Le Linee guida per i materiali audiovisivi e multimediali nelle biblioteche e in altre istituzioni, traduzione italiana delle Guidelines for audiovisual and multimedia materials in libraries and other institutions dell’IFLA, sono state pubblicate su AIB-WEB [1] lo scorso maggio: il testo è accessibile sia dallo “Scaffale CNUR”, sia dalla pagina “Attività internazionale dell’AIB, Documentazione prodotta in organizzazioni internazionali”.
La traduzione italiana ha affiancato sulle pagine del sito web della “Sezione Audiovisivi e multimedia” dell’IFLA [2] quelle redatte in altre 17 lingue, testimonianza dell’intento di diffondere quanto più possibile i temi legati a questo tipo di materiale.
L’attenzione verso i materiali mediatori di immagini e suoni non è certo recente: lo puntualizzano le stesse Linee guida nella premessa, ricostruendo le tappe che, a partire dal Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche del 1972, hanno portato alla stesura dell’attuale documento.
Una novità significativa consiste nell’estensione delle Linee guida a tutti i tipi di biblioteca. Al 1999 risale la decisione di rivolgere il progetto non soltanto alle biblioteche pubbliche, in quanto: «le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per quanto riguarda l’uso e le modalità di accesso ai media, hanno abbattuto i tradizionali confini fra biblioteche pubbliche, biblioteche delle università, biblioteche nazionali e biblioteche speciali».
Nei “Principi generali” si decreta definitivamente l’equiparazione dei formati per quanto riguarda l’accesso: formati audiovisivi e elettronici e materiale cartaceo devono essere accessibili in egual modo. Si pone poi l’accento sull’importanza di questo tipo di materiale per il pubblico poco disposto a usare i documenti scritti, sia per disabilità visive o per scarsa alfabetizzazione, come nel caso dei paesi in via di sviluppo.
Il materiale audiovisivo e multimediale (Audiovisual and Multimedia, AVM), in formato analogico o digitale, «non deve essere considerato come materiale supplementare e superfluo, ma come un elemento necessario ad un servizio di biblioteca pienamente integrato».
Di conseguenza le Linee guida presentano tutti gli aspetti relativi al trattamento di questo tipo di materiale [3] per ogni tipo di biblioteca: dalla formazione di bibliotecari specializzati nella gestione delle risorse AVM, alla politica di sviluppo delle raccolte, che sia nel budget che nella programmazione dovrebbe tenere conto dei documenti veicolati da materiale AVM.
Vengono poi considerati gli aspetti legati al copyright e alle licenze d’uso, ambito particolarmente sensibile per i documenti AVM, e alla catalogazione, con una ricca lista di riferimenti a regole di catalogazione internazionali e nazionali, proseguendo poi con le peculiari questioni relative all’archiviazione e alla collocazione dei formati AVM.
Un capitolo interessante è dedicato ai problemi di conservazione e di fruizione nel tempo del materiale AVM, argomento di fondamentale importanza sia per i particolari rischi di degrado a cui gli AVM sono esposti, sia per la stretta relazione fra i supporti e le attrezzature che li rendono utilizzabili.
È nello stesso capitolo che viene affrontato il tema della digitalizzazione, indicato come sistema migliore, anche se costoso, per duplicare a fini conservativi le informazioni contenute su supporti analogici. Vengono quindi elencate, in maniera chiara e sintetica, varie soluzioni per la conservazione delle informazioni di materiale AVM.
Un capitolo molto breve viene ovviamente dedicato a Internet [4], fonte ricchissima di collezioni di materiale audiovisivo e multimediale, a cui segue il capitolo sui servizi agli utenti che si potrebbe definire la vera e propria summa di queste Linee guida.
A conclusione, oltre a molti utilissimi riferimenti, una lista indicativa di supporti audiovisivi che vanno dal cilindro registrabile del 1886 al DVD riscrivibile del 1998.
Si sottolinea in definitiva l’importanza delle Linee guida per i materiali audiovisivi e multimediali nelle biblioteche e in altre istituzioni, documento che intende promuovere, valorizzare e preservare il materiale audiovisivo e multimediale in tutte le biblioteche.
Si segnala, infine, che l’Unesco ha recentemente preso in considerazione la proposta di Repubblica Ceca, Francia, Estonia, Lituania, Slovacchia e Germania [5] per l’istituzione di un World Day for Audiovisual Heritage [6], da tenersi il 27 ottobre di ogni anno in commemorazione del 27 ottobre 1980, data della Recommendation for The Safeguarding and Preservation of Moving Images dell’Unesco.
La proposta, fra l’altro, evidenzia: «il patrimonio culturale audiovisivo è un tipo molto particolare di eredità culturale (...) l’eredità audiovisiva è spesso l’unica testimonianza dello sviluppo economico, politico e sociale e della diversità delle culture. Nello stesso tempo rappresenta anche il patrimonio culturale più vulnerabile e richiede una specifica attenzione».
muccione@unina.it
[1] http://www.aib.it/aib/commiss/cnur/iflaavm.htm3.
[2] http://www.ifla.org/VII/s35/pubs/avm-guidelines04.htm.
[3] In queste Linee guida le microforme non vengono prese in considerazione.
[4] Cfr. il Manifesto IFLA per Internet.
[5]http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001411/141139e.pdf.
[6]http://portal.unesco.org/ci/en/ev.php-URL_ID=22265&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html.