[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2010)

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Maria Stella Rasetti

Sta per chiudersi il triennio che mi ha visto al lavoro come Presidente del Comitato esecutivo regionale dell'AIB, in compagnia del vicepresidente Paolo Baldi e dei membri Daniela Brenci, Carlo Ghilli, Patrizia Luperi, Devid Panattoni e Alessandro Sardelli.
A tutti loro va il mio personale ringraziamento per il prezioso lavoro svolto, ciascuno in ragione della rispettiva disponibilità, del senso di appartenenza all'Associazione e di adesione ai valori che l'Associazione persegue.
L'esperienza di questi tre anni è stata sicuramente molto importante e formativa, consentendomi di entrare in rapporto con tanti soci, conoscere realtà bibliotecarie nuove e soprattutto guardare alla professionale da un punto di vista diverso da quello che il lavoro quotidiano offre ad un bibliotecario. Sono stati anni nei quali abbiamo incentrato la nostra attività sull'obiettivo del rilancio della formazione professionale e dell'offerta formativa per i soci: abbiamo puntato con successo ad accreditarci come interlocutori affidabili per la Regione Toscana, che ha affidato a noi il suo "pacchetto" di formazione per i bibliotecari di ente locale, ed abbiamo offerto servizi a numerosi enti locali e alle università, ricavandone anche risorse che hanno permesso di finanziare ulteriori interventi per i soci.
La solidarietà tra diverse sezioni AIB e lo spirito associativo di alcuni soci amici, anche non membri del CER, ha permesso di contenere i costi vivi di alcuni eventi formativi, permettendoci di arricchire il carnet complessivo dell'offerta in un periodo in cui le nostre finanze sono state interessate da importanti scelte condivise sul piano nazionale.
La Sezione Toscana, infatti, ha partecipato in misura significativa al ripiano del debito che l'Associazione aveva accumulato, trasferendo dalle proprie casse a quelle nazionali oltre 10.000 euro nel triennio, con l'intento di aggredire un passivo che avrebbe messo a rischio il futuro di tutti noi. Abbiamo anche compartecipato economicamente alle spese nascenti dall'attivazione del nuovo ufficio stampa nazionale, che a partire dal congresso IFLA 2009 ha incrementato sulla stampa nazionale la copertura informativa sul mondo delle biblioteche, aiutandoci ad essere più visibili e riconoscibili professionalmente.
Questi contributi economici della Sezione hanno rappresentato un sacrificio non banale, giacché le casse della Sezione si alimentano esclusivamente con il 40% della quota associativa. Ma lo abbiamo fatto volentieri, nella consapevolezza che si trattava di raggiungere un obiettivo comune molto importante. Potevamo fare di più? Certamente sì. Potevamo fare di meglio? Altrettanto certamente sì. Ma abbiamo fatto ciò che siamo stati capaci di fare, mettendo a frutto le teste e il tempo che ciascuno di noi, nei rispettivi contesti personali e professionali, ha sentito di poter regalare all'associazione: c'è chi proprio in questo intervallo di tempo è stato alle prese con significativi cambiamenti del proprio ruolo professionale, chi ha giustamente concentrato la propria attenzione su importanti mutamenti della propria vita privata, chi ha altrettanto giustamente contenuto il proprio contributo all'associazione ad alcuni episodi o momenti di attività. Di contro, tanti sono stati gli impegni che all'inizio non sapevamo che ci sarebbero "piovuti addosso": da quelli amministrativi e contabili, a quelli organizzativi e operativi.
Abbiamo fatto tante cose, o almeno questa è la percezione soggettiva che mi sento di ricavare guardando indietro a questo intenso periodo. Starà ai soci giudicare se abbiamo fatto bene o abbiamo fatto male.
Tra le tante cose che sono successe, c'è stato un importante evento che ha segnato in misura significativa la vita dell'associazione nel triennio: il Congresso Mondiale IFLA, svoltosi a Milano nel 2009. Non voglio qui fare riferimento all'impatto che tale evento ha avuto sulla percezione della nostra comunità professionale all'estero e sulla prospettiva aperta per uscire dalla "provincia": considerazioni di questo tipo le ha fatte benissimo, in vari momenti di confronto professionale, il nostro Presidente nazionale, e socio toscano, Mauro Guerrini. Voglio qui solo fare riferimento all'esperienza che la partecipazione al Congresso IFLA ha prodotto in alcuni soci toscani, che hanno potuto fruire di uno specifico finanziamento che la Regione ha erogato a favore della nostra sezione per poter facilitare, appunto, la partecipazione a tale evento.
Vivere tre giorni assieme ad altre migliaia di bibliotecari provenienti da tutto il mondo è stata sicuramente una esperienza "travolgente" e irripetibile: contarsi e rendersi conto di essere così tanti è stato un privilegio unico. Il gruppo toscano di IFLA ha vissuto momenti di confronto professionale e di relazione personale molto intensi e gratificanti, misurando la distanza, in taluni casi decisamente ampia, tra ciò che riusciamo a produrre qui e ciò che l'esperienza e la riflessione sul campo è riuscita a produrre altrove.
Alcuni membri del gruppo toscano hanno risposto al nostro appello, producendo una testimonianza scritta di questa loro presenza a Milano. Li ringraziamo per aver accettato di condividerla con i colleghi e di averne permesso la pubblicazione. Questi articoli rappresentano un mix unico tra considerazioni personali e valutazioni professionali, al quale abbiamo scelto di dedicare il numero annuale di "Bibelot", in uscita a chiusura dell'anno 2010.
Arrivederci al 2011, ed in particolari arrivederci all'importante appuntamento assembleare di fine gennaio 2011, quando si avvierà il percorso che porterà al rinnovo delle cariche elettive.
Cordiali saluti a tutti!

Maria Stella Rasetti
Presidente della Sezione Toscana


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Copyright AIB 2011-01-22, ultimo aggiornamento 2011-01-29 a cura di Paolo Baldi e Carlo Ghilli
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/1001/b1001a.htm


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