Paggi e Bemporad editori per la scuola. Libri per leggere, scrivere e far di conto, a cura di Carla Ida Salviati, Firenze, Giunti, 2007, 283 p.
Il libro scolastico vede finalmente la sua riscossa come protagonista non comprimario negli studi e in ambito accademico. Mancava finora un lavoro complessivo sul ruolo nell'editoria scolastica delle Case editrici Paggi e Bemporad, due tra le più importanti protagoniste delle vicende editoriali tra Otto e Novecento in ambito toscano e nazionale. A tale vuoto ha posto rimedio questo ricco e documentato volume redatto da un gruppo di studiosi coordinati da Carla Ida Salviati, direttrice delle riviste scolastiche della Giunti editore. Il lavoro affronta i diversi aspetti dell'attività editoriale scolastica delle case editrici, ricostruendo storie interconnesse, ma non sovrapposte, che restituiscono un contributo fondamentale, lontano dai toni agiografici, alla ricostruzione di complesse vicende editoriali. Un lavoro originale, di scavo approfondito sulle fonti documentarie, per lo più rintracciabili presso l'Archivio storico della Giunti, e su quelle a stampa dei repertori bibliografici e dei cataloghi editoriali ancora disponibili.
Il tratto che accomuna gli interventi è il riconoscimento della ricerca innovativa, della "modernità" proposta dalle due sigle editoriali nell'ambito più indagato dell'istruzione primaria.
Tra i tipografi-editori risorgimentali si inseriscono le figure di Alessandro e Felice Paggi, che avviarono la loro impresa nel 1841 con titoli di ambito medico e accademico, e che già dopo l'Unità furono abili a cogliere gli orientamenti del mercato e a comprendere "rapidamente come la scuola nazionale in formazione fosse un'opportunità" anche economica, come ci ricorda Aldo Cecconi nel suo saggio che narra le vicende che precedettero l'esplosione delle fortune della Bemporad. I Paggi ebbero un fiuto eccezionale, che portò a valorizzare scrittori e scrittrici quali Pietro Thouar, Pietro Dazzi e Ida Baccini, ma anche a dare alle stampe nel 1883, in forma di volume, le dispense di un giornalista graffiante come Carlo Lorenzini che, con lo pseudonimo di Collodi, firmò Le avventure di Pinocchio, il long seller italiano della letteratura per l'infanzia. La collana più importante per vocazione educativa fu proprio la "Biblioteca scolastica", cui gli editori prestarono grande attenzione per la cura dei contenuti e della lingua che, all'epoca, era il toscano. Una vocazione che non si interruppe nel luglio 1889, quando i fratelli Paggi cedettero la proprietà al nipote Roberto Bemporad il quale, con il figlio Enrico, dette vita alla Bemporad o, meglio, alla "Roberto Bemporad e Figlio Cessionari della Libreria Editrice Felice Paggi", perché anche le esatte dizioni delle sigle editoriali hanno importanza storica.
Roberto Bemporad si trova dunque cessionario di un articolato catalogo che suo figlio Enrico, già dal 1891 da solo alla guida della casa editrice, ridisegna valorizzando il libro scolastico e i testi di largo consumo. Su un catalogo che supera le 5.500 edizioni, ben il 40% è dedicato ai libri scolastici e questo semplice dato riassume le strategie dell'editore nel campo della scuola e nell'impianto operativo dell'azienda. Carla Ida Salviati, nel saggio che apre il volume, restituisce molto efficacemente le spigolature e le complessità dell'uomo e imprenditore Enrico Bemporad, in un percorso biografico e professionale di non facile ricostruzione, vista la scarsità di documenti personali. Lo definisce "uomo solitario e accentratore", infaticabile lavoratore che tutto controllava e dirigeva. Condivideva la fatica con pochi fidati consulenti, tra cui spicca il nome di Ferdinando Martini, che gli fu anche utile riferimento politico. Si piegò alle lusinghe della fama e del fascismo, ma dal regime fu ripagato con l'abbandono, ancor prima delle famigerate legge razziali del 1938, che costrinsero la casa editrice al cambio della sigla editoriale in Marzocco.
L'intreccio di Enrico Bemporad con il mondo della scuola è continuo e viene analizzato con rigore nei tre saggi centrali del volume. Carmen Betti indaga la fortuna e il declino dell'editoria scolastica della Bemporad e le sue tappe più significative attraverso l'attenta rilettura dei Libri dei soci e dei Libri verbali della casa editrice. Il suo studio restituisce, inoltre, un puntuale confronto della presentazione dei testi scolastici nei numerosi cataloghi editoriali, fondamentale veicolo per la promozione delle edizioni. Dapprima l'interesse, mutuato dai Paggi, si incentra sugli abbecedari, sillabari, libri di lettura e compimento per la scuola elementare; poi, negli anni, l'offerta si allarga anche alle scuole secondarie, fertile bacino di due temibili concorrenti, le case editrici fiorentine Le Monnier e Sansoni.
Bemporad "rappresenta davvero un caso esemplare per lo studio del libro scolastico", come giustamente sottolinea Gianfranco Bandini che, nel suo scritto, individua tipologie didattiche e metodologiche attraverso l'esame di un ristretto numero di autori e testi esemplari. A ridosso dei cambiamenti normativi si nota un fiorire di nuovi manuali per la scuola, che si adattano ai recenti programmi e alle nuove materie. Il catalogo di Bemporad si accresce e si rinnova partendo dalla consolidata tradizione dei suoi esordi, fino al declino decretato dall'introduzione del Libro unico di Stato, ma ancor più dalla mancata competitività sul piano nazionale.
Concludono il volume due saggi che affrontano tematiche finora poco indagate, le riviste per la scuola di casa Bemporad e l'evoluzione iconografica nell'arte tipografica del tempo. L'approfondita indagine di Stefano Oliviero sul ruolo delle quattro riviste scolastiche cui la Bemporad legò il suo nome, tra cui spicca "La Rassegna scolastica", restituisce appieno quelli che erano gli intenti di Enrico riguardo alla produzione periodica che dava prestigio alla casa editrice, fungeva da veicolo promozionale e contribuiva alla crescita professionale di maestri e maestre. Infine, l'originale saggio di Silvia Castaldi affronta la questione dell'apparato tecnico di produzione dei testi scolastici, che per Bemporad videro il coinvolgimento di più di centocinquanta ditte tipografiche tra stabilimenti e laboratori, utilmente elencate e divise per regioni e luoghi di attività.
Il volume è un fondamentale contributo per la ricostruzione della storia dei due editori toscani nel campo dell'editoria scolastica tra Otto e Novecento. I saggi storici che lo compongono sono accomunati dalla ricerca di uno stile agile di scrittura che coinvolge anche chi per la prima volta affronta queste tematiche. L'accattivante percorso di immagini, curato da Aldo Cecconi, si pone come una necessaria didascalia iconografica ai testi citati e restituisce la bellezza artistica e la vivacità di illustrazioni e copertine di due editori "moderni".
Lucia Cappelli, The Harold Acton Library - Firenze, e-mail: luciacappelli@hotmail.com