AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2003)
di Paolo Panizza
(Presidente della Sezione Toscana dell'AIB)
Il testimone della conduzione della sezione toscana dell'AIB è ormai passato dalle mani del precedente esecutivo (a cui va un caloroso ringraziamento). Lo riceviamo, io e i colleghi del nuovo CER, animati dalle migliori intenzioni, pervasi dal più alto spirito di servizio ma anche attraversati da alcuni interrogativi.
In una situazione generalmente marcata da preoccupanti segnali che sembrano mettere in discussione il peso e il prestigio sociale della nostra professione, l'atteggiamento dell'AIB - dico di tutti i suoi componenti, non solo dei quadri - si presenta discretamente contraddittorio.
Non passa giorno, ad esempio, senza che si raccolgano lamentazioni (di solito giustificate) sull'incapacità dell'AIB d'intervenire in maniera tempestiva e adeguata a fronte delle diverse sollecitazioni che la chiamano più o meno direttamente in causa: dalla guerra e la pace, alle nuove leggi; dagli attacchi demolitori verso biblioteche, ai veri e propri atti di persecuzione nei confronti di singoli bibliotecari. Questa insoddisfazione non riesce però a determinare modifiche anche minime nei comportamenti: alla scadenza elettorale la piattaforma che chiedeva consensi per un rinnovamento politico e organizzativo dell'Associazione e metteva in discussione questa tiepida sorridente neutralità è stata bocciata dai soci, mentre sono stati incontestabilmente premiati i programmi e i candidati che si riconoscevano in un programma più continuista. Perché?
La Toscana, terra feconda di bibliotecari e biblioteche, ricca di studiosi e manager, non ha saputo offrire per la gestione della sezione nessuno dei suoi più esperti e autorevoli rappresentanti. In Toscana è andato a votare un socio su tre e si è faticato più del solito per mettere insieme una squadra di candidati (né certo il sottoscritto si trova a firmare questo articolo dopo aver prevalso su chissà quanti aspiranti ...). Perché c'è un tempo per sfruttare l'AIB come occasione di visibilità personale, ma poi non c'è un tempo per mettere a disposizione dell'Associazione il prestigio raggiunto e la propria esperienza?
L'AIB, insomma, sembra esprimere in questo momento scarsa forza e forse sintomi di crisi: tra abitudine liturgica e disincanto, tra la delega rassicurante ("ci pensi l'AIB!") e l'indignata delusione ("che cosa fa l'AIB?"). Perché in tale contesto il numero dei soci in Toscana aumenta come non mai (circa il 25% in un triennio), mentre anno dopo anno le nuove leve sono sempre più scarse (certo anche in virtù di un difficoltoso ricambio) e scema la capacità di penetrare i comparti tradizionali (Università, Enti locali, Ministero per i beni e le attività culturali)?
Di tutto questo dobbiamo quantomeno discutere.
Se siamo qui, dunque, è per questo: è perché pensiamo che la nostra categoria professionale abbia un impatto nella società che non possiamo trascurare. Siamo perciò interessati più ai diritti che ai prodotti: diritti dei titolari della nostra professione perché essa venga riconosciuta e valorizzata, diritti di tutti i cittadini ad avere servizi bibliotecari di qualità. Riteniamo necessario un confronto sui nodi del mercato del lavoro, sulla formazione, sul famoso albo professionale, di cui si discute finalmente su AIB-CUR nei giorni in cui scrivo queste note.
Viceversa non ci interessa un'associazione impegnata ad offrire servizi sul mercato, al pari di una qualunque agenzia, con atteggiamento titubante quando cerca un dialogo con le istituzioni e le forze politiche e sociali. Non aspiriamo ad avere un'AIB che si compiace di una menzione, una benedizione o un posticino nella foto di gruppo dei potenti e che poi non va a chiedere conto del loro operato. Non vogliamo un'Associazione condizionata nella propria autonomia dal patronato di questa o quella istituzione.
Il nostro impegno sarà per affermare nell'ambito della nostra regione un indirizzo sostanzialmente diverso. Per questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i soci, del loro apporto anche critico e del loro sostegno morale e operativo.
Copyright AIB 2003-09-30, ultimo aggiornamento 2003-10-09 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0302/b0302a.htm