Biblioteamus. Il Centro Culturale Polivalente di Cattolica, a cura di Annamaria Bernucci, Orlando Piraccini e Andrea Toscani, Bologna, Bononia University Press, 2008.
Biblioteca, teatro, museo: l'Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna pubblica, in occasione dei 25 anni dalla nascita del Centro Culturale Polivalente di Cattolica [1], un ricco catalogo che rende conto dell'esperienza nei suoi multiformi aspetti. Perché quella del Centro è davvero un'esperienza complessa, frutto esemplare delle realizzazioni finanziate dalla legge regionale n. 28 del 1977 per la creazione di servizi culturali polivalenti, e fortemente influenzata dal clima culturale che a quella legge aveva condotto. E' proprio in quegli anni, infatti, che nasceva la stagione della divulgazione culturale di massa, a partire dalle cosiddette estati romane del 1977.
La storia del Centro è la storia - a volte organicamente intrecciata e a volte parallela - di molte istituzioni differenti. Il volume, ampiamente illustrato e composto di interventi monografici e interviste, ne restituisce le vicende e il senso complessivo. Il centro di Cattolica viene inaugurato nel 1983, su progetto dell'architetto Pier Luigi Cervellati, in un'area non centrale e fino ad allora non valorizzata della città, attorno a un'idea di piazza come luogo di scambio delle idee. Polifunzionalità e multidisciplinarietà erano infatti i concetti guida del tempo per gli istituti culturali che, nel caso di Cattolica, si concretizzano col proseguire degli anni, in iniziative in parte concluse, in parte ancora attive.
Lo sforzo di integrare istituzioni, attività culturali e ricerca si può già vedere dal logo del Centro, commissionato al designer Massimo Dolcini, che cura l'immagine coordinata della Biblioteca di Cattolica nel quadro dell'allora nascente "grafica di pubblica utilità", ossia ciò che oggi comunemente intendiamo per comunicazione pubblica. Il cuore del centro è costituito dalla biblioteca, erede ultima di una tradizione di biblioteche pubbliche locali che risale alla fine dell'Ottocento. Ad essa si affiancano istituti documentari come il museo, la galleria espositiva, l'archivio fotografico e la fonovideoteca, a testimoniare una vasta apertura verso le nuove tecnologie emergenti e la commistione nascente dei linguaggi.
La biblioteca diventa inoltre, con il passare del tempo, la depositaria "naturale" dei materiali prodotti nel corso delle attività del Centro: la sezione locale, ad esempio, si arricchisce di documenti legati al turismo e alla balneazione, in parallelo alla nascita dell'Osservatorio di cultura balneare promosso dall'architetto Ugo La Pietra, luogo di ricerca che ospita grandi nomi del design contemporaneo, proponendo per la prima volta in Italia l'idea di un design territoriale e, nel contempo, centro di documentazione di stampo antropologico sulla vita balneare.
Similmente, è proprio all'interno della biblioteca che viene ospitato l'archivio dei manoscritti concorrenti al premio Gran Giallo Città di Cattolica.
La fonovideoteca nasce come struttura d'avanguardia per la conservazione e la fruizione di materiale musicale, corsi di lingua, film e documentari. Con l'avvento al digitale si trasforma nella nuova mediateca ed amplia i suoi servizi arricchendosi di postazioni per l'editing testuale e audio-video.
L'archivio fotografico conserva materiale derivante dagli archivi privati sia delle famiglie di Cattolica sia dei villeggianti che hanno soggiornato in paese, oltre a cartoline storiche e fotografie dell'Ufficio tecnico del Comune. Il materiale confluirà negli anni in varie e fortunate mostre fotografiche sulla storia del turismo a Cattolica e l'architettura e il design balneari.
Il museo (nato come Antiquarium all'interno del Centro e spostatosi in altra sede nel 2000 col nome di Museo della Regina) raccoglie i referti archeologici di recente scoperta, ma nello stesso tempo ospita mostre tematiche sulla storia e l'economia locale, a partire dalla mostra Barche e gente dell'Adriatico del 1985, che dà l'avvio alla sezione di marineria del museo. Inoltre, nell'intento di approfondire i temi legati alla tradizione marinaresca di Cattolica, dal 1995 al 2006 il Centro organizza un corso di Archeologia e Storia Navale di alta specializzazione.
Il teatro (inaugurato nel 1996), a cui oggi si accompagnano un palco attrezzato nella piazza del Centro per gli spettacoli estivi e il Salone Snaporaz, riprende una tradizione culturale che nasce anch'essa alla fine dell'Ottocento. Sostengono le attività del teatro la partecipazione del Comune di Cattolica a Emilia Romagna ERT, e la scelta di un cartellone variegato che spazia dal teatro di tradizione, al comico, al dialettale, all'operetta e alla danza.
La documentazione delle attività del Centro si realizza attraverso la pubblicazione dei cataloghi delle mostre organizzate e la videoregistrazione dei molti convegni che costellano la storia del centro: dal ciclo di conferenze pubbliche su Che cosa fanno oggi i filosofi?, esempio precoce di festival tematico ad ampio afflusso di pubblico, ai convegni di filosofia politica, ai readings di Libri in cerca di gloria, ossia letture a teatro di testi letterari.
Altre iniziative svoltesi sotto il segno del Centro vanno dalla sperimentazione cinematografica col film Il bambino e l'acqua sporca di Sebastiano Giuffrida, girato all'interno del cantiere in via di ultimazione del Centro, alle mostre di scultura, pittura, ceramica e storia botanica che si tengono nella restaurata Galleria S. Croce. Del 1984, invece, la Prima (e ultima) Biennale della Grafica di pubblica utilità.
Ma il vero e proprio punto di forza del Centro è per diversi anni il premio Gran Giallo città di Cattolica, poi trasformatosi in Mystfest, Festival Internazionale del Giallo e del Mistero. L'iniziale premio letterario, in lotta per affermare la dignità letteraria di quella che veniva ancora considerata come paraletteratura, si trasforma nel tempo in un grande festival cinematografico capace di attirare un vasto pubblico e personalità del cinema internazionale. Mentre il concorso letterario vede la presenza di autori poi diventati grandi nomi del giallo, del noir e del poliziesco, a Mystfest vengono presentati film inediti da tutto il mondo, che spaziano dal giallo classico all'horror, insieme a convegni e retrospettive.
Il festival è diretto da nomi importanti (Felice Laudadio, Irene Bignardi, Gian Piero Brunetta, Paolo Fabbri), per poi arrivare ad Adriaticocinema, festival della riviera adriatica gestito in collaborazione coi comuni di Bellaria, Igea Marina e Rimini. In questa versione, diretta da Marco Bellocchio, il Festival si presenta però per un solo anno, prima dell'edizione finale del 2000, tornata nella sede di Cattolica. Con la collaborazione di Mondadori, il premio letterario continua invece la sua strada.
Completano il testo alcune conversazioni (non tutte inedite) coi protagonisti della storia del Centro: Marcello Di Bella (direttore dei servizi culturali del Comune di Cattolica ai tempi della nascita del Centro), Pier Luigi Cervellati, Andrea Emiliani (allora soprintendente alle province di Bologna, Ferrara e della Romagna), Umberto Eco (tra i partecipanti a Che cosa fanno oggi i filosofi?), Ugo La Pietra, Carlo Lucarelli (giuria del premio letterario) e Pietro Valenti (direttore di Emilia Romagna Teatro Fondazione). E' presente infine un'utile repertorio delle conferenze e dei convegni tenute dal 1980 al 2006.
L'unico appunto che si può muovere al volume è che, se è vero - come dice Rosaria Campioni nella presentazione del testo - che "la scelta lungimirante di Cattolica è stata quella di ancorare le iniziative culturali [...] a un istituto concreto e vivo, la biblioteca, pienamente inserita nell'organizzazione regionale e attenta alle tendenze biblioteconomiche più avanzate", ciò di cui si sente la mancanza è proprio qualche informazione in più sulla biblioteca di Cattolica.
In particolare, sarebbe stato interessante studiare più da vicino l'impatto che hanno avuto sui servizi bibliotecari tutte le iniziative e le istituzioni "sorelle" della storia del Centro, specie nei termini di un possibile ampliamento delle utenze. Mancano infatti, nel capitolo specificamente dedicato alla biblioteca, dati circostanziati sul suo pubblico, le tipologie di utenza, alcuni indicatori di base come l'indice di impatto, che avrebbero arricchito quanto ci viene detto su storia, patrimonio e servizi.
Virginia Gentilini, Biblioteca Sala Borsa - Bologna, e-mail: virginia.gentilini@gmail.com
[1] <http://www.cattolica.info/turismo/it_turistico/centropoliv/index.html>.