AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2003)
di Elisabetta Di Benedetto
Internet è ricca ormai di proposte bibliografiche, ma l'offerta si impoverisce non appena si cerchino siti in ambito nazionale degni di un qualche spessore, tanto più in campo umanistico. Volgendosi, ad esempio, alle risorse italiane dedicate all'italianistica colpiscono due database di spoglio ad accesso gratuito: Italinemo e Selict.
Entrambi nascono in ambito universitario, rispettivamente a Roma e Siena e, nonostante la comunanza di interessi, riescono a non sovrapporsi, grazie allo sfalsamento della copertura temporale: dal 1970 al 1999, Selict, e dal 2000 in poi Italinemo. Subito profonde appaiono le differenze, soprattutto nelle modalità di ricerca. Italinemo consente ricerche piuttosto articolate per parole sia all'interno degli articoli che delle recensioni, ma non l'uso dei booleani. Anche Selict ammette più campi di ricerca e, in più, l'uso dei booleani, ma nonostante ciò soffre di un grave limite: è inglobato all'interno dell'opac dell'Università di Siena. Ciò permette di sfruttare le potenzialità di Aleph per la ricerca, ma al prezzo di una dispersione delle informazioni all'interno del catalogo (che per giunta è collettivo e multidisciplinare). L'impedimento più evidente è che non possono essere ricercati tutti e solo gli articoli pubblicati da un certo autore su una qualunque delle riviste prese in esame o anche su tutte collettivamente, visto che il risultato sarà comunque "inquinato" dai record relativi agli altri documenti presenti nell'opac (prime fra tutti le monografie). Analogamente non sarà possibile neanche individuare tutti e solo gli articoli pubblicati su una certa rivista. La leggibilità dei record bibliografici è pesantemente compromessa dalla rigidità imposta dalla struttura dell'opac, mentre anche dal punto di vista catalografico si ottiene un'informazione mutila, poiché viene indicata solo la collocazione della Biblioteca di Lettere di Siena, anche quando altre biblioteche possiedono l'articolo in questione. L'usabilità risulta minima nel caso di Selict che, nonostante il caricamento rapido, fornisce pochissime spiegazioni (non è neanche menzionata nell'home page dell'opac!), scarse possibilità di navigazione interna e titles assolutamente inservibili ("SBS01 - Menu pricipale di Aleph"), rispecchiando anche in questo la mancanza di strutturazione del database. Buona invece per Italinemo che, malgrado una certa genericità dei titles, offre rapidità di caricamento, navigazione interna agile e una notevole chiarezza dei contenuti. Casi di questo genere inducono a riflettere su come la commistione tra un opac e un database bibliografico crei un ibrido che genera informazioni disomogenee e scarsamente funzionali, ma soprattutto, una volta di più, come Internet non è il luogo dove tutto è lecito, perché solo la chiarezza di intenti e il rigore metodologico producono risultati utili.
Copyright AIB 2003-05-25, ultimo aggiornamento 2003-06-02 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0301/b0301i.htm