AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2002)
di Duccio Filippi
La Biblioteca comunale Labronica di Livorno ha presentato, in occasione del Seminario "I beni culturali presi nella Rete" svoltosi il 21 maggio 2002, il nuovo Metaopac dei beni culturali del territorio livornese. Le relazioni presentate e la dimostrazione operativa su maxi schermo hanno evidenziato la diretta dipendenza del nuovo Metaopac dalla pluriennale esperienza acquisita dalla Biblioteca Labronica nella raccolta, nel controllo e nell'elaborazione automatizzata dei dati bibliografici, base essenziale per il buon esito delle iniziative di censimento e catalogazione dei beni culturali non bibliografici. L'enorme massa di dati raccolti su diverse fattispecie di beni culturali, elaborati e messi a disposizione via Internet attraverso il nuovo sw "MetaEasy" della società Nexus di Firenze, è il frutto di un lungo ed intenso lavoro collettivo, sostenuto dall'impegno di diverse istituzioni (Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Livorno in collaborazione con altri Comuni, Soprintendenza BAAAS di Pisa). Nelle campagne di censimento e di catalogazione sono stati impegnati, oltre che dipendenti di uffici pubblici, anche numerosi operatori privati (cooperative specializzate, singoli ricercatori) che hanno lavorato su un ampio spettro di beni culturali (archivistici, artistici, archeologici, numismatici, bibliografici, etc.). Infatti, se da una parte la progettazione, l'installazione e il funzionamento del Metaopac sono stati obiettivi specifici perseguiti in primis dal Comune di Livorno, dall'altra le basi dati provengono da diversi progetti di censimento e di catalogazione sviluppatisi in un lungo lasso di tempo per iniziativa di diversi enti. Il Comune di Livorno ha condotto - soprattutto negli ultimi 10 anni - una intensa e sistematica campagna di censimento, di catalogazione, occorrendo di restauro, di promozione dei beni culturali. Inoltre, tra le prime in Italia, la Biblioteca di Livorno ha progettato, ampiamente sperimentato ed utilizzato a regime le possibilità offerte dalla tecnologia informatica e dallo sviluppo delle telecomunicazioni, applicando queste esperienze prima al comparto dei beni librari (dove lo stato dell'arte ha ormai raggiunto livelli consolidati e appare come tecnologia matura), poi a contesti diversi di beni culturali. Sotto certi aspetti le basi dati di beni culturali presentate in occasione del seminario sono una naturale filiazione dall'Opac del catalogo delle biblioteche aderenti al Sistema Bibliotecario Provinciale, così come il Metaopac che viene applicato anche ai beni culturali nel loro complesso è l'evoluzione dei metaopac bibliografici già sperimentati da un paio di anni anche in Italia, con l'adozione dello standard z39.50. Ad oggi, non risultano in Italia, ad eccezione dei programmi dell'ICCD (per altro non ancora completamente fruibili), esperienze analoghe di tale complessità ed articolazione, anche se diverse regioni - soprattutto del Nord Italia - hanno iniziato da tempo consistenti programmi di censimento e di catalogazione nella prospettiva di una regionalizzazione delle competenze in materia di beni culturali. L'esperienza del Comune di Livorno può essere considerata pilota e per questo il progetto è stato recentemente presentato dalla Regione Toscana tra quelli che concorrono ai finanziamenti del piano "E-Gov" del Ministero per l'innovazione tecnologica. Allo stato attuale le diverse basi dati interrogabili rendono fruibili nel loro complesso circa 320.000 record e il numero è in rapido sviluppo. Il nucleo più consistente è rappresentato da:
Copyright AIB 2002-09-26, ultimo aggiornamento 2002-09-29 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0202/b0202j.htm