'inaugurazione della Sezione riservata ai detenuti iscritti all'Università: in quella sede erano rappresentate sia le biblioteche dell'Università che le biblioteche pubbliche fiorentine. Per ora l'impegno è grave; di far partire il prestito dei libri, registrati personalmente allo studente detenuto e consegnati al tutor dello studente stesso, che si farebbe carico del trasporto in carcere. La cosa potrebbe essere estesa anche alle altre carceri interessate e lo SDIAF potrebbe ampliare il giro del corriere includendo Sollicciano, che entrerebbe nel circuito del prestito interbibliotecario. Da risolvere i problemi legati alla consultazione del catalogo, non essendo concesso dentro il carcere l'accesso a Internet: un'idea potrebbe essere la realizzazione su cdrom del catalogo dell'Area Fiorentina. Il Carcere di Sollicciano, peraltro, ha una bella biblioteca che viene gestita principalmente dai detenuti, più o meno improvvisati bibliotecari; anche su questo, il Comune di Firenze di concerto con la Regione Toscana, sta studiando la possibilità di tenere corsi di formazione bibliotecaria per i detenuti, e in seguito di assegnare loro attività retribuite di catalogazione di fondi delle biblioteche comunali. Riuscire in questi nuovi obbiettivi può dare il via ad ulteriori sviluppi e a rinnovate capacità delle nostre biblioteche di aprirsi ai problemi sociali e di inserirsi nelle realtà svantaggiate legate al proprio territorio.
Copyright AIB 2006-05-21, ultimo aggiornamento 2006-06-19 a cura di Vanni Bertini e Paolo Baldi
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