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"16. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
attività e passività culturali

Beni culturali, cultura, sviluppo

Gloria Vidali e Cecilia Casaril, Settore Attività Culturali, Spettacolo, Sistema Bibliotecario Provinciale. Patrimonio culturale museale [1]


In quest'ultimo decennio il concetto di bene culturale è andato modificandosi radicalmente riassumendo in sé, non solo il valore archeologico, storico e monumentale di una preesistenza, ma il contesto che la accoglie e le relazioni che in tale contesto si stabiliscono, considerando tra l'altro le implicazioni di carattere socioeconomico e turistico. Allo stato attuale l'azione di tutela dei beni culturalmente rilevanti, molto complessa dal punto di vista applicativo, risulta essere prodotta essenzialmente da un quadro normativo sia nazionale che regionale che non ha subito apprezzabili semplificazioni e non ha prodotto risultati né sul versante della programmazione generale degli interventi, né su quello della definizione di quali competenze specifiche possano e debbano gestire gli altri enti locali, province e comuni. Ciò non ha impedito che il confronto oggi in corso sulle nuove competenze degli EE.LL. sia giunto a definire in modo sufficientemente preciso il ruolo di coordinamento istituzionale esercitabile dall'ente Provincia in un processo di riorganizzazione della materia verso l'individuazione e l'attivazione di veri e propri sistemi integrati.

L'intera impalcatura di un sistema integrato, si appoggia sulla pianificazione degli interventi e delle risorse finalizzate a dare attuazione ai progetti; in una parola chiave: sulla programmazione.
Un nuovo metodo di programmazione in cui, da una parte gli Enti Locali sono chiamati a coordinare gli interventi culturali con altre aree d'intervento (istruzione e formazione, politiche giovanili, area dei diritti umani, della pace e della cooperazione internazionale, ambiente e tutela del territorio, turismo, ecc.) dall'altra parte, sul versante locale un metodo d'intervento basato sulla concertazione e sulla cooperazione di tutti gli attori culturali pubblici e privati invitati presso i tavoli di lavoro a costruire la rete dei servizi: un piano-programma dei servizi culturali.
In questo metodo di programmazione trovano collocazione la rilevazione dei beni esistenti e delle attività culturali offerte, la conoscenza dei bisogni e delle risorse presenti nel territorio. La possibilità di conoscere come evolvono i gusti della popolazione, ma anche le risorse in campo, attive o attivabili, rappresenta certamente uno degli elementi qualificanti per la programmazione locale, e richiede quindi strumenti di rilevazione e di analisi metodologicamente corretti, ma anche agili e flessibili. Principalmente quello che può risultare più difficile, ma anche più stimolante per chi opera in questo settore, è di riuscire a elaborare proposte di fruizione culturale che attirino l'interesse e l'attenzione del pubblico.

Al fine di concorrere alla realizzazione di un sistema integrato dei servizi culturali occorre far svolgere, in particolare alle biblioteche di pubblica lettura, un ruolo principe nel delineare i contorni dell'offerta esistente, considerando questi agenti culturali come veri e propri distributori e produttori di cultura. Un osservatorio privilegiato rimane quello provinciale, a questo livello è possibile fornire agili ed efficaci strumenti di lettura del territorio, un sistema sensibile, che chiami tutti gli attori culturali, in forma solidale e distinta a rispondere a dei risultati. Lo scopo di tale strumento dovrebbe essere quello di supportare le amministrazioni locali, le istituzioni culturali e tutti coloro che lavorano nel culturale, nelle azioni di programmazione e di intervento delle attività.

La provincia rappresenta la dimensione territoriale idonea alla creazione di reti di biblioteche e musei, ma non solo. Nell'esperienza della Provincia di Venezia, ad esempio, è stato creato un sistema integrato con i Comuni per la promozione delle attività di spettacolo.
Nel progetto provinciale le reti hanno ambizioni diverse, ad esempio nel caso del Sistema Bibliotecario Museale Provinciale si vogliono coinvolgere in uno stesso sistema biblioteche e musei e ci si propone di renderli, nell'ambito dei beni culturali, un insieme marcatamente interconnesso in funzione di una forte offerta educativa e culturale. Si tratta di fatto di un sistema culturale integrato che consente a tutte le componenti, musei, biblioteche civiche e scolastiche, di definire e sviluppare progettualità comuni dialogando in tempo reale.

Le prospettive di comunicazione che Internet e le nuove tecnologie possono aprire ad esempio ad una biblioteca per valorizzare il proprio patrimonio nei confronti della propria utenza remota sono molteplici: dalle possibilità di erogare materiali di divulgazione culturale, a luoghi virtuali per il dibattito, a informazione su eventi ed esposizioni, a connessione a fonti bibliografiche e catalografiche, a integrazione con archivi, ecc. L'obiettivo è rivolto innanzitutto a favorire le realtà di biblioteche più "deboli", così garantendo con Internet pari opportunità a tutte le biblioteche che potranno mutuare da altri esperienze significative. Un altro intento è di dare specifico rilievo alle realtà nelle quali sono in corso iniziative nel campo della valorizzazione dei beni culturali e questo è particolarmente vero per diverse realtà bibliotecarie. Ciò consentirà inoltre di sviluppare una rete connettiva tra le biblioteche nella prospettiva di allestire un servizio culturale sulla rete Internet da offrire agli utenti remoti come sito in cui confrontare materiali bibliografici e servizi diversi. Esso costituirà per gli operatori di biblioteca un luogo in cui risulteranno favorite le possibilità di confrontarsi, interrogarsi e scambiare conoscenze ed esperienze. L'estensione dei servizi bibliotecari anche alla multimedialità ed alla telematica, può concorrere a fare delle biblioteche il centro dell'identità delle comunità locali, il luogo d'incontro fra tradizioni, patrimoni culturali diversi, e l'universo della conoscenza, l'innovazione tecnologica, l'architettura contemporanea. Uno dei valori aggiunti dell'utilizzo di alcune nuove tecnologie da parte del Sistema Bibliotecario Museale Provinciale è stato, a puro titolo di esempio, la costituzione di un catalogo unico provinciale e la conseguente diffusione del prestito interbibliotecario a livello territoriale provinciale.

Internet è divenuta un contesto informativo piuttosto che una infrastruttura telematica. Tra gli aspetti culturali connessi a questa dimensione informativa in particolare richiamiamo: l'accesso universale, la visibilità e la promozione della conoscenza. Consideriamo, inoltre, questo come veicolo in qualche modo privilegiato per dialogare con le giovani generazioni sia a scuola che nell'ambito del tempo libero. L'ultimo intervento che ha fatto la Provincia di Venezia, in termini di tempo, è stata la realizzazione di uno spazio web denominato "eventi culturali" in cui vengono raccolte le iniziative di spettacolo e quant'altro è culturale, promosse dalla Provincia ma anche dagli operatori del territorio, attualmente risultano, tra l'altro, presenti gli appuntamenti dell'iniziativa "Lib(e)ri per crescere", che coinvolge alcune biblioteche del Sistema con mostre e letture.
Nel territorio provinciale si sono venute evidenziando e definendo nelle loro vocazioni aree, che si collocano accanto al polo di Venezia città come elementi di forte attrazione turistica culturale e di significativo coinvolgimento delle popolazioni locali: la Riviera del Brenta e la Venezia Orientale, l'area Sud e la Terra dei Tiepolo.

Al coinvolgimento diretto delle popolazioni locali è affidato, in un equilibrio delicato e significativo, attraverso la mediazione dei Comuni, il senso innovativo di tutela attiva laddove essa è innanzitutto il risultato della scoperta e della frequentazione dei luoghi della memoria da parte dei residenti e la loro conseguente valorizzazione con interventi di rivitalizzazione leggeri e sostenibili, con l'obiettivo di rendere visibili attraverso degli itinerari prestabiliti ed attrezzati la storia locale, i luoghi della memoria e le culture della tradizione di un intero territorio. Si tratta di una guida all'osservazione attenta del particolare ambientale, educazione al gusto di apprezzare un monumento minore, stimolazione a raccogliere le immagini più semplici delle nostre campagne e dei nostri borghi, accendendo il desiderio di ripristinare e di recuperare ciò che il tempo e l'incuria hanno sepolto. Si tratta di un fatto culturale destinato a coinvolgere le persone che abitano questa parte di territorio, una ricomposizione di valori e di interessi tesi alla riconquista di un rapporto equilibrato e rispettoso con l'acqua, la terra e le risorse monumentali. E' una cultura che forse solo così può disporre delle risorse per diventare piano e programma d'interventi precisi e dettagliati. Debbono, quanto più frequentemente possibile, essere ricercate e avviate tutte le procedure per l'accesso ai finanziamenti della Comunità Europea. Sempre in quest'ottica vanno definiti itinerari culturali e turistici interessati da progetti di ripristino e fruizione ambientale e monumentale. Alcune esperienze in tal senso sono state fatte e possono costituire importanti esempi di un deciso recupero delle identità locali attraverso forme sempre più idonee ed efficaci di coordinamento e di programmazione nell'uso delle risorse.

La rete dei luoghi - ville, chiese, siti naturali, borghi medievali, piazze, aziende agricole, molini - usata per le produzioni culturali, nel caso della Provincia di Venezia, si è veramente integrata alla scansione degli eventi, alla loro ciclicità, assorbendoli in un contesto rinnovato, non solo nel porgersi al visitatore, ma soprattutto nel considerarsi nella pienezza della propria identità.
Questa chiave con cui si recupera il senso del luogo attraverso un'esperienza di produzione culturale moderna e lo si lega non ad una visione nostalgica della propria storia, ma al senso delle trasformazioni che la contemporaneità ci offre, è utilizzabile in altre realtà dove i beni monumentali e paesaggistici precostituiscono una trama fitta, praticamente diffusa in ogni angolo del territorio provinciale, partendo dalle esperienze già in essere.

Forse il passo successivo potrebbe essere quello della costituzione di veri e propri distretti culturali, in ogni caso appare importante definire modelli di intervento e sviluppo di iniziative culturali.
Per valorizzare le risorse culturali (e turistiche) del nostro territorio è, forse non sufficiente, ma di certo necessario, avviare un'attività di programmazione su scala territoriale provinciale che superi la logica dell'intervento puntiforme e frammentario, suggerito dall'emergenza e dall' occasionalità e perciò incapace di indurre effetti moltiplicatori.

[1] Relazione inviata in occasione del Seminario


Copyright AIB 2006-09, ultimo aggiornamento 2006-10-03 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay16/vidali-casaril05.htm


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