AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2005)
Nostro servizio
Firenze. Due biblioteche comunali sono in sedi provvisorie in attesa di trasferimento. Siamo andati a vedere. La Biblioteca dell'Orticultura lascia
temporaneamente la splendida cornice del giardino fondato nel 1859 come Orto botanico. La biblioteca, infatti, aveva la sua sede in un piccolo
prefabbricato. Finalmente il progetto per una nuova costruzione è andato in porto: il prefabbricato sarà abbattuto e la biblioteca
sarà inserita nella struttura in muratura che, in passato, era un magazzino dei giardinieri. Il progetto prevede una struttura su due piani,
uno dei quali adibito a uffici. Dopo numerose vicissitudini, momenti di avanzamento e improvvise battute di arresto, finalmente i lavori stanno per
partire e dovrebbero concludersi entro il prossimo autunno. Resta da sciogliere un ultimo nodo sulla nuova struttura, quello dell'ingresso. Non
è infatti certo che si possa prevedere un'entrata autonoma della biblioteca. Se così non fosse, l'orario sarebbe vincolato a quello
del giardino, che d'inverno chiude alle 18.00. Inoltre, anche volendo, non sarebbe possibile ipotizzare aperture serali. Adesso, in via
provvisoria, la biblioteca è stata trasferita in locali non molto distanti, presso il Parterre (struttura polifunzionale del quartiere), in
uno spazio molto ampio dove è stato possibile aumentare il numero dei tavoli di lettura. Lo spostamento non ha inciso in modo significativo
sull'utenza che èè rimasta stabile, ma un problema potrebbe presentarsi con l'arrivo dell'estate, in quanto la struttura (con pareti
a vetro) non ha un impianto di aria condizionata. Si stanno quindi ipotizzando soluzioni d'emergenza (pinguini e ventilatori), ma anche la
possibilità di ridurre l'orario di apertura nei mesi più caldi.
C'è poi il problema di fronteggiare gravi tagli sul bilancio: a fronte di un budget di 2000 euro per gli acquisti del prossimo anno, la
biblioteca dovrà disdire tutti gli abbonamenti ai periodici (40 testate). Così, come accade a molte biblioteche comunali, la
difficoltà maggiore è la scarsità di risorse economiche e di attrezzature. Per esempio i PC disponibili sono solo due e non
è possibile creare una postazione per gli utenti. Il personale poi si trova spesso a svolgere mansioni di carattere amministrativo che poco
hanno a che fare con i compiti del bibliotecario.
Un'altra storia che abbiamo raccolto è quella della Biblioteca dell'Argingrosso. Negli anni Ottanta fu approvato un progetto di
ristrutturazione urbanistica, che prevedeva l'accorpamento di questa biblioteca con quella dell'Isolotto, progetto bloccatosi per problemi di
appalti. Qualche mese fa la Biblioteca dell'Argingrosso ha dovuto lasciare la sua sede. Grazie ad una raccolta di firme fra gli utenti si è
scongiurata la chiusura e si è individuata una sede provvisoria presso la scuola media Pirandello. Ma questo crea dei problemi di
visibilità e di accesso alla biblioteca, essendo vincolata agli orari di apertura della scuola. E, quello che è più
inquietante, ancora non sono certi i tempi per il trasferimento alla sede definitiva. Da ambedue queste vicende traiamo spunto per un
approfondimento e nei prossimi numeri cercheremo di tornare sul tema dei progetti per le biblioteche - in corso o in attesa di realizzazione - del
Comune di Firenze. Insomma: Qual'è la pianificazione delle strutture bibliotecarie nel Capoluogo della Regione Toscana e quante di queste
realtà "in transito" esistono?
Copyright AIB 2005-05-27, ultimo aggiornamento 2005-06-06 a cura di Vanni Bertini e
Nicola Benvenuti
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0501/b0501i.htm