AIB. Sezione Veneto. I Capelli di Sansone, n. 5 (2001)
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Non mi capita spesso di affermare relativamente ai testi di didattica che leggo:
è stato un libro chiaro, significativo, praticabile, stimolante. Ebbene
il libro di Sandra Tassi, "La lettura promossa, Pedagogia e didattica della
lettura e della ricerca in biblioteca", Unicopli, 2000 mi ha fatto esprimere
ciò che ho detto. La sua lettura mi ha permesso di ripercorrere per punti
chiave la formazione letteraria che ha attraversato la mia vita di insegnante
di lettere, dagli studi umanistici del liceo e dell'università improntati
all'idealismo storicistico di De Sanctis e Croce alla conoscenza del modello
marxista, poi di quello semiotico-strutturalistico degli anni Settanta. L'autrice
li passa in rassegna tutti attraverso una breve descrizione e contestualizzazione,
segnalando i contributi che ciascuno ha recato alla formazione di docenti e
alunni, ma anche criticando le tendenze e le mode letterarie che entrano passivamente
nella scuola.
Dunque con lei ho viaggiato attraverso i modelli di interpretazione letteraria
che hanno permeato i libri di testo, che ho utilizzato nell' insegnamento, con
lei ho condiviso le critiche e le conclusioni che lo studio letterario dovrebbe
"ricomporre un quadro unitario, assai mobile ma coerente, capace di accogliere
in sé le ragioni della letteratura e quelle della storia, insieme con
le ragioni degli studenti".
Dato che insegno lettere nella scuola media, la prima parte del libro della
Tassi è stato una sorta di viaggio interiore piacevole e stimolante che
ha collegato e sistemato i pezzi della mia formazione letteraria nel tempo.
Nella seconda parte del libro, che mi è stata utile nella praticata didattica,
l'autrice presenta un modello di progetto di lettura sperimentato nel biennio
di una scuola superiore. Esso può essere adattato, a mio parere, anche
nella scuola media inferiore con i dovuti aggiustamenti e tenendo conto delle
risorse di cui si dispone. Il progetto di lettura che la Tassi chiama "modulo
binario di lettura" verte sulla tematica del viaggio, è approvato
dal Collegio Docenti e prevede la messa in opera di unità didattiche
molto puntuali. In particolare l'insegnante di lettere e il docente bibliotecario
stabiliscono gli incontri in biblioteca, le caratteristiche dei testi di lettura,
"il libro esca", ovvero il testo che motiva al piacere di leggere,
la metodologia didattica informale, cioè la libera discussione del gruppo-classe,
la metodologia didattica formale: la mappa di orientamento che registra i temi
e i percorsi di lettura scaturiti dalla discussione libera e infine la stesura
dell'arcipelago di approdo. La consonanza linguistica tra le parole-chiave della
metodologia della lettura: il libro esca, la mappa d'orientamento e l'arcipelago
di approdo e la tematica del viaggio è stata suggestiva per me e gli
alunni. Segnalo le tre letture proposte sul viaggio: "I sette messaggeri"
di D. Buzzati, "Corto Maltese", "Una ballata nel mare salato"di
H. Pratt, "Novecento" di A.Baricco. Ma vorrei soffermarmi sull' "arcipelago
di approdo" perché ha risposto a una domada che spesso mi sono posta:
un testo letto ammette qualsiasi interpretazione degli alunni? Se no sulla base
di quale criterio si accettano alcune interpretazioni e se ne scartano altre?
Sandra Tassi dice che la classe come "comunità ermeneutica"
può giungere a molteplici interpretazioni del testo letto, ma esse devono
essere compatibili con le "ragioni del testo". Per dirla con il Luperini
"la libera interpretazione del testo deve essere accompagnata dall'atto
di dare senso alle opere, e dunque alla vita".
Nella nostra scuola non abbiamo la bella e fornita biblioteca, né tanto
meno l'insegnante bibliotecario a cui fa riferimento l'autrice. La biblioteca
del nostro istituto è ancora in fase di allestimento, però siamo
fermamente convinte nel volerla perché pensiamo che essa sia il "motore"
di tutte le attività della scuola per alunni e docenti e debba fungere
da centro di attrazione dell'utenza scolastica, finalizzato anche a prevenire
il disagio giovanile. Concludo con le parole della Tassi e del pedagogista italiano
Bertin "l'educazione alla lettura deve tendenzialmente condurre l'alunno
al cospetto dello straordinario che da espressione all'esigenza etica che mira
a sollecitare la personalità ad andare oltre se stessa e oltre il proprio
mondo
.; la lettura della pagina scritta libera l'immaginazione e la fantasia,
interpreta le tendenze psicologiche in particolare degli adolescenti, perché
lo straordinario
riserva sempre un ruolo attivo al soggetto, mentre
la realtà virtuale è una costruzione pre-determinata, che confina
il soggetto nella posizione di imitatore o spettatore."
(di Serena Errani)
Copyright AIB 2001-01-18, ultimo aggiornamento
2002-02-13 a cura di Marcello Busato
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