[Attenzione ! In seguito a questo comunicato congiunto, tenendo conto delle osservazioni e delle preoccupazioni emerse nella lista di discussione AIB-CUR, il 12 novembre 1999, AIB, AIDA, e GIDIF,RBM hanno lanciato una sottoscrizione pubblica da indirizzare ai deputati della Commissione giustizia della Camera per chiedere di rivedere le restrizioni previste dal D.d.L. 4953bis all'accesso gratuito alla conoscenza e alla cultura garantito dalle biblioteche.]
Le associazioni che riuniscono i bibliotecari e i documentalisti italiani esprimono la più viva preoccupazione per la logica che ispira alcuni articoli del progetto di legge attualmente in discussione presso la Commissione giustizia della Camera riguardante la tutela del diritto d'autore.
I
professionisti che noi rappresentiamo sono da sempre stati attivamente
impegnati nel garantire il rispetto dei diritti degli autori all'interno
delle strutture bibliotecarie e sono anche fermamente convinti della
necessità di una normativa adeguata agli sviluppi tecnologici
attuali che meglio tuteli contro ogni tipo di contraffazione o
pirateria.
Il disegno di legge in discussione, però,
nell'intento di perseguire questo obiettivo, va ben oltre, prevedendo
una limitazione della possibilità di riproduzione anche
all'interno delle biblioteche e dei centri di documentazione e
subordinando comunque tale possibilità al pagamento di un
corrispettivo in denaro. Il fatto che biblioteche e centri di
documentazione offrano senza scopo di lucro ai propri utenti, anche la
possibilità di liberamente riprodurre, per uso personale,
porzioni di opere presenti nelle proprie collezioni, è un fatto
del tutto normale che viene incontro ad esigenze di studio e ricerca. In
un paese come l'Italia poi, agli ultimi posti nelle classifiche che
riguardano le abitudini alla lettura, diventa anche un'azione di
promozione culturale volta in particolare a facilitare l'incontro fra
lettori e libri.
Assoggettare questo servizio alla stessa normativa che regola il commercio di copie fatto a fini di lucro, vuol dire assimilare i comportamenti attuali ad atti di pirateria e di contraffazione illecita. I bibliotecari e i documentalisti italiani, nel farsi interpreti di un interesse generale, chiedono ai componenti la Commissione giustizia che ha in esame la legge di accogliere gli emendamenti proposti che, analogamente a quanto avviene negli altri paesi occidentali, mirano a garantire senza oneri la riproducibilità dell'opera all'interno delle biblioteche finalizzata alla lettura e allo studio personale.
Se l'obiettivo è quello di difendere i diritti legati alla produzione delle opere dell'ingegno, si tratta di reprimere tutte quelle attività che ricavano un profitto dalla riproduzione abusiva di tali opere, distinguendo chi usa quotidianamente delle tecnologie di riproduzione per un uso privato, di lavoro o di studio per concentrare invece gli sforzi su chi ricava un utile illecito dallo smercio di copie non autorizzate. Confondere le due situazioni, porterebbe in realtà ad una legge che avrebbe come dato caratteristico quello dell'assoluta inapplicabilità, in quanto i controlli sarebbero concretamente impossibili, lasciando spazio, forse anche maggiore di adesso, alle azioni di pirateria.
Associazione italiana biblioteche (AIB), Associazione italiana per la documentazione avanzata (AIDA, Gruppo italiano dei documentalisti dell'industria farmaceutica e degli istituti di ricerca biomedica (GIDIF,RBM)
30 ottobre 1999