«Bibliotime», anno IV, numero 2 (luglio 2001)
La formazione a distanza come metodo
di aggiornamento continuo
nella professione bibliotecaria:
un'analisi comparativa delle offerte didattiche
in Italia e nel mondo angloamericano
La natura delle attività legate al trattamento delle informazioni – esposte a continue sollecitazioni per effetto dell'evoluzione tecnologica – richiede l'allestimento di strumenti di formazione e aggiornamento continuo per la professione bibliotecaria che abbiano caratteristiche di flessibilità e interattività. La richiesta di acquisizione di nuove competenze si fa sempre più pressante da parte della odierna società cognitiva, per cui il processo formativo interessa l'intero arco della vita dell'individuo, qualunque sia l'attività lavorativa svolta. La formazione a distanza (d'ora in poi FaD) si qualifica come un metodo adeguato alle esigenze di aggiornamento professionale e formazione permanente in senso lato [1].
Si tratta di una metodologia di insegnamento/apprendimento per sua natura fortemente legata all'uso delle tecnologie [2]; lo sviluppo delle tecnologie informatiche e la diffusione di Internet hanno impresso un'evoluzione significativa alla FaD, esplicitandone le potenzialità, e in particolare la flessibilità, dovuta alla possibilità di gestire il proprio studio nei tempi e nei luoghi più comodi; l'autonomia di organizzare e personalizzare il proprio percorso formativo, adeguandolo ad esperienze ed esigenze specifiche; la continuità formativa rispetto alle frequenti esigenze di aggiornamento. Di seguito viene proposta una rassegna dei corsi più significativi per la professione bibliotecaria nel mondo angloamericano e in Italia.
Nel mondo angloamericano la pratica della formazione a distanza applicata all'ambito bibliotecario è largamente diffusa [3]. Le esperienze sotto riportate hanno la caratteristica comune di fare ricorso a una metodologia didattica attiva, che prevede cioè un apprendimento scaturito dall'esperienza, dall'applicazione dei principi studiati al proprio contesto lavorativo, in un atteggiamento mentale orientato al problem solving.
L'Università di Exeter ha erogato un corso per bibliotecari distribuito on line nell'ambito del progetto comunitario Telematics for Teacher Training (T3) [4], che testimonia l'interesse dell'Unione Europea per la professione bibliotecaria, ritenuta un supporto prezioso all'educazione permanete in senso lato. Il progetto T3 è stato condotto da un consorzio di 7 istituzioni accademiche e un partner commerciale con l'obiettivo generale di incoraggiare gli insegnanti ad adottare la telematica e le nuove tecnologie nelle scuole e nelle università. Il metodo d'azione individuato a tal fine è stato quello di offrire corsi per insegnanti, formatori e bibliotecari nell'ambito delle università aderenti al consorzio.
Il corso ha avuto inizio nel settembre 1998 ed ha consentito di conseguire una qualifica professionale riconosciuta a livello europeo (è stato accreditato come parte del programma continuing professional development dell'Università di Exeter). Sono state previste complessivamente 400 ore di studio in un anno, al termine delle quali si sono completati 30 crediti ed è stata compilata una breve dissertazione. Il numero limitato dei corsisti (15-20 in tutto) ha consentito di creare un gruppo di studio molto coeso e di condurre con profitto i seminari in linea, i progetti di studio e in generale l'applicazione di metodi di insegnamento e apprendimento collaborativi, basati sostanzialmente sul Web e sull'uso della posta elettronica, attraverso cui è stata assicurata l'assistenza da parte di tre tutor.
Obiettivo del corso è stata l'acquisizione da parte dei partecipanti di una piena dimestichezza con l'uso della telematica in biblioteca, della capacità di provvedere autonomamente al proprio aggiornamento, di individuare risorse informative correnti per i propri utenti e di trasmettere loro le competenze necessarie per condurre le proprie ricerche.
The University of Galles, Aberystwyth è stata una delle prime, a partire dal 1985, ad offrire possibilità di formazione a distanza in discipline biblioteconomiche [5]. Oggi presso il Dipartimento di Information and Library Studies è possibile conseguire i seguenti titoli in modalità FaD [6]:
A ciascun corso sono ammesse un massimo di 15-25 persone; le modalità di insegnamento/apprendimento si svolgono a distanza, eccetto brevi periodi residenziali all'inizio e alla fine di ogni anno accademico; è inoltre prevista la possibilità di organizzare il proprio iter formativo scegliendo tra la formula part time o full time. I corsi sono accreditati dalla Library Association (LA) e dall'Institute of Information Scientists (IIS).
La scuola di Information and Media presso la Robert Gordon University, Aberdeen [7], offre un corso in Information and Library Studies in modalità FaD attraverso cui potere conseguire tre diversi titoli in Information and Library Science: Postgraduate Certificate (costituito da 4 moduli); Postgraduate Diploma (8 moduli); Master (8 moduli e tesi finale). Si tratta di una qualifica professionale riconosciuta in tutto il mondo di lingua inglese: il corso è infatti accreditato dalla LA e dall'IIS, mentre il Master è accreditato anche dall'ALA (American Library Association) e dall'ALIA (Australian Library and Information Association).
Le modalità di insegnamento/apprendimento sono basate su Internet; attraverso la costituzione di un campus virtuale ci si propone di ricreare le facilitazioni che si trovano in un campus tradizionale: la biblioteca, le risorse on line, il bookshop, il punto di incontro. Il corsista ha il supporto di diverse figure professionali che svolgono attività di tutoraggio: il course leader e il distance learning coordinator offrono assistenza generale; il primary tutor, uno per ogni modulo, ha il compito di monitorare i gruppi di discussione, rispondere alle domande e richieste di chiarimento che gli allievi inviano per posta elettronica e gestire le attività didattiche; il personal tutor è il punto di riferimento per problemi non strettamente legati allo studio, quali possono essere quelli legali, di salute, finanziari.
The University of Northumbria, Newcastle [8], ha predisposto un Master in Information and Library Management della durata di 2 anni. Il corso si propone come supporto alle ricerche e allo studio condotto in modo indipendente da parte di ciascun partecipante, con l'ausilio di unità didattiche (seminari, sessioni di laboratorio, dibattiti, letture); è modellato sulle esigenze formative di bibliotecari che abbiano o aspirino ad avere responsabilità gestionali all'interno di biblioteche ibride, ossia biblioteche chiamate a ripensare il proprio ruolo, la propria organizzazione, i propri utenti, i loro bisogni e i servizi loro offerti in una società che cambia per l'impatto delle nuove tecnologie. Il corso è part time ed è articolato in due residential schools di 15 giorni ciascuna all'inizio di ogni anno e in 8 unità didattiche; sono previste 2000 ore di lezione e un impegno minimo di un paio d'ore al giorno. Attraverso questo master è possibile acquisire crediti riconosciuti a livello europeo [9].
Numerose sono oggi le università americane che conducono l'attività didattica secondo metodologie a distanza. A titolo esemplificativo si vogliono citare le esperienze più accreditate e prestigiose.
Il College of Information Science and Technology della Drexel University, Philadelphia, è stato uno dei primi negli Stati Uniti fin dal 1892 ad offrire un corso di studi in Library Science. L'offerta didattica in modalità FaD è costituita da due Master, ciascuno dei quali ha una struttura quadrimestrale e viene completato attraverso l'acquisizione di 60 crediti [10].
Il Master of Science in Information systems è rivolto a disegnatori e sviluppatori di software per sistemi informativi che possiedano già una laurea e che vogliano approfondire le loro competenze sull'Information Technology; è offerto interamente on line senza l'obbligo di incontri residenziali. Lo stile del corso è di tipo seminariale, con gruppi di studio di 15-20 persone. Il Master of Science in Management of Digital Information prepara specialisti per le organizzazioni che forniscono informazione; è accreditato dall'ALA e permette di conseguire una qualifica idonea per ricoprire ruoli di digital librarian, competitive intelligence agent, web developer. L'orientamento generale è quindi verso una figura professionale che sappia gestire ogni tipo di informazione e in particolare quella in formato digitale e pertanto che sia in grado di padroneggiare gli strumenti e le tecnologie ad essa legati. Nel curriculum proposto da entrambi i master appare evidente il peso che nell'attività bibliotecaria assumono le tecnologie informatiche e il fatto che la professione sia ormai orientata verso determinate competenze che sono al crocevia tra quelle propriamente biblioteconomiche e quelle appartenenti agli informatici.
Il Department of Librarianship, Educational Technology & Distance Instruction presso l'East Carolina University, Greenville offre un Master in Library Science [11]. Il programma è calibrato sulle esigenze di chi opera in biblioteche scolastiche, biblioteche pubbliche o media centres. È approvato da NCATE/AASL (National Committee for the Accreditation of Teacher Education/American Association of School Librarians), DPI (Department of Public Information), Public Library Certification Commission. I moduli didattici previsti nei due anni di studio richiedono ciascuno 3 ore seminariali e il supporto di Internet. E' previsto anche un internship seminar, che consiste in 90 ore di attività pratica da svolgere in una biblioteca affine agli interessi di studio di ciascun corsista.
Presso l'University of Washington si svolge un corso annuale per School library media specialist [12], con una struttura mista che include moduli on campus (sono previste due summer sessions di tre settimane al campus in Seattle) e a distanza. Tre sono le aree di esplorazione: Information resources and services; Integration of instructional technology; Instructional leadership and the learning process. Il programma di studio si basa sulle linee guida concordate dalla Washington Library Media Association, Alaska Association of School Librarians e American Association of School Librarians.
The Graduate School of Library and Information Science presso l'University of Illinois, Urbana-Champaign, offre tre Master accreditati dall'ALA. Ci si può specializzare in diverse aree: Reference and information services, Community information systems, Design and evaluation of information systems, Services for children and young adults. La struttura del corso è mista giacché include brevi periodi residenzialiapprendimento indipendente, interazione sincrona in rete per due ore a settimana a orari stabiliti, discussioni asincrone tramite bollettin board system. La durata dei corsi è di 2 semestri full time e un'estate [13].
A differenza che nel mondo bibliotecario angloamericano la FaD in Italia ha una storia recente, che ha avuto inizio a partire dagli anni '90 con la produzione di supporti multimediali di contenuto biblioteconomico, di cui pertanto pare opportuno in questa sede fare cenno. Le loro precipue caratteristiche li hanno resi strumenti ausiliari alla didattica parzialmente validi: dal momento che si concentrano ciascuno su un aspetto particolare della disciplina possono essere utilizzati come approfondimento e integrazione di un argomento specifico nell'ambito di un corso più ampiamente strutturato.
AutoSBN [14] è un software didattico introduttivo all'uso di SBN che mette a disposizione un organico iter di apprendimento di tipo descrittivo ed esplicativo avvalendosi di esercitazioni in ambiente simulato SBN. Si compone di due moduli didattici – prestito interbibliotecario e catalogazione partecipata – con la possibilità di seguire un percorso informativo sequenziale e quindi predefinito, oppure di compiere una navigazione ipertestuale, quindi personalizzata. Questo prodotto presenta, come è ovvio, i limiti tecnologici e contenutistici derivati dallo stato degli strumenti tecnici disponibili al tempo in cui è stato realizzato, nel 1993, e dalla scarsa esperienza che si aveva allora di strumenti di autoformazione e autoistruzione.
Guicat [15] è una guida ipermediale alla catalogazione secondo i criteri SBN divisa in due sezioni principali: i manuali di riferimento e gli esempi di catalogazione, attraverso cui vengono approfondite le regole e se ne spiega l'applicabilità. Uno dei limiti più fortemente avvertiti in Guicat riguarda proprio gli esempi proposti, poiché sono solo da visionare e non prevedono modalità di interazione quali potrebbero essere quiz di verifica, la compilazione di aree descrittive, o altri tipi di test. La ridotta diffusione che il prodotto ha avuto ha scoraggiato l'azienda produttrice dal provvedere ad aggiornamenti e ampliamenti.
Biblio [16] è un corso ipertestuale di formazione per bibliotecari, ad oggi il prodotto multimediale più completo per la didattica della biblioteconomia in lingua italiana: esso infatti tratta del sistema biblioteca in ogni suo aspetto, apprezzabile per la completezza, per l'organizzazione dei contenuti, per gli strumenti di sussidio alla consultazione e per il livello di interattività consentito. Non propone una serie di lezioni tradizionali, ma un mondo da esplorare, quello della biblioteca, con il fine di scoprirne cultura, obiettivi, attività, strumenti, norme. A tale scopo sono stati predisposti una biblioteca virtuale a cui potere accedere e da visitare in ogni suo ambiente, una cartella che raccoglie gli strumenti di sussidio allo studio (tre moduli didattici, blocco per appunti, test di verifica, tour guidati, glossario), un telefono virtuale attraverso cui chiedere e ricevere informazioni su come procedere nell'esplorazione.
Infodoc [17] si propone come piattaforma di autoistruzione sui concetti e la terminologia di uso comune negli studi sulla documentazione; può essere un sussidio nell'introduzione all'informazione strutturata e alle caratteristiche dell'information retrieval. Si compone di tre moduli: Introduzione generale, Elementi base, Documenti eletttronici, per ciascuno dei quali sono previsti esercizi a risposta chiusa di livello elementare. La grafica è essenziale e l'interattività consentita è limitata; la scelta di inserire link a siti Internet pare molto buona perché rende aggiornabile nei contenuti il cd-rom, che per sua natura è un prodotto finito, non dinamico e non modificabile e quindi suscettibile a rapida obsolescenza. Fanno da corredo alla consultazione dell'ipertesto un glossario e una bibliografia.
Cremisi (Creazione di Mediateche per Introdurre la Società dell'Informazione) è un progetto promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali a partire dal 1998 e conclusosi ufficialmente il 20 aprile 2000; il suo scopo è quello di creare una rete di aule multimediali all'interno delle biblioteche statali per favorire la riqualificazione professionale dei lavoratori. Una delle preoccupazioni di Cremisi è stata quella di provvedere all'aggiornamento del personale bibliotecario chiamato a svolgere assistenza tutoriale agli utenti finali del progetto. Sono stati pertanto sviluppati 10 moduli didattici, fruibili a partire dal sito Web di Cremisi [18], che si propongono come innovativi perché intendono formare nuove figure professionali, quali ad esempio il Web watcher della biblioteca, il bibliotecario del multimediale, il responsabile dei contenuti. L'iniziativa è particolarmente significativa proprio perché promossa dal Ministero per i beni culturali, e può quindi essere intesa come manifestazione di una crescente consapevolezza e sensibilità da parte degli organi governativi alle nuove e sempre più pressanti esigenze d'informazione che la società odierna propone. E questo è un passo importante verso la riqualificazione della figura professionale del bibliotecario e la valorizzazione del suo ruolo. In Cremisi può essere individuata senz'altro – e lo dimostra il recente sodalizio con l'ICCU per quanto riguarda i moduli relativi a SBN – una linea d'azione per sviluppare personalizzazioni del prodotto e per creare moduli specifici rivolti ad uso di particolari realtà.
La prima esperienza di un corso completo in discipline biblioteconomiche proposto in modalità FaD è stata condotta in Italia dal consorzio NETTUNO, istituito nel 1992 come risultato di una associazione tra università e aziende promossa dal MURST con lo scopo di realizzare corsi universitari a distanza. L'offerta didattica include un Diploma universitario per Operatore dei beni culturali con indirizzo archivistico-librario, erogato attraverso videolezioni trasmesse in televisione con il supporto del sito Internet per comunicare informazioni relative alla bibliografia, all'indice dei corsi, alla presentazione degli obiettivi e dei temi affrontati in ogni singolo insegnamento. Il corso ha durata triennale e prevede 15 annualità, 2 semestralità e 200 ore di esercitazioni distribuite tra le varie materie. Una delle caratteristiche più apprezzabili del servizio che il Consorzio Nettuno offre risiede nella disponibilità e accessibilità dei poli tecnologici dislocati nelle varie città d'Italia presso cui gli studenti possono rivolgersi per qualsiasi tipo di supporto didattico e assistenza tutoriale.
Pantarei è una società costituita nel 1995 con l'obiettivo di promuovere attività di aggiornamento riguardo il settore di Internet. Ha sviluppato una sezione, Bibliopolis [19], che propone quattro corsi appositamente strutturati per bibliotecari: Reference on line nella biblioteca pubblica; Business information; Servizi di reference e Internet in biblioteca; Il Web della biblioteca: dal progetto all'integrazione dei servizi. I primi due corsi si svolgono nell'arco di 2 settimane, gli altri due sono strutturati attraverso 4 settimane di lezioni.
La politica didattica mira ad integrare la formazione con la quotidianità del lavoro svolto dai partecipanti, pertanto alcuni moduli proposti si dimostrano più adatti o comunque più utili per chi è già operativo nel settore e può quindi trarre spunto e stimoli dalla propria esperienza o applicare e verificare quanto appreso nel proprio lavoro. Le metodologie didattiche adottate sono active learning e apprendimento collaborativo in ambiente Web Based Training. Le lezioni si svolgono in un ambiente virtuale riservato agli iscritti e accessibile tramite password; in tale ambiente viene stimolata l'interazione e la partecipazione attiva degli allievi attraverso esercitazioni di gruppo e individuali, discussioni di casi, quiz di autovalutazione. La comunicazione è asincrona, pertanto si ha la possibilità di gestire il proprio apprendimento in orari liberi, godendo della massima flessibilità e del supporto di un tutor.
L'Istituto di Biblioteconomia e Paleografia della Facoltà di Lettere presso l'Università di Parma ha recentemente attivato un Master internazionale in Biblioteconomia e Scienze dell'Informazione [20] con l'obiettivo di soddisfare due esigenze primarie: quella di trasmettere agli studenti le capacità di condurre un aggiornamento continuo che duri tutta la vita, e di offrire un titolo specialistico che sia riconosciuto a livello internazionale.Il corso, allestito e gestito in collaborazione con l'University of Northumbria [21], ha durata di 2 anni durante i quali si alternano, secondo una struttura di tipo misto, brevi periodi residenziali e sessioni di studio in modalità FaD. Le metodologie didattiche e le attività previste variano in ogni sessione e consistono in un insieme di lezioni, workshop pratici, discussioni di gruppo, attività collaborative attraverso cui acquisire 120 crediti.
L'assistenza agli studenti è ritenuta essenziale, e pertanto è garantita per tutta la durata del corso. L'attività di tutoraggio è svolta attraverso un tutor personale assegnato a ciascun corsista; il cours leader, che è il responsabile generale del master; il course team, composto dallo staff delle due università coinvolte; il course administrator, che è il responsabile di questioni non accademiche afferenti il corso.
Presso l'Università di Padova si tiene da quattro anni un Corso di Perfezionamento post lauream per bibliotecari scolastici. A partire da gennaio 2001 è stato istituito un Master europeo per la formazione del docente bibliotecario della Biblioteca - Centro di Risorse Educative Multimediali della Scuola [22]. Il Master ha durata annuale ed è organizzato in due indirizzi: in presenza e a distanza, ciascuno dei quali è strutturato in 100 ore tra lezioni, esercitazioni e visite, distribuite in 20 incontri di 5 ore accademiche ciascuno. A queste vanno ad aggiungersi 30/35 ore da dedicare all'attività di tirocinio, regolamentata da convenzioni attuate tra l'università e singole biblioteche scolastiche e/o pubbliche, in Italia e all'estero.
L'indirizzo a distanza si svolge attraverso lezioni teoriche, percorsi di ricerca e esercitazioni fruibili sia con mezzi tradizionali (posta, telefono, materiale cartaceo) sia con l'uso di nuove tecnologie telematiche (posta elettronica, chat, forum di discussione, materiali disponibili in linea), in modo da evitare esclusioni di possibili partecipanti. L'assistenza tutoriale è svolta da un team di docenti, disponibili in periodi prestabiliti dell'anno. Si è scelto di porre il limite del numero chiuso alla frequenza al corso, sia in presenza che a distanza, in modo da potere sviluppare modalità di lavoro di gruppo.
L'Università della Tuscia, in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione, ha attivato lo scorso aprile un Master in gestione di biblioteche scolastiche multimediali [23]. Il corso di perfezionamento si rivolge precipuamente a docenti già impiegati nell'attività bibliotecaria presso le scuole dove insegnano al fine di trasferire loro le necessarie competenze biblioteconomiche e gestionali. Il master è a numero chiuso e ha una struttura di tipo misto, prevedendo due settimane di lezioni residenziali a inizio e fine corso per un totale di 80 ore e lo svolgimento dell'attività di studio in modalità FaD per un totale di 220 ore. Questa è affiancata da assistenza tutoriale continua. Le modalità di comunicazione sono asincrone e sfruttano la posta elettronica e gruppi di discussione tematici.
Dall'esame sia pur rapido di alcune delle offerte formative a distanza per bibliotecari emerge che la FaD è destinata a prendere sempre più piede soprattutto come modalità di re-training del personale bibliotecario: l'esigenza ormai comune e sempre più diffusa di aggiornamento continuo nella professione bibliotecaria è da mettere in relazione alla necessità di adeguare l'offerta dei servizi ai bisogni sempre più vasti e sofisticati degli utenti, alle nuove tipologie di documenti da trattare - quelli elettronici - ed alle rapidissime evoluzioni cui è soggetto Internet che, in quanto veicolo di informazione, è divenuto strumento di uso sempre più comune nel lavoro bibliotecario.
Va evidenziato infine il non secondario vantaggio di tipo economico che la FaD offre sia per chi eroga il corso - a fronte dei notevoli investimenti iniziali, ci sono poi costi gestionali mediamente inferiori a quelli relativi alle attività didattiche tradizionali - sia per l'istituzione che manifesta bisogni formativi e di aggiornamento, che non dovrà sostenere il disagio legato alla diminuzione temporanea del personale in servizio e i costi della relativa trasferta del personale.
Giada Costa - Viterbo, e-mail: giadacosta@libero.it
Note
[1] Di seguito si propone una rassegna esemplificativa delle definizioni e dei principi su cui si fonda la formazione a distanza: "Distance learning (DL) is an instructional delivery system which connects learners with educational resources. DL provides educational access to learners not enrolled in educational institutions and can augment the learning opportunities of current students. The implementation of DL is a process which uses avaliable resources and will evolve to incorporate emerging technologies" (California State University, Sacramento Country Office of Education, What is Distance Learning? in California Distance Learning Project. <http://www.cdlponline.org/dlinfo/cdlp1/distance/whatis.html>); "Distance education is instructional delivery that does not constrain the student to be physically present in the same location as the instructor. Historically, distance education meant corrispondence study. Today audio, video and computer technologies are more common delivery modes" (Virginia Steiner, What is Distance Education?, in The Distance Learning Resource Network. <http://www.dlrn.org/library/dl/whatis.html>); "Distance education in not simply the addiction of technology to instruction; instead, it uses technology to make possible new approaches to the teaching/learning process" (Pennsylvania State University, Department of Distance Education, What is Distance Education?, <http://www.cde.psu.edu/de/what_is_de.html#definition>); "The term distance education represents a variety of educational models that have in common the physical separation of the faculty member and some or all of the students" (University of Maryland, Institute for Distance Education, Models of Distance Education, <http://www.umuc.edu/ide/modlmenu.html#overview>); "At its most basic level, distance education takes place when a teacher and student are separate by physical distance, and technology (i. e., voice, video, data and print), often in concert with face-to-face communication, is used to bridge the instructional gap" (University of Idhao, What is Distance Education? in Distance Education at a glance. Guid,. <http://www.uidaho.edu/evo/dist1.html#What>).
[2] Otto Peters ha definito l'istruzione a distanza come "la forma educativa più industrializzata". Cfr. Otto Peters, Theoretical aspects of correspondence instruction, in The changing world of corrispondence study, a cura di Ossian Mackenzie e Edward L. Christensen. University Park, Pennsylvania State University, 1971, p. 225.
[3] A tal proposito vale la pena ricordare NetLinks (Networked learner support in higher education), progetto promosso dall'Higher Education Founding Council che ha visto la Gran Bretagna impegnata nel creare una infrastruttura di base per l'erogazione di istruzione secondaria in modalità FaD, in cui il bibliotecario, professionista dell'informazione, gioca un ruolo strategico nel raggiungimento degli obiettivi, primo fra tutti quello di consentire agli studenti accessibilità dell'informazione e dunque autonomia dell'istruzione; all'interno del progetto sono state pertanto previste modalità di aggiornamento e formazione continua, anche queste a distanza, per 36 bibliotecari provenienti da biblioteche universitarie britanniche per un periodo di 17 settimane, da settembre 1997 a febbraio 1998. La struttura del corso non ha richiesto incontri residenziali ma ha consentito che l'intero percorso formativo avvenisse attraverso Internet, prevedendo un impegno medio settimanale di 6-8 ore. Si veda a tal proposito Philippa Levy, NetLinks: a national professional development project for networked learner support, "Education for Information", 14 (1996), 4, p. 261-278; Sarah Ashton, Philippa Levy, Networked Learner Support in Higher Education. Initiatives in professional development and research for a new role, "Journal of the American Society for Information Science", 49 (1998), 9, p. 850-854.
[4] Maggiori informazioni a riguardo si possono avere all'indirizzo <http://www.ex.ac.uk/~jpye/lib.htm>.
[5] Ronald J. Edwards, David Hywel Emlyn Roberts e Malcolm F. Tunley, Aberyswyth at a distance, "Education for information", 8 (1990), 4, p. 341-348. David Stoker, Undergraduate library and information science education at Aberyswyth, "Education for Information", 15 (1997), 2, p. 125-135.
[6] L'indirizzo del sito Internet di riferimento è <http://www.aber.ac.uk/distance/>.
[7] Maggiori informazioni sul corso si possono trovare all'indirizzo <http://www.rgu.ac.uk/~sim/courses/ils-info.htm>.
[8] Si rimanda all'indirizzo <http://online.unn.ac.uk/faculties/art/information_studies/Courses/MAIShomepage.htm> per maggiori informazioni.
[9] Il personale bibliotecario dell'Università di Firenze ha partecipato al corso nel 1999/2001. A proposito di questa esperienza di aggiornamento professionale si rimanda a Laura Vannucci, La formazione continua del personale nei sistemi bibliotecari, "Bollettino AIB", 40 (2000), 1, p. 61-74.
[10] Per maggiorni informazioni si consulti il sito dell'università all'indirizzo <http://www.cis.drexel.edu/grad/online/index.html>.
[11] Si veda, per informzioni ulteriori, il sito dell'università all'indirizzo <http://www.soe.ecu.edu/LTDI/mlsmenu.htm>.
[12] Il sito Internet di riferimento è consultabile all'indirizzo <http://www.outreach.washington.edu/dl/libsci.asp>.
[13] Per maggiorni informazioni cfr. il sito dell'università all'indirizzo <http://alexia.lis.uiuc.edu/gslis/degrees/leep.html>.
[14] Iccu, Csi, AutoSBN. Guida all'uso delle procedure informatiche del Servizio Bibliotecario Nazionale, 1993.
[15] Guicat. Manuale per la catalogazione. Ravenna, Akros Informatica, 1995.
[16] Regione Piemonte, Poliedra progetti integrati S.p.a., Progetto Biblio. Corso ipertestuale per bibliotecari, 1997.
[17] Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di studi sulla ricerca e documentazione scientifica, Infodoc. Corso base per l'autoaddestramento sui temi e le tecnologie dell'informazione e documentazione, 1993-2000.
[18] L'indirizzo del sito Internet di riferimento è <http://www.cremisi.org>.
[19] L'indirizzo del sito Internet di riferimento è <http://www.pantarei.it/bibliopolis/>.
[20] L'indirizzo del sito Internet da cui potere accedere a maggiori informazioni è <http://aldus.let.unipr.it/master/master.html>.
[21] <http://online.unn.ac.uk/faculties/art/information_studies/Courses/MAIS_international_PArma.html>.
[22] Per maggiori informazioni si rimanda al sito <http://www.formazione.unipd.it/> e agli articoli di Donatella Lombello, La professionalità come bisogno. Un Master europeo, "Tuttoscuola", 26 (2000), 497, p. 50-51. La formazione del bibliotecario scolastico. Presupposti metodologici e obiettivi didattici del corso di perfezionamento presso l'Università di Padova, "Sfoglialibro" supplemento a "Biblioteche oggi", 18 (2000), 3, p. 13-19.
[23] L'indirizzo del sito Internet di riferimento è <http://193.205.145.174/Presentazione/master/Master.htm>.
«Bibliotime», anno IV, numero 2 (luglio 2001)