[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2003)

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L'OPINIONE

Sull'indagine Aib-Istat abbiamo sentito Vanni Bertini, responsabile del Palinsesto snc e Marco Pinzani della Biblioteca Comunale Centrale di Firenze, membro del nuovo CER .

Vanni Bertini

"Non ho gli elementi né le competenze per valutare la correttezza della metodologia con cui sono stati rilevati ed analizzati quei dati. Tuttavia credo che ci si possa fare affidamento, basandomi prima di tutto sulla stima nei confronti dei colleghi che si sono dedicati a questo lavoro.
Ritengo che, al di là dei comprensibili errori, dei dettagli e della discussione sui decimali delle percentuali, nella sostanza i dati emersi rispecchino la situazione generale delle biblioteche italiane, che di certo non è entusiasmante. Capisco che alcuni bibliotecari non vi si siano riconosciuti, perché il livello con cui forniscono il servizio nelle proprie strutture è superiore, ma si deve tenere conto del naturale appiattimento creato dalle statistiche. Non ci si deve preoccupare se dall'indagine Istat e dai commenti emerge un panorama negativo. L'arretratezza di tante realtà è un dato di fatto, e lo è anche il basso livello degli investimenti da parte delle amministrazioni: non serve quindi celebrare i casi virtuosi, ma evidenziare, anche pubblicamente, tutti quelli in cui le cose non funzionano. Siamo un paese che ha una scarsa coscienza del valore e della natura del servizio svolto dalle biblioteche. Basti pensare che perfino in un film colto come La meglio gioventù uno dei personaggi dice di lavorare in un archivio e poi si scopre che lavora alla Biblioteca nazionale di Firenze. Quindi ben venga tutto ciò che serve a far discutere e ad approfondire, e a migliorare la conoscenza del nostro settore da parte dell'opinione pubblica".

Non crede che la misurazione delle prestazioni delle biblioteche, se non e' ben gestita (anche nella comunicazione), puo' essere addiritura dannosa per le ditte private che offrono servizi?

La misurazione delle prestazioni è uno strumento fondamentale per la gestione e la pianificazione delle risorse, perché indica dove devono essere indirizzati gli sforzi, e quindi anche il tipo di servizi da richiedere eventualmente alle ditte. Se è mal gestita ne potrebbero derivare richieste sbagliate, più difficili da soddisfare, ma non credo che questo sia un aspetto fondamentale. Per le ditte conta molto di più la capacità, da parte delle biblioteche, di ideare e gestire con efficienza i progetti, gli incarichi, gli appalti. È difficile riuscire a fornire un buon servizio quando il committente non è all'altezza dal punto di vista manageriale. In questo contesto eventuali misurazioni errate non avrebbero conseguenze dirette, anche se potrebbero essere la spia di più ampie difficoltà gestionali. L'aspetto della comunicazione non mi sembra particolarmente rilevante. Al limite, esso potrebbe avere come effetto quello di scoraggiare gli investimenti pubblici nel settore, e naturalmente da questo punto di vista l'interesse delle ditte coincide in pieno con quello delle biblioteche".


Marco Pinzani

"L'articolo del "Sole 24 Ore" dedicato alle biblioteche pubbliche titolava: Fallimenti nazionali ... Nel deserto delle biblioteche italiane. A colpo d'occhio potremmo dire che il quadro tratteggiato corrispondeva in parte, più o meno, alla realtà toscana ... (più o meno ripeto). Non mi sentirei comunque di parlare di deserto. Se l'11% delle strutture sono chiuse ce ne sono l'89% aperte e con i tagli di bilancio che corrono non è poco. Mi domando però come considerare in questo tipo di indagini quei comuni e quindi la loro relativa popolazione, che non hanno nemmeno una biblioteca; o se si può continuare a parlare di biblioteca a fronte di un stanza chiusa a chiave con dentro dei libri senza personale addetto e senza utenti.
Invece il 13 luglio "La Repubblica" - pagine fiorentine - riportando l'indagine di Tolomeo Studi e Ricerche per conto di Unicoop sul gradimento dei servizi pubblici nell'area fiorentina e pratese, segnalava che il 46,7% del campione non frequenta le biblioteche (mezzo deserto) ma che tra i frequentatori solo il 5% considera il servizio insufficiente (a fronte del 13,9% per gli altri uffici comunali e del 35,9% per gli autobus); ancora, l'82,9% dei frequentatori considera il servizio sufficiente e l'11,4 più che sufficiente. Insomma nella graduatoria del gradimento dei servizi pubblici nell'area fiorentina e pratese le biblioteche arrivano seconde, seconde solo alle farmacie... Non è proprio tutto deserto".


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Copyright AIB 2003-09-30, ultimo aggiornamento 2003-10-12 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0302/b0302h.htm


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