(Palermo 18 dicembre 1887 – Milano 1º ottobre 1967)
Laureato in giurisprudenza nel 1910, entrò nella carriera delle biblioteche dal 16 luglio 1912, come sottobibliotecario reggente, alla Biblioteca universitaria di Catania, dalla quale venne trasferito nel maggio 1919 alla Biblioteca nazionale di Palermo. Nel dicembre 1915 era stato promosso sottobibliotecario di 4ª classe.
Inquadrato nel grado di bibliotecario dal maggio 1924, poi promosso bibliotecario capo nell'ottobre 1931, lavorò dal dicembre 1925 alla Biblioteca nazionale Braidense di Milano (salvo un breve trasferimento indesiderato e rapidamente rientrato all'Estense di Modena nell'estate del 1928).
Ottenne poi, dal 1º agosto 1933, la direzione della Biblioteca universitaria di Pavia (da lui preferita a quella di Padova, alla quale era stato in un primo momento assegnato). Passò nel luglio dell'anno seguente, forse per contrasti con le autorità accademiche pavesi, alla direzione della Biblioteca Estense di Modena e della Soprintendenza per le biblioteche dell'Emilia (da cui nel luglio 1935 fu staccata quella per Bologna, la Romagna e le Marche). Dal 1936 fu anche membro della Commissione centrale per le biblioteche presso il Ministero dell'educazione nazionale.
Promosso direttore di 2ª classe dal gennaio 1935 e di 1ª classe dall'agosto 1938, ottenne nel gennaio 1938 la direzione della Biblioteca Braidense (al posto di Tommaso Gnoli, trasferito a Modena nonostante lo precedesse in ruolo), che tenne fino al 1942, insieme alla Soprintendenza per la Lombardia.
Trasferito ancora, nel marzo 1942 e contro la sua volontà, a dirigere la Biblioteca nazionale di Napoli e la connessa Soprintendenza, vi prese servizio solo nell'estate e per pochi mesi, entrando in aspettativa dal 1º novembre a tutto il luglio del 1943. Spostato ancora, fino alla fine del 1944, alla Soprintendenza di Verona, e poi assegnato nel dicembre di quell'anno alla direzione della Biblioteca governativa di Cremona, allora vacante, sembra che non abbia mai assunto la carica e sia stato dichiarato decaduto dall'impiego nel febbraio del 1945.
Nei giorni della Liberazione, vantando dubbi meriti politici e con l'appoggio di un membro del CLN milanese, cercò senza successo di riprendere la direzione della Braidense, allora tenuta da Maria Schellembrid Buonanno, e fu sospeso dal servizio dal 1º gennaio 1946 e sottoposto a procedimento disciplinare.
Riammesso in servizio e destinato alla Soprintendenza bibliografica di Pescara dal 16 ottobre 1946, chiese poco tempo dopo un periodo di aspettativa e fu infine collocato a riposo dal 1º ottobre 1947. Rimase poi a vivere a Milano.
Ingegno brillante e vivace polemista, fu autore di un apprezzato intervento sui problemi delle biblioteche (Le biblioteche italiane, nella rivista «Problemi italiani» del 15 agosto 1923), ma si dedicò soprattutto ad attività letterarie, editoriali e giornalistiche, collaborando a diverse riviste e quotidiani («Rivista d'Italia», «La fiera letteraria», «Quadrivio», «Meridiano di Roma»), anche con pseudonimi ("Marieva", "Dott. P. N. Tiresias"). Collaboratore dal 1916 de «La rassegna» di Achille Pellizzari, con segnalazioni e spogli bibliografici, pubblicò in quella ed altre sedi, fino agli anni Cinquanta, vari contributi su testi antichi di letteratura popolare e dialettale siciliana.
Per l'editore Hoepli curò il supplemento del 1930 alla Piccola enciclopedia Hoepli del Garollo; era anche uno degli habitués, e a quanto si mormorava un collaboratore, della libreria antiquaria milanese. Per la famosa collana per ragazzi La scala d'oro della UTET di Torino adattò opere classiche come il Gargantua e Pantagruel, il Morgante maggiore del Pulci, Thyl Ulenspiegel e i Racconti straordinari di E. A. Poe. Pubblicò anche un volumetto di Liriche (1941) e, nei giorni dopo la Liberazione, due operette di feroce polemica sul caduto regime, Tre lettere chiuse (Milano: Rosa e Ballo, 1945), contro Alberto Bergamini, Concetto Pettinato e Giovanni Gentile, e Roma carcinoma (Milano: Alessandro Minuziano, 1945).
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua fondazione (1930), partecipò a tutti i suoi congressi dal 1934 al 1940; in quest'ultimo, svoltosi a Napoli, tenne una relazione sul catalogo delle stampe popolari che aveva avviato alla Braidense.
Fu inoltre socio effettivo dal 1937 dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena.
Parte delle sue carte, con il carteggio con Federico De Roberto, è conservata alla Biblioteca Braidense.
Alberto Petrucciani
Chi è?: dizionario degli italiani d'oggi. Roma: A. F. Formiggini, 1928, p. 346; 2ª ed., ivi, 1931, p. 529; 3ª ed., ivi, 1936, p. 637; 4ª ed., Roma: Cenacolo, 1940, p. 656. Chi è?: dizionario biografico degli italiani d'oggi. 5ª ed. Roma: Filippo Scarano, 1948, p. 636; 6ª ed., ivi, 1957, p. 377; 7ª ed., ivi, 1961, p. 466.Enrico M. Fusco. Scrittori e idee: dizionario critico della letteratura italiana. Torino: SEI, 1956, p. 407.
Panorama biografico degli italiani d'oggi, a cura di Gennaro Vaccaro. Roma: Curcio, 1956, p. 1071.
Cesare Repossi. I direttori. In: Il bicentenario della Biblioteca universitaria di Pavia: notizie storiche. Pavia: Biblioteca universitaria, 1979, p. 21-42: p. 40 (lo dice laureato in lettere e in servizio dal 1910).
Francesco Barberi. Schede di un bibliotecario (1933-1975). Roma: Associazione italiana biblioteche, 1984, p. 56, 142.
Paolo Nalli. Lettere a Federico De Roberto, con introduzione e note di M. Emma Alaimo. «Annali della Fondazione Verga», 2 (1985), p. 121-227.
Carla Giunchedi. Paolo Nalli. In: Dizionario biografico dei soprintendenti bibliografici (1919-1972). Bologna: Bononia University Press, 2011, p. 419-427, con un elenco dei suoi scritti.
Si ringrazia la dott.ssa Laura Businaro per le notizie biografiche fornite.