Un altro servizio pubblico è minacciato: è ora la volta delle biblioteche.
Il prestito dei libri, da sempre inserito tra i servizi di base diffusi in tutto il paese tra tutte le categorie di cittadini, sta per diventare un servizio a pagamento.
La Commissione europea ha giudicato alcuni paesi della
comunità, tra i quali l'Italia, inadempienti nei riguardi della
Con questo provvedimento, emanato per armonizzare le norme sul diritto d'autore, è stato introdotto il principio dell'autorizzazione e della remunerazione per ottenere opere in prestito, ma è stata anche prevista la facoltà da parte degli stati di stabilire eccezioni a questo diritto a favore di istituzioni pubbliche.
Dopo l'applicazione della direttiva nelle leggi nazionali, un'indagine della Commissione ha evidenziato che troppo estese sono state le eccezioni perchè comprendono la quasi totalità delle biblioteche: in Italia le bibliotehce e le discoteche dello Stato e degli enti pubblici. Da qui la procedura di infrazione inviata dalla Commissione ai paesi giudicati inadempienti e la richiesta di giustificazione sulle scelte fatte.
Siamo molto preoccupati sull'esito finale, che potrebbe essere molto negativo per il servizio del prestito.
Se finiremo per pagare per ogni libro che richiederemo ad una biblioteca, saranno pesantemente intaccati i compiti istituzionali di promozione del libro e della lettura, più volte affermati e propagandati nei programmi di governo, di ogni governo.
Questa imposizione appare fortemente in contrasto, d'altra parte, con i molteplici progetti culturali promossi e realizzati dagli stessi organismi dell'Unione europea per sviluppare ed ampliare le possibilità di accesso all'informazione ed alla conoscenza, specialmente da parte delle categorie dei cittadini più svantaggiati.
Viene negata inoltre la forte opera di promozione e l'impegno delle organizzazioni internazionali, come l'UNESCO, che ha recentemente diffuso un manifesto sui servizi delle biblioteche pubbliche, e l'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) che raccoglie tutte le associazioni di biblioteche del mondo.
In Italia, in particolare, sarà colpita la rete capillare delle biblioteche comunali e gli utenti più deboli quali i ragazzi, gli studenti, gli anziani.
Chiediamo perciò per sventare questa minaccia la mobilitazione non solo delle biblioteche e degli utenti, ma anche delle forze politiche, sociali, delle associazioni culturali perchè venga reso evidente il problema alle istituzioni, alle autorità politiche, agli organi di informazione.
Il nostro obiettivo è di ottenere un intervento deciso dell'Italia, in accordo con gli altri paesi, contro il pagamento del prestito nelle biblioteche pubbliche.
Il Presidente dell'Associazione Italiana Bibliotehce
Miriam Scarabò