[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2004)

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L'INTERVISTA DOPPIA DI "BIBELOT"

Per inquadrare meglio l'"aspetto umano" del lavoro in biblioteca, "Bibelot" ha realizzato - a margine dell'inchiesta condotta da Silvia Bruni - un'intervista doppia in stile "Le iene" sottoponendo la stessa domanda a due bibliotecari che operano in realtà molto diverse tra loro.

Carlo Paravano Carlo Paravano, bibliotecario di ruolo alla Biblioteca Civica "Mario Augusto Martini" di Scandicci

Stefania Gitto Stefania Gitto, bibliotecaria a contratto presso varie biblioteche fra cui la Biblioteca della Scuola di Musica di Fiesole

Hai scelto di lavorare in biblioteca? Carlo : È stato un caso fortunato. Mi sono laureato in storia e volevo fare lo storico. Poi mi sono trovato di fronte alla possibilità di imparare un mestiere e l'ho colta. Stefania: Sì.
Ti sei pentito? Carlo : No, è una delle scelte fortunate della mia vita. Stefania: No.
Pensi che il lavoro che fai sia apprezzato dagli operatori del tuo ente di riferimento? Carlo : Sì, ma forse per i motivi sbagliati: la visibilità, le entrate derivanti da progetti, ec Stefania: Sì, anche se all'inizio è stata dura. Un solo esempio: per una parte del personale interno, non era chiara la differenza tra magazzino di raccolta dei documenti e biblioteca.
Pensi che il lavoro che fai sia apprezzato dai tuoi utenti? Carlo : Sì, mi vedono come qualcuno che li aiuta a risolvere dubbi e bisogni informativi. Stefania: C'è molta curiosità. Mi chiedono quali studi si devono fare per diventare bibliotecari, capiscono che per fare questo lavoro sono necessarie competenze specifiche. Sono molto solidali (ad esempio, sulla recente vicenda del prestito a pagamento).
Pensi che il lavoro che fai sia apprezzato dai tuoi amici e conoscenti? Carlo : Forse per loro è meno chiaro quello che faccio. Soprattutto chi è rimasto nella mia città di origine, L'Aquila, (dove le biblioteche comunali sono ancora poco visibili ed utilizzate) mi vede come un intellettuale che legge libri o li rimette a posto. Stefania: Sì, anzi mi "sfruttano" per chiedermi ricerche di informazione o bibliografiche.
Sei iscritto all'AIB? Carlo : Sì. Stefania: Sì, dal 2001
Cosa pensi dell'AIB? Carlo : È necessaria, dà il senso di appartenenza. Stefania: È sicuramente un punto di riferimento fondamentale per la formazione professionale, l'aggiornamento, il confronto. Per me è molto importante, visto che nella mia biblioteca sono sola.
Quanto guadagni? Carlo : 21.000 euro lordi all'anno. Stefania: A Fiesole 900 euro al mese, poi ho una collaborazione a ore alla Nazionale (mediamente circa 500 euro mensili)
Quante ferie fai in un anno? Carlo : 36 giorni. Stefania: Essendo io una co.co.co., le ferie non sono necessariamente previste. Il primo anno ho avuto un mese libero ad agosto, non retribuito. Poi ho ottenuto che i 30 giorni di riposo mi venissero pagati. Però sono vincolata alla chiusura della Scuola di Musica (agosto appunto).
Quanto spendi per la tua formazione professionale? Carlo : Lavorando nel pubblico, i costi dei corsi vengono sostenuti dall'ente. Io spendo per acquistare libri, utili per il mio aggiornamento o per visite e scambi professionali. Stefania: Il mio ente non mi paga la formazione, anche se posso assentarmi per frequentare corsi. I libri per l'aggiornamento li prendo in prestito. Cerco poi di sfruttare tutte le opportunità gratuite.
Sei felice? Carlo : Sì. Forse se facessi un altro lavoro sarei più incazzato. Stefania: Sì. Molto.
Da uno a dieci quanto sei felice? Carlo : Otto. Stefania: Otto.
Hai figli? Carlo : Sì, due. Uno di 9 anni, l'altro di 20 mesi. Stefania: No.
Consiglieresti loro di fare il bibliotecario, da grandi? Carlo : Quando ne parliamo con il maggiore dei miei figli, gli consiglio di fare un lavoro utile agli altri, che gli consenta di imparare qualcosa di nuovo per tutta la vita. Il bibliotecario è uno tra quelli possibili. Stefania: Sì, perché è un lavoro creativo, in cui si continua a studiare e a imparare. Può essere svolto in ambiti molto diversi e si può scegliere di sviluppare diverse competenze. E poi si può lasciare la propria impronta: la biblioteca cambia secondo chi ci lavora.

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Copyright AIB 2004-09-27, ultimo aggiornamento 2004-10-05 a cura di Vanni Bertini e Nicola Benvenuti
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0402/b0402g.htm


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