[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2001)

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PRIMA CONFERENZA DELLE RETI DOCUMENTARIE DELLA TOSCANA: DALLE POLITICHE DI COOPERAZIONE ALLA QUALITÀ DEL SERVIZIO

di Carlo Paravano

A che punto è la cooperazione in Toscana? Solo cinque anni fa - stando alla rilevazione fatta dall'AIB - esisteva di fatto solo la pionieristica esperienza del Mugello, poi l'iniziativa dal basso dei bibliotecari e successivamente la nuova legge regionale, stimolavano lo sviluppo di un gran numero di iniziative.
Era tempo di fare un bilancio e di riflettere sul futuro, ed è quanto la Regione e la Sezione Toscana dell'AIB hanno proposto come obiettivo della prima conferenza regionale sulla cooperazione, svoltasi a Firenze presso l'Auditorium del Consiglio Regionale il 22 e 23 gennaio scorso.
Una novità importante, segno evidentemente di una ripresa di interesse, è stata l'intervento di numerosi amministratori pubblici, da tempo grandi assenti da qualsiasi confronto sui servizi bibliotecari.
Luigi Crocetti, introducendo i lavori, ha colto questo aspetto: vi sono molti interventi strutturali sulle biblioteche che fino a non molti anni fa sembrava impossibile sperare. La cooperazione è divenuta una realtà consolidata: siamo sulla buona strada, ora bisogna dare continuità attraverso budget adeguati.
Il sindaco di Empoli Vittorio Bugli ha esposto una realizzazione recente: il recupero dei locali dell'ex convento degli Agostiniani in favore della Biblioteca comunale, ed ha sottolineato come sia stato proprio il successo della cooperazione a dare la spinta decisiva. La necessità di avere staff di alta professionalità, in grado di guidare lo sviluppo delle reti, è stata al centro degli interventi degli assessori alla cultura delle Province di Prato (Cardillo) e Siena (Resti), mentre il Sindaco di Massa, Pucci, ha invitato la Regione a sostenere fino in fondo anche con adeguate risorse la cooperazione, tema ripreso da Rosalba Spini in rappresentanza dell'ANCI: la cooperazione, per Spini, deve essere commisurata sui centri più piccoli, ai quali assicurare risorse per mantenere uno standard minimo di servizio.
Lido Scarpetti, sindaco di Pistoia, ha parlato del progetto Breda come occasione di intervento della biblioteca nella contemporaneità, ovvero come mezzo per un maggiore radicamento sociale di un servizio finora visto soprattutto come conservazione del bene culturale.
Atteso l'intervento dell'assessore alla cultura del Comune di Firenze Simone Siliani, che ha riconosciuto la scarsità degli investimenti negli anni passati: ora il Comune di Firenze intende cambiare strada, assumendosi in piena coscienza il compito di coordinare la più grande delle reti toscane. Questo significa la responsabilità di attivare nuove risorse per realizzare la vera grande biblioteca pubblica fiorentina, ovvero la rete dei molti istituti documentari pubblici e privati presenti nell'area metropolitana.
Dopo il saluto portato da Carlo Vivoli per l'ANAI, Massimo Rolle si è soffermato sulla biblioteca come accesso di qualità all'informazione.
Per l'assessore regionale Mariella Zoppi - che ha concluso la prima sessione di lavori - siamo a metà del guado, ma restano molti problemi da affrontare, dall'accessibilità dei sistemi alla qualità delle strutture e del personale: occorre mobilitare più risorse anche con un diverso rapporto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La conferenza è stata l'occasione per presentare e discutere gli strumenti al servizio della cooperazione regionale: l'osservatorio statistico, a cura di Giovanni Solimine e Anna Galluzzi (ancora troppi gli indicatori sotto la media nazionale), la nuova versione del MetaOpac toscano a cura di Susanna Giaccai, e il cd-rom Libri antichi in Toscana, a cura di Maurizio Vivarelli.
La seconda mattinata ha visto invece una rassegna di progetti speciali delle singole reti, introdotta da Gian Bruno Ravenni, e infine la tavola rotonda coordinata dal direttore di Bibelot Alessandro Sardelli: il tema era come cooperare tra istituti bibliotecari diversi per appartenenza istituzionale, patrimonio o addirittura missione. Sono emerse le molte difficoltà che si frappongono a una piena collaborazione, ma anche proposte operative e la richiesta di standard su cui convergere da una parte, e il superamento di logiche burocratico-gerarchiche dall'altra.
Se ci è permesso un commento finale, la presenza di responsabili politici e l'intervento di bibliotecari provenienti da esperienze così disparate, hanno fatto di questa conferenza un momento non solo di confronto tecnico, ma di vera e propria elaborazione di politica culturale. Questo dimostra quanto la cooperazione sia la chiave giusta per uscire da un isolamento delle biblioteche che, fino a pochi anni fa, sembrava intangibile.


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Copyright AIB 2001-06-18, ultimo aggiornamento 2001-07-01 a cura di Vanni Bertini
URL: http://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/0101/b0101h.htm


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