[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2003)

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ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

di Paolo Panizza

In questo numero di Bibelot Marco Pinzani dà conto dettagliatamente di una piccola vittoria dell'AIB: il reinserimento dell'espressione "bibliotecari" nell'elenco delle figure professionali specificate dall'ipotesi di accordo per il contratto di lavoro settore enti locali. Sarebbe notizia di ordinaria amministrazione se non avesse rappresentato – lo sottolineiamo con un po' di orgoglio - un'inversione di tendenza nella storia recente dell'associazione: una piccola battaglia per la restaurazione di un diritto, intrapresa con convinzione e prontezza attraverso non solo la determinazione degli organi centrali, ma anche con il coinvolgimento e la capillare mobilitazione delle strutture regionali, fino a impegnare singoli soci nelle assemblee sindacali. L'auspicio è che non si tratti di un evento isolato ma del rinnovamento di un metodo. Inutile nascondere che non tutti all'interno dell'AIB propendono per un atteggiamento "movimentista" quale concreta strategia di tutela della professione; altri inclinano, piuttosto, verso un modello di associazione come fornitrice di servizi. È probabile, d'altronde, che proprio sulle scelte strategiche si appunterà nell'immediato futuro tanto la dialettica interna all'associazione quanto, mi auguro, una più estesa discussione.
La polemica sviluppatasi sul finire dell'anno passato in Aib-Cur relativamente all'accesso alle biblioteche, ai documenti e ai servizi, ha coinvolto molteplici persone e biblioteche, anche toscane. Il giudizio sul modo in cui la questione è stata posta non può costituire un pretesto per eluderne il merito. Né serve opporre un infastidito rifiuto di chi ha cose più importanti da fare, o addirittura un aristocratico pregiudizio nei confronti dei "non addetti ai lavori".
Queste sono le considerazioni che purtroppo sorgono di fronte al singolare e imbarazzante silenzio delle istituzioni chiamate in causa (penso alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, ma anche alle altre biblioteche statali - pubbliche? non proprio pubbliche? pubbliche in un certo senso? – e forse ad altri soggetti del sistema bibliotecario), dinanzi alla richiesta di discutere su criteri e su norme. Può darsi che risposte formali siano state privatamente fornite a singole istanze, ma la risonanza che quei messaggi hanno trovato in lista testimonia che non siamo di fronte al mero uzzolo di pochi rompiscatole ipersensibili, bensì a un interrogativo di base, articolato e aperto. Per quanto riguarda la nostra Sezione, ci sentiamo impegnati ad organizzare al più presto un momento di discussione e confronto su questo tema.
Nel frattempo registriamo, e ne dà notizia in questo numero Bibelot, il nuovo progetto fiorentino per una emeroteca interistituzionale, che vede una sinergia di enti diversi sotto il coordinamento del Comune di Firenze. Ma, con un Vieusseux progressivamente svuotato di risorse, spazi e documenti e una Nazionale che, pur rivendicando un ruolo specialistico di conservazione, corre incontro alle necessità cittadine della pubblica lettura, sorge immediata una domanda: siamo sicuri che, al di là della rassicurante immagine della cooperazione, non ci sia bisogno di riflettere un po' di più sui ruoli delle diverse biblioteche presenti sul territorio?


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Copyright AIB 2004-01-30, ultimo aggiornamento 2004-02-12 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0303/b0303a.htm


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