Al dott. Giampiero Leo
Presidente del Coordinamento
degli Assessori Regionali alla Cultura ed all'Istruzione
Al dott. Marcello Panettoni
Presidente dell'UPI
All'On. Enzo Bianco
Presidente dell'ANCI
All' On. Walter Veltroni
Vicepresidente del Consiglio
e Ministro per i Beni Culturali
All'On. Alberto La Volpe
Sottosegretario Per i Beni Culturali
Oggetto: Appello dell'AIB per una politica nazionale concertata tra Stato Regioni ed Enti Locali nel settore dei servizi culturali ed in particolare delle biblioteche e dei servizi di accesso al sapere alla conoscenza, alla cultura ed all'informazione.
Allego alla presente la nota inviata al Presidente del Consiglio ed a tutti i membri del Governo ed un appello inviato al Parlamento sui temi in oggetto.
È tempo infatti che la politica riprenda il suo ruolo rispetto alle esigenze di sviluppo di una rete di servizi culturali diffusi sul territorio sulla base di una progettualità che sappia far fronte ad una crescente domanda alla quale il mercato da solo può dare risposte parziali e devianti.
Il problema che abbiamo di fronte non è più, da tempo, la redistribuzione di competenze sulla gestione dei "beni culturali" ma quello della creazione di una rete di infrastrutture diffuse in modo omogeneo sul territorio, con elevati standard di qualità, accoglienza ed affidabilità che consenta ai cittadini italiani di mettere in atto, in libertà ed autonomia, quei comportamenti positivi rispetto all'investimento continuo sulla propria intelligenza ai quali fa riferimento la strategia dell'Unione Europea.
Nel resto d'Europa questa rete è costituita dalle biblioteche, dai centri di documentazione ed informazione in stretto rapporto con il tessuto delle altre istituzioni culturali ed educative quali musei, teatri scuola ed Università e con i grandi sistemi industriali della comunicazione e della produzione di contenuti quali il cinema, la televisione, l'editoria a stampa ed elettronica, il multimediale, Internet. In queste strutture si tutela molto meglio anche la dimensione "bene culturale" in quanto è solo nella condivisione diffusa dell'amore per il sapere e per la pratica culturale che può poggiare una assunzione di responsabilità collettiva rispetto alla salvaguardia della memoria di una comunità.
Le "infrastrutture della conoscenza" che sono alla base della possibile costruzione della Società della conoscenza necessitano di una progettualità analoga a quella che serve per le altre grandi infrastrutture di un paese moderno quali quelle dei trasporti, dell'acqua, dell'energia.
Tutto ciò manca in Italia e questo ritardo mette in pericolo la parte più delicata e rilevante dei processi che stanno alla base di un modello di sviluppo basato su alti contenuti di conoscenze possedute da ogni individuo, posto per di più in condizione di effettuare di propria iniziativa una loro sistematica manutenzione.
Con il lancio del Piano d'Azione Mediateca 2000 ci eravamo illusi che questa nuova frontiera fosse stata individuata. Con quell'approccio si andava oltre il palleggio delle competenze e si sottoscriveva un grande patto per la qualità del futuro del paese al quale tutti i soggetti potevano concorrere in condizione paritaria, ciascuno nel proprio ambito. Era un inizio di un percorso nella giusta direzione, anche se rispetto all'urgenza di governare quei processi per ottimizzarne la ricaduta era ancora poco. Nonostante ciò anche quel poco non è di fatto decollato e nonostante l'impegno del Sottosegretario La Volpe l'iniziativa non sta raggiungendo la velocità necessaria. I partner istituzionali ed aziendali la considerano una questione marginale invece che una strategia fondamentale per lo sviluppo del Paese e per la loro specifica missione.
Con questo messaggio chiediamo a tutti i soggetti pubblici e privati che condividono questa analisi di promuovere ogni iniziativa sul piano politico, legislativo, programmatico per rimettere in moto processi che avrebbero enormi ricadute sulla qualità della vita e del lavoro di tutti i cittadini. Per quanto ci riguarda noi saremo al fianco, come sempre, di tutti coloro che vorranno operare seriamente in questa direzione.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Igino Poggiali
Roma, li 15 giugno 1998