Il disegno di legge sul deposito legale, ora in discussione alla Camera dei Deputati, risponde all'esigenza di rinnovare e armonizzare le norme vigenti sul deposito obbligatorio delle pubblicazioni, nell'intento di adeguare, anche in questa materia, l'Italia ai principi che hanno ispirato le leggi del deposito legale negli altri Paesi europei.
In Italia, come è noto, la legge vigente è ancora quella del 1939 ( nº 374 ), modificata in piccola parte dal decreto luogotenenziale nº 660 del 31 agosto 1945. Essa è ispirata dagli orientamenti politici dell'epoca che accentuano più le finalità di controllo politico sulla stampa che quelle culturali, ed è riferita infine solo alla realtà delle pubblicazioni a stampa.
Le copie delle quali èobbligatoria la consegna sono cinque (più due nel caso di consegna alle biblioteche del Senato e della Camera dei Deputati delle pubblicazioni ufficiali dello Stato, di Enti ed Istituti finanziati dallo Stato). La consegna, che compete al tipografo, va fatta per una copia alla Procura della Repubblica, per le altre quattro alla Prefettura della provincia dove ha sede l'officina grafica.
Ma questa consegna degli esemplari d'obbligo alle Prefetture e da queste alle biblioteche destinatarie finali (Biblioteca nazionale centrale di Firenze, Biblioteca nazionale centrale di Roma, biblioteca territoriale designata nella provincia dove ha sede il tipografo) non solo risponde ad una logica anacronistica, ma determina, come da tempo viene denunciato, gravi ritardi nelle biblioteche, sia nella disponibilità per il pubblico delle opere, sia nella diffusione dell'informazione mediante i servizi bibliografici nazionali. Inoltre tali modalità di fatto favoriscono fenomeni anche vistosi di evasione dell'obbligo (oltre il 20%) e ritardi notevoli nell'arrivo delle opere nelle biblioteche (anche superiori a 12 mesi).
Tentativi di modifica molteplici si sono succeduti negli ultimi venti anni, appoggiati dall'Associazione Italiana Biblioteche, da diverse forze politiche, dal Ministero per i Beni culturali, ma tutte le proposte non hanno mai compiuto in Parlamento il cammino completo per diventare legge. Diversamente, in molti Paesi europei la legislazione in materia si è modificata nel tempo, di pari passo con l'evoluzione della realtà editoriale che è caratterizzata oggi da tipologie più ampie di documenti, e dall'utilizzo delle tecnologie informatiche.
Nella proposta attualmente all'esame della Camera dei Deputati, pur essendo tenuti in conto i criteri che ispirano oggi le leggi del deposito legale (bene raccolti ed evidenziati nel documento della Commissione delle Comunità europee - Sintesi del deposito legale e sua pratica negli Stati membri - pubblicato a cura di M. Manzoni nel 1992 , nº di catalogo delle pubblicazioni della Direzione generale XIII: CD-NA, 14847-EN-C ), si sta correndo il rischio, con gli emendamenti discussi e approvati nel primo iter al Senato, di snaturare e appesantire un articolato che deve invece mantenersi lineare e logico nel fissare gli scopi da raggiungere.
Si pone perciò in evidenza che, con il deposito legale, si deve ottenere unicamente :
L'Associazione italiana biblioteche (A.I.B.) ha partecipato attivamente al dibattito sviluppatosi in questi anni e condivide gli orientamenti affermatisi nell'ambito dell'Unione Europea.
Si sintetizzano pertanto qui di seguito i criteri di base ai quali sono ispirate le legislazioni più recenti in materia di deposito legale:
L'A.I.B., nel chiedere alla Commissione Cultura della Camera di tenere conto dei criteri sopra segnalati nell'esame del disegno di legge approvato dal Senato, espone alcune osservazioni sul testo e propone di apportarvi i seguenti emendamenti:
In sintesi si propongono le seguenti riduzioni nella consegna dei documenti:
Il testo del disegno di legge è stato poi approvato dalla VII Commissione permante del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) il 17 aprile 1997. È visibile al seguente url:
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stampati/sk4000/articola/3610.htm
Sull'argomento: Francesco Brugaletta. Brevi note sul valore delle pubblicazioni elettroniche nei concorsi (in rete dal 1998-01-08).