AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2002)
di Carlo Paravano
Si è parlato di recente, nella lista di discussione "Pubblica", di servizi bibliotecari per le carceri. In Toscana non c'è molto, in questo campo, a parte alcune esperienze portate avanti dalla Biblioteca Isolotto di Firenze. Credo che rendersi utili ai detenuti sia difficile, richieda grandi capacità professionali ma anche umiltà, pazienza, perseveranza. A me è capitato, ormai molti anni or sono, di dare una mano a mettere su una bibliotechina nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Confesso di non essere stato molto professionale: ci misi troppo a capire che nel mio mestiere cosa si legge è solo in funzione di chi legge, e che quindi Dewey e soggetto forse andavano messi in secondo piano.
Mi ricordo di molte difficoltà: metà del tempo se ne andava tra l'entrare e l'uscire per i tanti catenacci che dovevano scorrere e riscorrere, e poi dentro ero assalito dalle mille domande dei miei "assistenti", per i quali più che un bibliotecario ero soprattutto uno che veniva da fuori e che sarebbe tornato fuori, come Dante dall'Inferno.
Cercai di organizzare un servizio di prestito con la Biblioteca Comunale, portando liste di novità o piccole bibliografie a richiesta. Mi ricordo di un utente, grosso, dolce e di poche parole: leggeva sempre quei romanzoni americani da mille pagine in su. Un giorno però non prese le novità che gli avevo portato e mi restituì quelle che aveva, dicendo di non farcela a finirle. "Vuoi cambiare genere?" - gli chiesi - "No, è che non ho abbastanza tempo", mi rispose. Non cavai altro dalla mia piccola reference interview.
Scappò la notte dopo, con una scheda prestiti perfettamente in regola.
Copyright AIB 2002-06-10, ultimo aggiornamento 2002-06-15 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0201/b0201c.htm