[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2002)

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Risposta di Igino Poggiali

UN DISAGIO, UN IMPEGNO

di Massimo Rolle

Lo sviluppo del servizio bibliotecario, il riconoscimento e la tutela della professione sono obiettivi strategici per la nostra Associazione professionale. Ad essi, in ogni momento, va guardato come a delle sfide da affrontare e vincere. Conseguentemente, l'iniziativa politica dell'Associazione deve essere coerente e adeguata agli obiettivi prescelti.
L'AIB è molto cresciuta in questi ultimi anni operando in una realtà, quella dell'informazione, che ha conosciuto grandi cambiamenti: sono cambiate le biblioteche, è cambiata la professione del bibliotecario, crediamo debba cambiare anche il modo di essere e di lavorare dell'Associazione professionale che ci rappresenta.
Abbiamo raggiunto buoni risultati, quanto a presenza e visibilità dell'Associazione, nonché una valutazione abbastanza positiva in termini di consenso e di rappresentatività. Tuttavia, scontiamo una certa propensione alla "pesantezza" e taluni segnali di scollamento su aspetti a nostro avviso non secondari. Ne elenchiamo alcuni:

  1. l'impasse sulla questione delle biblioteche scolastiche dopo il protocollo d'intesa sottoscritto da AIB e Ministero dell'istruzione;
  2. le incertezze nell'iniziativa sulla nuova disciplina del diritto d'autore;
  3. il non aver saputo corrispondere alle esigenze dei bibliotecari della Sanità, che hanno dato vita a una loro associazione professionale;
  4. una gestione poco significativa dell'Albo professionale, che rischia di essere un boomerang per la rappresentatività dell'Associazione.

Ma è sul versante dell'organizzazione interna e dei metodi di direzione che registriamo il maggiore disagio.
Nell'ultimo anno si sono verificati alcuni casi di scontro fra gli organi nazionali e talune sezioni regionali.
Ricordiamo solo quelli che hanno coinvolto la nostra Sezione:

  1. l'instaurazione forzosa del "conto bancario unico" - lesiva, per noi, dell'autonomia delle Sezioni regionali, sia sul piano del metodo sia sul piano del merito - che, lungi dall'essere conclusa, è per adesso risolta in un drenaggio di risorse finanziarie dalla periferia al centro;
  2. la recente vicenda della sovrapposizione di date fra il prossimo Bibliocom 2002 e la Conferenza Dublin Core 2002 prevista a Firenze, nella cui organizzazione è impegnata la Sezione Toscana, la quale ha dovuto subire sia la leggerezza organizzativa del Comitato Esecutivo Nazionale, sia lo scarso rispetto per il proprio lavoro (a ciò si riferisce la lettera inviata dal Comitato Esecutivo Regionale agli organi dirigenti dell'Associazione che pubblichiamo a pag. 3);
  3. il mancato decollo dei gruppi misti Cen-Cnpr (in particolare il gruppo "Eventi nazionali" e il gruppo "Risorse e bilancio"), che avrebbero dovuto realizzare momenti di condivisione della gestione organizzativa dell'Associazione.

Tutti fatti o, se volete, criticità, che devono far riflettere. Probabilmente subiamo questa contraddizione: da un lato abbiamo l'esigenza di una maggiore autonomia delle Sezioni locali, per farle crescere ed essere punto di riferimento sul territorio; da un altro lato abbiamo un assetto statutario ed organizzativo "centralista", essenzialmente contrario a ogni forma di delega. Evidentemente, quest'impostazione "centralista" dipende dai principi formulati nello statuto approvato a Trieste, ma crediamo sia accentuata da scelte politiche e da metodi di direzione che potrebbero essere diversi e che dovranno - a nostro giudizio - essere corretti, se vogliamo consolidare la crescita in termini di affiliazione e di rappresentatività.
Dunque, avvertiamo come Sezione Toscana un disagio, ma anche l'esigenza di rafforzare il nostro impegno per fare un salto di qualità e portare l'Associazione ad essere più operativa e vicina ai soci.
Ci viene in mente la Conferenza d'organizzazione che portò, nel 1999, il Consiglio dei presidenti regionali a stabilire modalità nuove di gestione dell'AIB. Purtroppo quella riflessione, avvenuta all'Impruneta nel luglio 1999, ebbe il limite di non uscire all'esterno coinvolgendo l'insieme dei soci, nonostante i temi trattati meritassero una più ampia diffusione. Oggi vorremmo ripartire da lì, impegnandoci assieme all'attuale gruppo dirigente a realizzare una nuova Conferenza d'organizzazione dell'AIB o, se vogliamo, una nuova fase che consenta di operare una verifica della linea e dell'iniziativa politica, sia per quanto riguarda i metodi di direzione, sia per quanto riguarda le scelte organizzative che dovrebbero essere alla base di un'Associazione veramente rispondente alle esigenze di una categoria professionale in cerca di identità.
Aprile 2002


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Copyright AIB 2002-06-10, ultimo aggiornamento 2002-07-17 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0201/b0201a.htm


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