Lo avevamo anticipato qualche mese fa («AIB notizie» n. 2-2007) e ora ci siamo: l’Assemblea straordinaria dei Soci che si terrà a Firenze il 7 novembre prossimo discuterà e delibererà su alcune proposte di modifica allo statuto dell’AIB, elaborate dall’apposita Commissione con l’apporto di soci esperti, e finora discusse negli organi di governo e di controllo dell’Associazione e in alcune Assemblee regionali.
Perché è importante che tutti i Soci ordinari in regola con il pagamento delle quote prendano parte attiva all’Assemblea generale del 7 novembre? Perché l’ultima parola spetta ai Soci, che con la loro partecipazione e il loro voto contribuiranno a determinare cambiamenti sostanziali nell’identità e nel modo di funzionamento dell’Associazione, anche in prospettiva di un suo riconoscimento ai sensi dell’attesa riforma delle professioni.
Di quali modifiche si tratta? Vediamone gli aspetti principali.
Etica professionale.
Il disegno di legge delega in materia di professioni intellettuali in discussione al Senato richiede, a tutte le libere associazioni professionali interessate al riconoscimento, la previsione in statuto di un codice deontologico e di un organo di controllo, il Collegio dei probiviri, incaricato di vigilare sulla sua applicazione.
Gli aspetti etici, infatti, sono parte essenziale di una professione, e l’AIB ne è tanto consapevole da avere adottato fin dal 1997 un Codice deontologico e un Codice di comportamento, così come già dispone di un Collegio dei probiviri formato da rappresentanti eletti dall’Assemblea generale.
Quali sono i problemi?
Il primo problema è che, pur se adottato da tempo, il Codice deontologico non è previsto nel nostro statuto e si proporrà quindi di colmare tale lacuna, menzionandolo espressamente tra gli Strumenti operativi indicati dall’art. 3 per l’attuazione degli scopi sociali.
Il secondo problema è che il Collegio dei probiviri dovrebbe essere in grado di avviare eventuali procedimenti di verifica e disciplinari per iniziativa di qualsiasi socio od organo, mentre ora (art. 21 dello statuto vigente), può essere attivato solo per iniziativa del Comitato esecutivo nazionale. Si proporrà, quindi, di rendere autonomo tale organo.
Il terzo problema riguarda la necessità di aggiornamento dei contenuti delle norme etiche vigenti, in rapporto alle trasformazioni avvenute negli ultimi dieci anni nelle organizzazioni bibliotecarie e nel mercato del lavoro, ed è un problema che sarà affrontato al più presto con la riforma del Codice deontologico.
Soci e Amici.
Il disegno di legge delega sopra citato insiste molto sulla necessità di una precisa identificazione dell’oggetto della professione degli associati e sul principio della democrazia interna e dei pari diritti dei soci a partecipare alla formazione delle decisioni.
È quindi tempo di risolvere un’ambiguità definitoria che tuttora sussiste nello statuto vigente (art. 4), ove si assegna la qualità di “soci ordinari” ai bibliotecari, e quella di “soci ente” alle biblioteche, con la differenza che solo i primi hanno diritto di voto nelle assemblee e possono concorrere alle cariche associative.
Si proporrà all’Assemblea di novembre di risolvere tale ambiguità riconoscendo ai soli professionisti la qualità di socio e facendo rientrare le biblioteche aderenti all’AIB nella categoria degli “Amici”, più appropriata alla loro situazione e alle loro aspettative nei confronti dell’AIB. Nel contempo, si proporrà una precisa definizione della professione di bibliotecario, così come dei diritti dei soci e degli amici (comb. disp. art. 4 e 6).
Cause di decadenza e questioni organizzative.
Occorre evitare che l’eventuale contemporanea decadenza della maggioranza dei componenti del Comitato esecutivo nazionale possa in futuro nuovamente causare il blocco delle attività e lo scioglimento anticipato di tutti gli organi associativi, com’è accaduto nel 2004 ai sensi del vigente art. 26. Quindi, si proporrà all’Assemblea di modificarlo, prevedendo il ricorso a elezioni suppletive per la reintegrazione di qualsiasi organo, tutte le volte in cui manchino primi dei non eletti che possano automaticamente subentrare a coloro che siano decaduti.
Sempre allo scopo del miglioramento organizzativo, ulteriori proposte di modifica riguarderanno: l’affidamento alle Assemblee regionali della scelta sul numero dei componenti dei Comitati esecutivi regionali, da un minimo di 5 a un massimo di 7 (art. 11-12); l’affidamento ai Comitati esecutivi regionali (e non più al CEN) del compito di deliberare sulle nuove iscrizioni e adesioni (art. 5); una più rigorosa definizione delle cause d’incompatibilità per le cariche associative.
Infine, all’Assemblea ordinaria che si terrà immediatamente dopo quella straordinaria, la Commissione Statuto sottoporrà le linee generali di una proposta più ampia e organica di riforma dellastruttura dell’Associazione, da attuarsi eventualmente nel medio periodo.
Non mancate!
maiello@aib.it