[AIB] AIB notizie 21 (2009), n. 4
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La sezione AIB sardegna

Laura Corda

La Sardegna presenta una realtà bibliotecaria molto ricca e variegata quanto a diffusione e tipologia delle biblioteche nel territorio. Secondo i dati pubblicati sul canale tematico Sardegna Biblioteche [1], infatti, a oggi si contano 354 biblioteche comunali su 377 comuni, 20 biblioteche di ente privato, 22 sistemi bibliotecari e 86 biblioteche di altra tipologia, fra le quali le due Universitarie di Cagliari e Sassari [2], la biblioteca Provinciale e la regionale di Cagliari, e le biblioteche dei due atenei sardi. Tra i sistemi, in particolare, spiccano per vastità di dotazione documentaria e diffusione territoriale il Consorzio per la pubblica lettura “S. Satta”, che consocia 30 biblioteche comunali, e il sistema bibliotecario interprovinciale Sarcidano-Barbagia di Seulo, con 18 biblioteche.
In tema di cooperazione, appare oggi particolarmente rilevante la diffusione di SBN in Sardegna. Il polo sardo, nato ufficialmente nel 1989 ma realmente costituitosi nel 1991 con l’adesione delle sole biblioteche Regionale e Universitaria di Cagliari, con una dotazione documentaria di oltre 2.500.000 documenti [3] e l’adesione di 256 biblioteche [4], è oggi il terzo a livello nazionale per numero di strutture afferenti. Tra esse, oltre alle due Universitarie e alla succitata Regionale, anche la provinciale di Cagliari, il Sistema bibliotecario dell’Università di Cagliari, numerose biblioteche di ente locale.
È opportuno rimarcare che, naturalmente, esistono nell’isola altri cataloghi cumulativi al di fuori di SBN. Ne sono esempio il catalogo del Sistema bibliotecario d’ateneo dell’Università di Sassari [5], quello del Sistema dell’Anglona-Gallura [6] e il catalogo Tilipirke [7], al quale aderiscono biblioteche, anche non isolane, il cui tratto comune è l’adozione dello stesso software di gestione.

La capillare diffusione delle strutture bibliotecarie in Sardegna, frutto della tenace opera di Paola Bertolucci, ex direttore del Servizio Beni librari della Regione, ha rappresentato, nei passati decenni, un’occasione di crescita occupazionale, professionale e imprenditoriale nell’isola, dando forte impulso alla costituzione di cooperative e società per la gestione dei servizi in outsourcing che supportassero o, in molti casi, colmassero l’assenza del personale bibliotecario strutturato.
Ciò ha stimolato la Regione a dotarsi di una specifica normativa [8] che regolasse l’intero settore dei beni culturali. La legge regionale n. 14/2006 prevede, tra l’altro, l’attivazione del Piano regionale per i beni culturali, gli istituti e i luoghi della cultura, strumento gestionale e programmatorio delle attività e servizi attraverso il quale si stabiliscono gli standard minimi di qualità dei servizi e i requisiti professionali degli operatori di settore.

In questo quadro si incardina l’azione della Sezione Sardegna dell’AIB, nata alla fine degli anni ’40 su iniziativa di Renato Papò, direttore della Biblioteca universitaria di Cagliari, e che, nel corso della sua storia, ha potuto contare sull’apporto di figure di spicco della cultura e della politica isolana. Tra esse, il filosofo Antonio Pigliaru, Pietro Leo e Giuseppe Brotzu, entrambi sindaci della città di Cagliari, e Nicola Valle, direttore della Biblioteca universitaria di Cagliari, fondatore della rivista letteraria «Il convegno» e dell’Associazione degli amici del libro, tuttora in attività.
Attualmente la Sezione è presieduta da Sandra Astrella, bibliotecaria presso la Direzione per i servizi bibliotecari dell’Università di Cagliari.
Compongono il Comitato esecutivo regionale: Francesca Cadeddu, vicepresidente della Sezione e Presidente della Cooperativa per i servizi bibliotecari di Nuoro, Maria Franca Lorenzoni, segretaria della Sezione e bibliotecaria nell’Ateneo cagliaritano; Laura Corda, dell’Università degli studi di Cagliari, Barbara Cossu e Paola Frogheri, dell’Università degli studi di Sassari, Luisella Madau, della Cooperativa La lettura di Abbasanta, Francesco Piras, attuale responsabile di Progetto cultura e proveniente dalla società di servizi bibliotecari So.se.bi.

La sezione conta oggi 176 associati [9], un dato che, seppure in crescita rispetto allo scorso anno è, purtroppo, distante dai livelli raggiunti sotto i precedenti direttivi. La causa della disaffezione degli iscritti va presumibilmente ricercata nella situazione di sofferenza in cui versano ormai da tempo numerose strutture bibliotecarie sarde e le aziende operanti in esse. Nell’ultimo quinquennio, infatti, il settore è stato logorato dal continuo ricorso a proroghe di brevissimo respiro ai contratti posti in essere con le cooperative e le società che operano in esternalizzazione.
A questo si aggiunga la delusione delle aspettative riposte nell’approvazione del succitato Piano regionale, che ancora oggi non è stato varato e la cui applicazione potrebbe dare stabilità a un sistema oggi affidato, in gran parte, alla buona volontà e dedizione degli operatori. Il CER attualmente in carica si è perciò dato, per il triennio 2008-2010, una linea programmatica che, proseguendo il lavoro impostato dal precedente Comitato esecutivo, presieduto da Sandro Ghiani, proponga una politica di valorizzazione del personale delle biblioteche attraverso il lavoro sui profili professionali, la formazione e l’intensificazione dei rapporti con le istituzioni.

Sul primo fronte, si è, perciò, predisposto e proposto all’esame dell’Assessorato dei beni culturali della Regione sarda, per il tramite dell’Osservatorio regionale sulle biblioteche, un documento di supporto al Piano previsto dalla l.reg. n. 14 in cui, partendo dall’analisi dell’attuale situazione degli operatori sardi, si disegnano i profili professionali, atti a garantire un adeguato standard qualitativo dei servizi, e i requisiti minimi di accesso alla professione.
Tale documento, pur avendo ricevuto un sincero apprezzamento da parte degli organi politici cui è stato sottoposto, non è, purtroppo, stato recepito come si era sperato, stante anche la crisi del governo sardo e il conseguente cambio della guida della Regione. Per questo, la Sezione sta lavorando a un documento, da sottoporre all’attenzione del nuovo Governatore sardo, in cui, tracciato il quadro della realtà bibliotecaria regionale, si richiede la pronta attuazione di politiche di sostegno e rafforzamento di un servizio divenuto ormai irrinunciabile per il tessuto sociale isolano.

Circa le attività formative, si sono pianificati interventi calibrati sulle diverse tipologie ed esigenze degli operatori. L’offerta spazia da ambiti di tipo tradizionale, come il trattamento del materiale secondo le nuove regole di catalogazione (REICAT) o l’applicazione della Classificazione decimale Dewey (22a edizione), a temi più innovativi quali lo sviluppo delle biblioteche digitali[10], l’uso del Web 2.0 negli OPAC, i cataloghi multiculturali e per ragazzi.
È importante sottolineare lo sforzo organizzativo messo in campo dalla Sezione, condizionato dalla peculiare conformazione territoriale sarda. L’insularità, l’isolamento dei comuni dell’entroterra, le difficoltà di collegamento all’interno dell’isola, obbligano, infatti, la programmazione degli interventi su due sedi affinché la partecipazione ai corsi sia più agevole e riscuota il massimo tasso di successo. Questa politica è risultata premiante, come mostrano i dati relativi ai corsi tenutisi nell’ottobre 2008 [11] e nel maggio 2009 [12], decisamente incoraggianti.
L’impegno della Sezione in campo formativo ha portato, inoltre, alla decisione, da parte del CER, di finanziare, ai quattro associati ammessi, la partecipazione al corso di specializzazione sulle nuove Regole italiane di catalogazione, erogato dall’AIB Nazionale nel febbraio 2009, al fine di poter contare su formatori aggiornati per l’organizzazione di corsi gratuiti da tenersi nel 2010.

Sul piano dei rapporti istituzionali, la Sezione prosegue la collaborazione con il Servizio Beni librari della Regione Sardegna attraverso lo strumento del comitato paritetico AIB-Regione Autonoma della Sardegna [13].

In particolare, si sono progettati un ciclo di seminari, un’iniziativa denominata Bibliovagando, con tour conoscitivi in strutture bibliotecarie isolane e un concorso per le scuole sulla percezione che i ragazzi hanno della loro biblioteca.
Le attività seminariali vertono su argomenti di stringente attualità, quali le carte dei servizi, i sistemi bibliotecari, e le biblioteche carcerarie. Notevole il riscontro ottenuto dalle prime iniziative: La carta dei servizi come elemento gestionale-programmatorio [14] e Reti di cooperazione bibliotecaria: finalità, modelli organizzativi e servizi [15], hanno avuto, rispettivamente, 84 e 85 partecipanti.
I tour Bibliovagando si prefiggono lo scopo di fornire agli addetti del settore momenti di reciproca conoscenza e confronto su buone pratiche e soluzione di problemi gestionali e operativi. Gli incontri, organizzati al sabato, si contraddistinguono per un approccio informale e gioioso, sottolineato anche da momenti di socializzazione, quali quello del pranzo a buffet o delle visite alle strutture. Il primo appuntamento si è svolto il 9 maggio 2009 a Isili, centro del sistema Mandrolisai-Barbagia di Seulo, e vi hanno partecipato 70 persone.
Il concorso BiblioVideo Contest, previsto per l’inizio del prossimo anno scolastico, si rivolge a studenti delle scuole medie superiori che saranno invitati a girare e pubblicare su YouTube un video sulla loro biblioteca al fine di proporne un’immagine fresca e accattivante. Le tre migliori realizzazioni saranno premiate con un notebook, una videocamera e un lettore mp3.

Un cenno merita, infine, l’iniziativa straordinaria del CER che ha deciso di destinare tutti i proventi delle attività dell’anno in corso alla Sezione Abruzzo, duramente provata dal terremoto del 6 aprile scorso.

Per il futuro, la Sezione intende intensificare la propria azione sulle linee tracciate finora, nell’ottica del rafforzamento e radicamento delle strutture nel territorio, dell’affermazione del ruolo del bibliotecario e della sua crescita formativa e professionale e della valorizzazione delle professionalità presenti al suo interno.

lauracorda@unica.it


[1] http://www.sardegnabiblioteche.it/index.html.
[2] Facenti capo al Ministero per i beni e le attività culturali.
[3] Il catalogo regionale è consultabile a partire da http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac/.
[4] Il dato è tratto da: http://www.iccu.sbn.it/moduli/poli/poli.jsp?s=5.
[5] http://opac.uniss.it/F?func=find-b-0.
[6] http://www.sbagnet.it/ric_catalogo.php.
[7] http://www.tilipirke.it/asp/rtitolof.asp.
[8] La l. reg. n. 14/2006, disponibile all’URL http://www.regione.sardegna.it/j/v/80?s=29284&v=2&c=2133&t=1.
[9] Dato aggiornato al maggio 2009.
[10] La giornata di studio “Digital library, biblioteche e archivi della Sardegna”, si è tenuta a Cagliari il 30 giugno 2008, con 124 partecipanti.
[11] Le due sessioni del corso Nuove tecnologie e nuovi servizi nelle biblioteche per ragazzi, tenuto da Valeria Baudo, hanno visto la partecipazione di 55 corsisti.
[12] Il corso La catalogazione delle risorse elettroniche, tenuto da Paul Gabriel Weston, con 70 partecipanti su due sedi.
[13] Il comitato è composto per l’AIB da Sandra Astrella e Laura Corda, e per la Regione da Cecilia Lilliu, dirigente del Servizio Beni librari e da Carla Contini, funzionario regionale ed ex presidente dell’AIB Sardegna.
[14] Tenuto da Nerio Agostini a Cagliari il 28 gennaio 2009.
[15] Relatore Alessandro Agustoni, svoltosi a Oristano il 29 maggio 2009.


CORDA, Laura. La sezione AIB sardegna. «AIB notizie», 21 (2009), n. 4, p. 14-16

Copyright AIB 2009-07, ultimo aggiornamento 2009-07-30 a cura di Zaira Maroccia
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