L'esecutivo regionale toscano, eletto nel 2003 e durato appena un anno e mezzo, non potrà fornire ai soci una relazione sull'attività svolta, né un bilancio, e in fondo nemmeno un saluto. Il CER che si formerà dopo le nuove elezioni del 15 febbraio non riceverà un vero e proprio passaggio di consegne, ma dovrà insediarsi - aldilà delle persone che fisicamente lo incarneranno - su una nave vuota, il cui equipaggio è stato gettato fuoribordo dalle irresponsabili dimissioni di una parte del CEN avvenute in ottobre. Come ex-presidente sento comunque il dovere di dire due parole di riepilogo, anche a nome dei colleghi che validamente hanno condotto con me la rotta della Sezione, prima di essere "licenziati" non da chi li aveva eletti ma da chi nemmeno li conosceva. In poco più di un anno di attività, oltre agli incontri a contenuto scientifico-professionale, abbiamo avviato un'indagine sulle nuove forme di lavoro, attivando anche una lista di discussione regionale e abbiamo poi cercato di far funzionare una sorta di Osservatorio Lavoro regionale. La Toscana è stata, inoltre, una punta avanzata del confronto partecipativo dell'AIB col COLAP: un'iniziativa che avrebbe potuto concretizzare risultati importanti per il riconoscimento professionale, se non fossimo stati stroncati dalle ricordate vicende. Avremmo voluto sviluppare di più il rapporto con le istituzioni, per far pesare il punto di vista della professione nelle scelte di politica bibliotecaria e per le questioni riguardanti le condizioni dei bibliotecari e delle biblioteche (il lavoro, gli appalti): non ne abbiamo avuto il tempo. Abbiamo cercato di indirizzare le nostre forze verso attività legate alla tutela della professione, piuttosto che verso la fornitura di servizi diretti. A differenza di altri territori, infatti, in Toscana diversi soggetti organizzano corsi, convegni ed eventi e l'AIB non è l'unica a doversene fare carico (casomai si pone il problema inverso, di un coinvolgimento spesso troppo superficiale e formale dell'Associazione: ma questo è un aspetto da affrontare in altra sede). Nella partecipazione alla vita interna associativa abbiamo sostenuto con convinzione quel programma di rinnovamento (trasparenza, autonomia, forte accento sulla rappresentanza politica) che ha provocato, in qualche parte dell'Associazione, tanto timore da scatenare il vergognoso pandemonio che è seguito. Con molto senso di responsabilità e con spirito di squadra, quasi tutti i componenti del CER decaduto si ripresentano in questa nuova tornata elettorale. Mi auguro che si possa riprendere e continuare il lavoro iniziato, con un ampio consenso dei soci e una sempre maggiore partecipazione.