«Bibliotime», anno II, numero 3 (novembre 1999)
Autori e bibliotecari
Nei giorni scorsi si č svolto presso il CSELT un interessante convegno sul sapere in rete, e durante la discussione mi č parso di cogliere una certa confusione, o se vogliamo un parallelo, tra il ruolo del bibliotecario che classifica il sapere e dell'autore che, per sostenere le sue tesi, fa riferimenti bibliografici e quindi "link" ad altri documenti, che risultano cosė legati all'argomento del suo testo. Pertanto cominciamo con alcune definizioni indispensabili per capirsi nell'epoca del "knowledge management":
Documenti: testi scritti, sonori, video e multimediali, repertori e base dati creati a un "autore" su un supporto fisico (carta, CD-ROM) o elettronico (memoria di calcolatore normalmente individuabili da un indirizzo URL in un sito Web). I documenti contengono informazioni organizzate cioè legate tra loro con legami posti dall'autore.
Autori: persone umane che producono un documento. Sovente un documento rappresenta l'estrinsecazione della conoscenza dell'autore su un certo argomento e può fare riferimento (creare legami) ad altri documenti.
Lettori: persone umane che necessitano di informazioni al fine di ampliare le proprie conoscenze. Spesso i lettori rielaborano le informazioni acquisite in nuovi documenti.
Conoscenza: patrimonio astratto del sapere di una persona. Si può tuttavia parlare di conoscenze di un'azienda come somma delle conoscenze residenti nel suo personale. Spesso risiede nel documenti e nelle procedure aziendali.
Informazioni: atomi di conoscenza conservate nei documenti o nelle persone.
Biblioteca e bibliotecari:
La biblioteca traghetta i documenti nello spazio e nel tempo in modo organizzato e permette la relazione tra lettore e documento e quindi con le informazioni e per traslato con l'autore e con i mondi che questi rappresentano, sia oggi sia domani.
Il bibliotecario poi č l'organizzatore dei documenti nel senso che ne permette un ritrovamento ordinato.
Come organizza i documenti dipende da lui e dai suoi lettori.
Quando i documenti sono tanti si possono rilevare caratteristiche comuni:
Sarā cura del bibliotecario quindi collocare fisicamente o aggregare intellettualmente (classificare) i documenti al fine di ritrovarli per i suoi lettori.
Ci si rivolge alla biblioteca per ottenere un documento e più raramente per avere documenti su un argomento; per trovare delle conoscenze infatti ci si rivolge agli esperti non ai bibliotecari; vado da un idraulico per far riparare un rubinetto, vado in biblioteca se cerco un manuale di idraulica.
Queste cose ovvie caratterizzano una biblioteca e il lavoro del bibliotecario e dovranno trovare i corrispondenti nell'era dei "link ipermediali". Le difficoltā in cui ci dibattiamo come bibliotecari č l'evanescenza (fuzzy) della tipologia dei nuovi documenti che vanno dalle "mail" ai "portal", la diminuzione dell'importanza spaziale (un libro era solo in biblioteca) e l'insufficiente comprensione della funzione temporale-conservativa.
In queste poche righe tuttavia mi premeva chiarire che: la classificazione di un documento fatta dal bibliotecario e la creazione di un documento da parte di un autore, sono azioni molto diverse, anche se entrambi pongono dei legami tra parti di documenti diversi. Infatti diversi sono i fini delle due operazioni: ritrovare documenti affini, la classificazione; dimostrare una tesi con il supporto delle affermazioni di altri, la creazione di un documento.
Chiarito questo, non sta a me decidere se il bibliotecario debba o possa
anche creare, sulla base dei documenti che ha classificato, un nuovo
documento di rassegna su un certo argomento, o se l'autore o l'ufficio che fa
delle rassegne debba gestire la classificazione dei documenti.
Marco Melloni, Biblioteca CSELT Torino, e-mail: marco.melloni@cselt.it
«Bibliotime», anno II, numero 3 (novembre 1999)