AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2004)
Iniziative in Toscana contro il prestito a pagamento
di Nicola Benvenuti
Il 23 aprile si sono svolte anche a Firenze, come in altre parti d'Italia e d'Europa, manifestazioni contro il prestito a pagamento previsto dalla direttiva CE 92/100. Nel pomeriggio presso la Biblioteca dell'Isolotto il Consiglio di quartiere 4 ha organizzato una maratona di lettura coinvolgendo anche le scuole del quartiere; di sera presso la sede del circolo Il Progresso si è tenuta una manifestazione organizzata dalla Sezione toscana dell'AIB e dall'ARCI, a cui hanno partecipato anche intellettuali fiorentini e rappresentanti di associazioni e degli Enti Locali. Nei giorni precedenti interviste come quella concessa dal Presidente Regionale dell'AIB, Paolo Panizza, alla rivista del Comune di Firenze "Out Out" e a Controradio avevano presentato le ragioni della protesta. In definitiva, considerando che per una mobilitazione di questo tipo l'AIB non è attrezzata né abituata, e che il tema non è particolarmente facile da recepire, la Sezione Toscana può ritenersi soddisfatta della mobilitazione raggiunta.
I motivi che hanno spinto l'AIB Toscana a realizzare la manifestazione del 23 sono noti e vertono soprattutto sulla difesa del diritto alla cultura e all'informazione di tutti i cittadini, cioè di un essenziale diritto di cittadinanza. Da febbraio, quando è partita la mobilitazione nazionale, almeno un aspetto si è però chiarito e cioè che a indennizzare gli editori e in piccola parte gli autori, non sarà il cittadino, l'utente della biblioteca, bensì lo stato centrale e gli enti locali, come ammesso e sostenuto dalla SIAE stessa e come ormai sancito anche dalla risposta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali all'interrogazione parlamentare del deputato Ermete Realacci del 13 aprile 2004 (ambedue i documenti sono riportati nel sito della biblioteca di Cologno Monzese): così, per altro, avviene anche nei principali paesi europei che si sono adeguati alla direttiva.
Perché allora i bibliotecari e i cittadini dovrebbero ancora occuparsi di una faccenda destinata a risolversi nella contrattazione tra enti pubblici?
Il primo motivo è il giustificato timore che i finanziamenti già risicati delle biblioteche pubbliche subiscano un ulteriore colpo, diminuendo la disponibilità a fare nuovi acquisti ed adeguare fondi librari e attrezzature di ricerca dell'informazione, fino a mettere in forse la stessa esistenza della biblioteca locale, spesso unico riferimento culturale di una zona, oltre che possibile centro di alfabetizzazione per le nuove tecnologie e sede di progetti di riqualificazione professionale a distanza. Le biblioteche sono sempre più parte integrante di sistemi bibliotecari che proprio dalla diffusione territoriale e dalla connessione in rete, traggono l'occasione per valorizzare e far conoscere i propri fondi oltre che per raggiungere i cittadini, ovunque lavorino o studino, presso il luogo dove vivono: basta citare, ad esempio, servizi essenziali e molto apprezzati come il prestito interbibliotecario a livello provinciale (SDIAF) e regionale (Libri in Rete). La possibilità di creare sistemi interconnessi in rete rende sempre più importante anche nel futuro, la presenza di una pluralità di punti di riferimento sul territorio.
Il secondo motivo che vorrei sottolineare è stato ben delineato da Luca Ferrieri su "Biblioteche Oggi", (aprile 2004), che cioè la vicenda del prestito va inserita "sullo sfondo di uno scontro sulla questione della proprietà intellettuale che sta infiammando la rete delle reti"; insomma, come aveva sottolineato anche "La Stampa" del 26 marzo, le prese di posizione della CE in questa materia indicano una volontà di privilegiare la logica dell'industria culturale. Sempre più si pone, invece, con forza l'esigenza di ridiscutere questi meccanismi, bloccando la spirale di aumenti dei prezzi a cui il monopolio della proprietà intellettuale ha dato luogo in molti casi (ad esempio, in campo editoriale, per i periodici scientifici) e scommettendo sulla massima espansione e condivisione della cultura e della ricerca, per garantire lo sviluppo della società della conoscenza. La lettera della direttiva 92/100 prende le mosse dalla salvaguardia del diritto di autore soprattutto per le opere cinematografiche e musicali, come nel resto del mondo, ma non risulta che, ad esempio negli Stati Uniti dove pure sulla salvaguardia del copyright delle majors cinematografiche o delle case discografiche non si scherza, si sia giunti a mettere in discussione il diritto di prestito delle opere regolarmente acquistate dalle biblioteche. È quindi anche questo un terreno su cui si misura la lungimiranza politica della Commissione europea.
La manifestazione al circolo Il Progresso, introdotta e terminata dalla musica del trio Baggiani sound of jazz, e presentata dal giornalista di RAI3 Stefano Marcelli, ha visto la partecipazione di intellettuali ed esponenti politici toscani, dalla regista e attrice Barbara Nativi, che ha letto brani scelti sulla lettura, al comico Daniele Trambusti, alla prof. Paola Pugliatti del "Laboratorio per la democrazia" che, nella sua qualità di studiosa, ha invitato ad adoperarsi per la libera condivisione della conoscenza, spezzando una lancia anche contro i propositi di far pagare l'accesso alle biblioteche. Nel suo intervento il Presidente regionale dell'ARCI, Vincenzo Striano, ha sottolineato i guasti che una cultura succube del mercato può ingenerare nel tessuto civile delle moderne democrazie. Il quadro giuridico è stato rappresentato da Marco Marandola, esperto di diritto d'autore, che ha sottolineato il paradosso per cui mentre la direttiva CE rischia di allontanare i cittadini dalla lettura, non perseguirebbe nemmeno risultati tangibili per le numerose case editrici medie e piccole che, anche col riconoscimento degli enti pubblici, pure svolgono un ruolo di stimolo e di salvaguardia del tessuto culturale del nostro paese.
Eros Cruccolini, già presidente del quartiere Isolotto e fautore della capillare penetrazione della biblioteca comunale locale nei luoghi di aggregazione del quartiere (negozi, studi medici, supermercati, etc.), ha sottolineato che la cultura esalta la funzione del cittadino, rendendolo più avvertito nella difesa della salute, nel compiere i propri doveri, nell'operare nella comunità, ecc. Per gli enti locali, all'intervento di Luca Brogioni in rappresentanza dell'Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, è seguito quello del Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Toscana, Lucia Franchini, che si è impegnata a proporre che nel nuovo Statuto della Regione Toscana sia esplicitamente affermato il principio del libero accesso alla cultura per tutti i cittadini. Lungo questa linea si è mosso anche l'intervento di Daniele Stolzi della Camera del lavoro di Firenze.
Infine, ma non ultimi, sono da menzionare gli interventi del Presidente Regionale dell'AIB Paolo Panizza e di Massimo Rolle in rappresentanza del Presidente Nazionale dell'AIB Miriam Scarabò (che all'ultimo momento ha dovuto declinare la sua partecipazione) che hanno ripercorso i motivi principali della protesta contro la direttiva CE.
La mobilitazione è ancora in corso e per tutto il mese di maggio in varie biblioteche toscane (abbiamo notizia di raccolte di firme a Empoli, Castelfiorentino, Calenzano, Impruneta, Figline V.no, Poggibonsi, Sesto F.no, Università di Firenze, Scandicci, Monteriggioni, S. Croce sull'Arno, Bagno a Ripoli, Montemurlo e nella provincia di Massa e Carrara), continuerà per chiedere alla Commissione europea una modifica dell'indirizzo assunto. Frattanto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha convocato un "tavolo di lavoro" a cui parteciperanno oltre ai rappresentanti dei ministeri interessati, anche le associazioni degli EE.LL e l'AIB stessa che anche in quella sede si adopererà per attenuare gli effetti più negativi della direttiva. L'obiettivo principe della mobilitazione e della vigilanza dell'associazione, come di tutti i cittadini, deve però rimanere la salvaguardia e anzi lo sviluppo degli spazi di libera circolazione e condivisione della cultura, ovunque vengano minacciati o limitati.
Copyright AIB 2004-05-23, ultimo aggiornamento 2004-05-23 a cura di Vanni Bertini e Nicola Benvenuti
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