[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2004)

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ZELIG: IL CAMALEONTICO BIBLIOTECARIO DELL'UNIVERSITÀ

di Elisabetta Di Benedetto

Chi voglia tracciare la fisionomia del bibliotecario che lavora nell'università si troverà a dover definire una figura dalle tante sfaccettature, dai molteplici compiti e dai più diversi status giuridico-professionali. Una figura, insomma, che provoca sconcerto, nata da una situazione normativa che nell'arco di ormai più di vent'anni non ha fatto altro che acuire la frammentazione e la disomogeneità. I profili professionali risultavano abbastanza chiari nella Declaratoria del 1981, cui si aggiunsero le due figure professionali di coordinatore e coordinatore generale istituite dalla L. 23/1986, anche se non del tutto privi di ambiguità, soprattutto per quanto riguarda i compiti da svolgere. La situazione, però, si complica non poco con la potestà statutaria e regolamentare sancita dalla L. 168/1989, che produce una molteplicità di soluzioni e che sacrifica la possibilità di dar vita ad un sistema bibliotecario delle università, contraddistinto da tratti e scelte comuni. Così nell'Area biblioteche e a seconda dei casi troveremo esclusivamente bibliotecari, oppure anche personale amministrativo o dell'elaborazione dati (Statuto di MI, art. 41), con rapporto di lavoro sia a tempo indeterminato che determinato o regolamentato (Regolamento di BO, art. 10). Il responsabile di biblioteca sarà nella maggior parte dei casi un funzionario dell'Area biblioteche, ma talvolta anche una figura con adeguata qualifica, competenza ed esperienza professionale specifica, ma non necessariamente laureata, con contratto triennale rinnovabile (Regolamento di VE, art. 5). Quanto poi alla rappresentanza negli organi accademici, quasi scontata quella dei coordinatori di biblioteca (Regolamento quadro di BA, art. 2 e Regolamento di MI, art. 17), frequente anche quella dei responsabili (Statuto del S.B.A. di GE, artt. 3 e 5 ), ma in alcuni casi risulta presente anche il personale tecnico di qualifiche inferiori (Regolamento quadro di BA, art. 3, Regolamento di VE, artt. 8 e 14, Regolamento generale di MI, art. 17).

Insomma, sembra veramente impossibile definire delle figure professionali tipo, al punto che quegli animali in via di estinzione che sono i bibliotecari a tempo indeterminato, vincitori di un concorso pubblico (gli unici a mantenere ancora una parvenza di diritti!) si vedono negata non solo la possibilità di un medesimo trattamento economico rispetto a colleghi di altre università ma, cosa ben più grave, di inquadramenti professionali analoghi, al punto che diventa problematica anche la richiesta di trasferimento da un Ateneo all'altro.

 

Statuti e Regolamenti citati sono consultabili agli URL delle rispettive Università.


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Copyright AIB 2004-09-27, ultimo aggiornamento 2004-10-01 a cura di Vanni Bertini e Nicola Benvenuti
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0402/b0402j.htm


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