[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2001)

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UN SILENZIO ASSORDANTE

di Elisabetta Di Benedetto

In principio erano i database, rigidamente strutturati in campi, con help chiari ed esaurienti sui comandi di ricerca, informazioni precise e complete, copertura temporale e responsabilità dei dati. E un margine di errore relativamente basso, almeno nei prodotti stranieri, ancora oggi i più affidabili. Poi è arrivato il web e, presi dall'euforia molti sembrarono dimenticare il rigore e la qualità informativa dei database. Si è così avviata la riflessione: recuperata dall'oblio l'esperienza maturata con i database, si è cominciato a ragionare su come, anche nel web, l'informazione dovesse essere strutturata per renderla facilmente reperibile e si è tornati a parlare d'organizzazione, indicizzazione e, più consonamente all'ipertestualità, di metadata. Si è andato sviluppando anche un apparato d'ausilii alla ricerca, fatto di motori, directories e portali e si è "incredibilmente" scoperto che le cose funzionavano meglio quando era la mente umana a indicizzare e predisporre percorsi, piuttosto che l'automatismo delle macchine. Ma spesso non scocca il "colpo di fulmine" tra chi inserisce il dato e chi lo ricerca, non solo a causa di scarsa amichevolezza, ma anche perché è molto problematico valutare e gestire la "variabile utente". In ambiente virtuale, infatti, l'utente è una sorta di entità smaterializzata dai connotati imprecisati: mentre nel mondo reale chi si reca in biblioteca ha almeno una vaga idea del perché lo fa e, a partire da ciò, "negoziando il quesito", si cerca di soddisfarne le esigenze informative, chiunque si confronti con l'eterogeneità dei documenti in rete si scontra con l'estrema casualità dei risultati. Se a ciò si aggiunge la diffusa, scarsa familiarità, specie in Italia, con gli strumenti base della ricerca non ci si meraviglierà poi tanto che l'utente medio ricorra a un motore per trovare una pubblicazione dell'Accademia dei Lincei e si stupisca di reperire, anziché un elenco ordinato di opere, migliaia di riferimenti fra cui: il sito dell'Accademia, informazioni approssimative sulle pubblicazioni, programmi di congressi, una scheda catalografica di Atti estrapolata dal Centre International de Rencontres Mathématiques, l'elenco dei periodici in abbonamento nel 1999 presso la Biblioteca di Area Umanistica dell'Università della Calabria, e varie altre amenità. Una ridondanza di informazioni tanto rumorose quanto scarsamente pertinenti che conducono sul baratro di un silenzio assordante.


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Copyright AIB 2002-02-18, ultimo aggiornamento 2002-02-18 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0103/b0103i.htm


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