Programma di Lavoro per la Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche (Triennio 2011 – 2014)

La profonda fase di trasformazione e ridefinizione della propria identità impone oggi alla biblioteca di pubblica lettura un processo di cambiamento radicale dei propri modelli organizzativi e di servizio.

Il dibattito in ambito biblioteconomico è avviato da tempo e vede impegnati studiosi e professionisti del settore che dialogano costantemente con il mondo della cultura e della politica.

In questo contesto di trasformazione un ruolo di particolare rilievo è occupato dalla cooperazione tra le biblioteche che si sostanzia, innanzitutto, nella presenza attiva e vivace dei sistemi bibliotecari che si esprime a diversi livelli con un sempre più marcato rafforzamento della collaborazione anche intersistemica che fornisce al settore delle biblioteche razionalità di spesa, qualificazione professionale, identità e visibilità ad ampio livello.

Il segmento delle biblioteche pubbliche, composte principalmente da quelle di ente locale, si caratterizza per un grande frazionamento di strutture ed istituti che, se non fossero in buona parte collegati ai sistemi bibliotecari, presenterebbero una polverizzazione tale da non consentire di essere dei soggetti capaci di dialogare con gli altri attori (fornitori, istituzioni politiche, mondo della cultura, ecc.) e da condannarli al rischio di una lenta agonia in una società dove sopravvive solo chi è capace di operare su grandi numeri e di mettere in moto significativi processi di cambiamento.

Proprio per questa consapevolezza l’identità della biblioteca pubblica (soprattutto se organizzata in sistemi bibliotecari) trova una sua naturale collocazione nella capacità di valorizzare sul piano culturale il proprio territorio di riferimento sviluppando quella rete di relazioni con gli altri soggetti (pubblici o privati) con cui rimettere in moto uno sviluppo che vede nella cultura il principale motore. In questo contesto la biblioteca può anche essere, pur con tutte le proprie debolezze e fragilità strutturali, ma con la forte consapevolezza della propria mission, il motore trainante dello sviluppo del territorio.

C’è, poi, dentro la più generale questione delle biblioteche pubbliche italiane, quella che riguarda le regioni meridionali. Ce la raccontano i numeri: solo il 20% delle biblioteche (contro il 50% del nord e il 30% del centro) stanno al sud, lo stesso vale per le reti di cooperazione che sono assai meno sviluppate e diffuse rispetto ad altre aree del paese. Tutte queste difficoltà unitamente a quelle di carattere economico rischiano di provocare un ulteriore impoverimento dei servizi bibliotecari per molti cittadini, piuttosto che, come si sta tentando di fare in altre aree del paese, in un necessario processo di cambiamento dei loro modelli organizzativi e di servizio.

Conseguentemente con una visione a 360 gradi delle trasformazioni in atto, la biblioteca deve consolidare la consapevolezza della necessità di sviluppare forti e positive relazioni di scambio con tutte le altre professionalità indispensabili al raggiungimento degli obiettivi. Gestire il cambiamento e la complessità significa non chiudersi nel proprio universo professionale, bensì aprirsi, in un fecondo rapporto di scambio, con molte altre professionalità che possono portare, al futuro delle biblioteche, contributi indispensabili, oltrechè, naturalmente, riceverne dalla professionalità bibliotecaria.

La presenza di quasi 200 sistemi per le biblioteche pubbliche è il segno inconfondibile di una vitalità che ancora scorre forte nelle vene del servizio di pubblica lettura nel nostro Paese che chiede di essere rafforzato e rilanciato.

La Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche si propone, nel triennio 2011 – 2014, i seguenti obiettivi:

  • approfondire gli elementi di analisi del cambiamento dell’identità della biblioteca di pubblica lettura al fine di trovare i fattori che consentano di rilanciare il ruolo della biblioteca in una società moderna e tecnologicamente avanzata;
  • analizzare l’identità della biblioteca pubblica e i processi di cooperazione nelle diverse realtà territoriali italiane, in particolare nel mezzogiorno dove non si è ancora compiutamente radicata la prospettiva di un servizio culturale pubblico e sviluppate forme soddisfacenti di cooperazione bibliotecaria;
  • studiare i processi di cooperazione in ambito della biblioteca pubblica per ritrovare i punti di forza che possano sostenere un nuovo rilancio delle biblioteche;
  • studiare e progettare nuovi sistemi di cooperazione capaci di fornire al sistema nel suo insieme forza, professionalità e visibilità.

La Commissione intende lavorare in una logica che rovesci l’approccio di “autocompatimento” che troppo spesso ha caratterizzato il settore delle biblioteche, soprattutto in ambito pubblico, facendo propria una logica in cui le minacce possano essere trasformate in opportunità e le debolezze in punti di forza.

In concreto la Commissione intende svolgere le seguenti attività:

  • realizzazione di un database nazionale che censisca tutti i sistemi pubblici di cooperazione in Italia;
  • realizzazione di una pubblicazione che contenga lo stato di fatto della cooperazione in Italia ed una sua analisi storico-strutturale con le ipotesi evolutive;
  • rilevazione dello stato di crisi e difficoltà delle biblioteche pubbliche italiane attraverso una capillare raccolta di dati, con riferimento anche alle diverse aree del paese;
  • progettazione ed eventuale realizzazione di un osservatorio della pubblica lettura in Italia attraverso il coinvolgimento delle reti bibliotecarie per condividere i dati di lettura nelle biblioteche;
  • organizzazione di seminari pubblici destinati prevalentemente alle reti bibliotecarie per condividere i dati progressivamente raccolti e per costruire una cultura comune della gestione dei dati e più in generale della cooperazione. Orientativamente si ipotizzano tre seminari, uno per ogni anno di attività.

La Commissione svilupperà adeguate riflessioni sulla necessità di identificare un marchio comune che possa fornire identità alle biblioteche pubbliche italiane e che possa caratterizzare, verso l’esterno, tali strutture (come, ad esempio, le farmacie che dispongono di un marchio base, chiaro e facilmente identificabile, che viene poi reinterpretato da ogni negozio): si tratta di un progetto sul quale andranno coinvolte le strutture di governo dell’Aib

Per il raggiungimento degli obiettivi qui indicati è essenziale stabilire connessioni con referenti in ogni comitato regionale dell’Associazione al fine di costruire un punto di contatto locale in grado di raccogliere ed organizzare i dati necessari al lavoro della Commissione, ma anche come soggetto partecipe all’elaborazione dei progetti, delle analisi e delle proposte della Commissione stessa.

Creata da Tiziano Delle Noci il 03/06/2013. Ultima modifica 04/09/2024 di Vanni Bertini
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