AIB.
Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2007)
Un seminario all'Università di Pisa
Il 20 giugno scorso si è svolto a Pisa il seminario Formare gli utenti: dalle istruzioni ai percorsi personalizzati, con una prima parte incentrata sulla presentazione del libro La formazione dell'utente: metodi e strategie per apprendere la biblioteca (Milano, Bibliografica, 2007) e un secondo momento dedicato ad esperienze di didattica della biblioteca. Patrizia Lucchini, responsabile dell'Ufficio Biblioteche della Provincia di Ferrara e autrice del libro, ha illustrato le principali tappe storiche della "istruzione degli utenti" (IUD), che ha visto la sua nascita nelle biblioteche accademiche americane attorno al 1860 per raggiungere, negli anni '50 del '900, i primi processi di standardizzazione delle molteplici esperienze, ben riassunte da un articolo di P. Knapp apparso sulla prestigiosa rivista "Library Quarterly" (luglio 1956), dove si legge: "La competenza nell'uso della biblioteca è una delle discipline umanistiche [...] è un vero e proprio complesso di capacità e attitudini, che non vengono acquisite in nessun corso specifico [...] andrebbe perciò integrato nel curriculum complessivo". Lucchini ha anche citato lo studio di J.Rice jr., "Teaching library use" del 1981, in cui si definiscono "i contorni della strategia di IUD", assumendo questa pratica come un modello sinergico di servizio all'utente, in cui si combinano le informazioni di orientamento (segnaletica, cartelloni, percorsi guidati, ecc.) e quelle relative alla definizione dei reali bisogni dell'utente presente e remoto. In questa occasione è stato citato lo storico Congresso nazionale AIB del 1987 svoltosi a Villasimius, nel corso del quale, per la prima volta, fu analizzato il mutamento subito dalle competenze del bibliotecario (dalle library skills alle information skills), in una biblioteca che aveva ormai abbandonato la tradizionale funzione conservativa per divenire ambiente di apprendimento, dove utilizzare metodologie didattiche specifiche (es. problem solving) per organizzare i servizi e addestrare gli utenti. In questo nuovo contesto, la IUD contribuisce a rinforzare l'information literacy, attraverso tecnologie innovative e percorsi personalizzati, finalizzati alla lifelong learning: infatti, un cittadino capace di usare autonomamente le risorse informative è più consapevole del valore della biblioteca e matura un giudizio chiaro sulla sua utilità sociale. Passando ad illustrare gli interventi dei colleghi pisani che si occupano di formazione e supporto alla didattica, Simona Turbanti ha parlato dei tirocini istituzionali obbligatori per gli studenti del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali e Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche come di "un modo particolare di formare un utente particolare", attraverso un percorso che si avvale di molte esercitazioni pratiche e di una prova valutativa finale. Anna Colotto (Biblioteca di Lingue e Letterature moderne 2) ha messo in luce l'attività di laboratorio bibliografico svolto all'interno del corso di laurea in Bibliografia e Biblioteconomia della Facoltà di Lingue, che ha lo scopo di reperire informazioni bibliografiche specifiche di supporto all'attività di traduzione (dizionari on line, siti web, pacchetti formativi virtuali) e prevede un questionario e un orale, che concorrono alla determinazione del voto finale. Grazia Carrani ha mostrato come si acquisiscono crediti formativi liberi nella Biblioteca di Agraria attraverso un programma in tre moduli di 25 ore ciascuno, soffermandosi sulla loro articolata tipologia che consente un'ottima fruizione da parte degli studenti e una continua professionalizzazione e aggiornamento dei bibliotecari. Si è inoltre parlato dell'attività di informazione e promozione svolta all'interno delle giornate di orientamento per le matricole. Sebastiana Terranova (Biblioteca di Filosofia e Storia) ha illustrato programma e modalità di svolgimento del "Seminario bibliografico" tenuto per gli studenti di filosofia, che permette di acquisire un credito formativo ed è volto soprattutto ad una conoscenza dei servizi delle biblioteche accademiche e delle risorse del Servizio bibliotecario pisano; ha anche evidenziato lucidamente i nodi problematici emersi nello svolgere tale attività e l'estrema necessità di un coordinamento tra le varie biblioteche e i vari formatori, per definire standard minimi comuni. Patrizia Ciucci ha sottolineato alcune criticità dei corsi ADO (Attività Didattica Opzionale) svolti nella Biblioteca di Medicina e Chirurgia, legate alla mancata conoscenza da parte degli studenti delle risorse disponibili e alla difficoltà di organizzare corsi informativi che non interferiscano con l'attività didattica regolare (oltre al fatto che, non essendo prevista una valutazione finale, è difficile avere un feedback dell'attività di formazione svolta). Ha inoltre rilevato la differenza con i tirocini svolti per conto della Provincia, nei quali ha rimarcato la centralità e l'importanza del progetto specifico, portato avanti con l'assistenza dei "tutor" bibliotecari. A conclusione della mattina, l'intervento di Patrizia Lùperi ha messo in rilievo il nuovo ruolo delle biblioteche (anche universitarie) come centri di "apprendimento informale", ovvero come luoghi di chiarificazione dei propri percorsi, sia professionali che di studio. Per raggiungere un pubblico sempre più vasto e distante, e per fornire contenuti maggiormente qualificati si dovranno approntare strumenti tecnici più flessibili (piattaforme di e-learning, blog, wiky) che possano essere sfruttati parallelamente alle tecniche tradizionali (incontri in presenza, lezioni), al fine di aumentare il livello delle competenze alfabetiche, numeriche e più genericamente riferite alle "abilità per la vita". Nel pomeriggio sono state descritte alcune esperienze riferite ad attività libere. Ad Economia, ci dice Mara Guazzerotti, si tengono incontri settimanali finalizzati ad una ottimizzazione delle strategie di ricerca degli utenti ma anche ad una maggiore conoscenza interpersonale, al fine di promuovere l'uso e la frequentazione della struttura stessa; la penetrazione dei corsi tra i dottorandi ed i docenti in genere è scarsa e si auspicano migliori risultati sulla base di una buona attività di marketing della biblioteca. Con gli studenti liceali, la Biblioteca di Chimica organizza incontri di pre-orientamento, con lo scopo di stimolare fin dall'inizio i bisogni degli utenti futuri e contribuire alla scelta del loro percorso universitario. Per i laureandi in Giurisprudenza, ci informa la collega Gioia Greco, nella Biblioteca del Dipartimento di Diritto Privato si svolge un servizio di assistenza nella ricerca bibliografica e giurisprudenziale, al fine di stimolare una reciproca fiducia e parallelamente far conoscere le potenzialità degli strumenti disciplinari più innovativi. A Storia delle Arti si è discusso sull'attuazione di una convenzione per i crediti liberi affidata ai bibliotecari, che hanno visto in tal modo riconosciuto ufficialmente il lavoro di diffusione capillare dell'informazione tra gli studenti dei corsi istituzionali più numerosi. I tradizionali incontri in biblioteca iniziano solitamente con alcune indicazioni indispensabili sulla strutturazione di una citazione bibliografica, per passare poi ad analizzare i criteri di interrogazione delle banche dati per la ricerca iconografica oltre che bibliografica. Gli interventi conclusivi di Renato Tamburrini e Zanetta Pistelli hanno evidenziato i seguenti temi: la necessità di una maggiore visibilità dei momenti di formazione dei bibliotecari e dunque il bisogno di approfondire il ruolo giocato dalle biblioteche nei processi educativi a tutti i livelli e nel curriculum di studi universitari; un maggior coordinamento e un miglior marketing delle attività, che rimangono nascoste nei link e nei siti web di alcune biblioteche. Inoltre, si è auspicato il riconoscimento del ruolo sempre più fondante delle nostre strutture nel processo di apprendimento continuo, non limitato soltanto alla conoscenza di tecniche di documentazione sempre più raffinate, ma mirato a rispondere efficacemente agli obiettivi delineati nel Manifesto IFLA per Internet: primo, promuovere attivamente e agevolare un accesso responsabile a tutti gli utenti; secondo, rispondere ai bisogni della lifelong learning e alle nuove dinamiche del mercato del lavoro.
Copyright AIB 2007-08-12, ultimo aggiornamento 2007-08-12 a cura di Vanni Bertini
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