"Leggere è un'avventura", recita il logo ammiccante sulla homepage di superDante, e mai definizione fu più calzante se formulata in modo autoreferenziale. Dopo aver passato in rassegna una serie di finestre dai titoli suggestivi ma alquanto criptici, e di cui è difficile individuare i reciproci legami, si scopre a fine pagina che superDante "è il portale che fornisce l'accesso privilegiato al patrimonio delle biblioteche pubbliche statali", eppure nella hompage di un accesso a biblioteche di qualsivoglia natura sembra non esserci traccia. Ma forse il navigante distratto si è lasciato stordire da "libri virtuali", "atlanti dell'immaginario", "voci che non sono solo tali", e ha perso di vista l'oggetto principale del sito.
Niente paura, superDante ci ricorda rassicurante che "si può navigare felici" perché si hanno a disposizione "diverse bussole", probabilmente basta un'occhiata alle categorie: sì, infatti esiste la voce "biblioteche". Non è chiaro cosa abbia a che fare con "alchimisti", "bevande e liquidi", "emozioni" e "epidemie e morbi", mentre molto più in tema ci sembra la voce "esperimenti". Ma perché porsi tanti futili interrogativi, proprio ora che il risultato è a portata di mano? La risposta al nostro quesito ci lascia intuire quanto la fantasia non abbia limiti e quanto, invece, noi siamo limitati nel farne uso, dal momento che non riusciamo proprio ad afferrare il nesso tra il 22° Salon du livre, un titolo evocativo (probabilmente di una mostra) che recita "Babele e biblioteche", la voce "Erbari" e varie altre indicazioni. Incuranti delle apparentemente illogiche evidenze, crediamo di aver individuato il bandolo della matassa: solo ai naviganti più accorti è concesso di accedere al magico mondo delle biblioteche pubbliche statali e così, senza lasciarci distogliere dal canto delle sirene, puntiamo dritti verso quella che sembra una carta d'ingresso certa: la Discoteca di stato. Ma, ahimé, nella scarna scheda descrittiva neanche un link, né al patrimonio, né al sito web (che pure esiste). Ed è a questo punto che ci dichiariamo sconfitti: non siamo all'altezza di superDante, di cui non abbiamo colto né il "sistema di ricerca interno per parole chiave", né il "filo associativo". Non ci resta che un grande senso di disorientamento, per l'inconcludente effervescenza che si dispiega davanti ai nostri occhi.