[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2004)

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INTERVISTA AD ALESSANDRA PESANTE*

a cura di Maria Rita Macchi

Dottoressa Pesante, in che cosa consiste il Progetto CANDIDO?

Il progetto consiste nella creazione di un archivio digitale di fondi antichi posseduti dalla Biblioteca Universitaria di Pisa finalizzato alla catalogazione, all'archiviazione conservativa e alla consultazione. Il progetto assicura l'archiviazione e la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, con particolare attenzione alla conservazione degli originali e alla loro riproduzione, l'ottimizzazione delle funzionalità di ricerca dei documenti e la consultazione facilitata, nonché la possibilità di offrire all'utenza copie dei documenti archiviati in previsione di un accesso remoto.

 

Quali le motivazioni che vi hanno portato alla messa in opera del progetto e alla sua realizzazione?

Innanzitutto la tutela del patrimonio, trovandoci in presenza di raccolte preziose e rare molto consultate dagli studiosi. In secondo luogo la necessità di rendere fruibili le collezioni, rendendole accessibili in modo semplice e veloce attraverso la schedatura e il collegamento alle immagini.

 

Quali sono stati i tipi di materiali trattati?

Il progetto ha coinvolto materiale eterogeneo per tipologia e supporti: dai giornali rilegati in volume alla corrispondenza a carte sciolte, in fascicoli o rilegata in volumi; dai disegni a colori in volumi o carte sciolte, ai volumi a stampa, alle legature.

 

Quali sono state le ragioni della scelta del materiale?

Sono stati scelti documenti in base alla preziosità del materiale, alla facilità di riproduzione e soprattutto alla natura di interesse locale. Per esempio, sono stati digitalizzati i giornali pisani la cui riproduzione non violava la legge vigente sul diritto d'autore.

 

Quali sono ad oggi i fondi digitalizzati del progetto?

Fondi manoscritti (Fondo Grandi, Rosselmini-Gualandi, Ferrucci, Carteggio e Disegni Rosellini); edizioni a stampa antiche (Fondo Hortus Pisanus edizioni); periodici pisani del XIX e XX secolo ( L'Italia, L'Educatore del popolo, Gazzetta di Pisa, La provincia di Pisa, La Torre di Pisa, La croce pisana, Corriere dell'Arno, Il Risorgimento, Il Ponte di Pisa).
Si tratta, quindi, di materiale di grande valore e di varia consistenza.

 

A grandi linee, qual è la grandezza numerica del materiale?

Sono state digitalizzate più di 90.000 immagini; la base dati contiene circa 17.500 schede descrittive. È stata anche prodotta una copia di sicurezza su DVD.

 

Quando è iniziato il progetto e quando si è concluso, o si concluderà?

Il Progetto CANDIDO, interamente finanziato dalla Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali del Ministero per i BB.AA.CC., è nato alla fine del 1999 ed è stato realizzato nel triennio 2000-2003. In effetti il progetto si è concluso; ci auguriamo che sia possibile realizzare gli sviluppi futuri, già preventivati, ma per i quali aspettiamo che dal Ministero vengano trovate le risorse economiche necessarie. CANDIDO fa parte del progetto nazionale BDI & NTC.

 

Il lavoro è stato eseguito da bibliotecari interni o da personale esterno?

Al team di lavoro, da me coordinato, hanno collaborato alcuni bibliotecari interni (le responsabili dei Fondi Antichi dr.ssa Giovanna Bosco, e dei Manoscritti dr.ssa Francesca Cerù) insieme con la ditta che ha realizzato il progetto. Per l'impostazione del progetto ci siamo avvalsi della consulenza tecnica dell'IFAC-CNR, l'Istituto di fisica applicata "Nelio Carrara" di Firenze.

 

Qual è il programma, le tecniche adottate e l'azienda che l'ha realizzato?

La SIAV con sede a Padova - società specializzata e con esperienza pluriennale nel campo dei beni culturali, nella gestione informatica dei documenti e nel trattamento delle immagini digitali - ha curato la realizzazione del progetto. Il software utilizzato è "Galileo", programma di schedatura, gestione gerarchica e ricerca di documenti e immagini in una struttura "ad albero". La Biblioteca Universitaria di Pisa, che è un punto di riferimento storico-culturale della città e possiede ricche collezioni molto consultate, necessita di nuovi spazi adeguati alla sua funzione a livello territoriale; auspichiamo, a questo proposito, una maggiore sensibilità da parte degli organi competenti.

 

Sono stati usati criteri come metadati e refreshing per la conservazione futura?

Purtroppo il progetto nacque nel 1999 e allora il problema si pose solo marginalmente, anche se le schede sono corredate da numerose informazioni di vario tipo. In prospettiva, abbiamo l'associazione di metadati alle immagini dell'archivio CANDIDO e la sua pubblicazione su Web secondo le specifiche della BDI, e inoltre l'ampliamento del progetto ad altri fondi della Biblioteca.

 

Qual è il valore aggiunto di questo progetto per l'utente finale?

Sicuramente la possibilità di consultazione guidata o full text per singolo fondo o per l'intero archivio, di poter disporre in linea di elenchi di nomi, toponimi, ecc. per le ricerche, di richiedere riproduzioni su carta o su supporto informatico delle immagini e di poter avere il report dei dati. Per l'operatore, invece, è possibile l'ausilio di liste nella schedatura, la gestione della contabilità e i profili degli utenti del sistema.

 

* Direttrice della Biblioteca Universitaria di Pisa


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Copyright AIB 2004-09-27, ultimo aggiornamento 2004-10-01 a cura di Vanni Bertini e Nicola Benvenuti
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0402/b0402l.htm


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