Introduzione
Public libraries
Isaac Newton Centre - Schools Library Service
Sion Manning Secondary School Library
Kensington Central Library
The British Library
The British Library, St. Pancras
The British Library Document Supply Centre, Boston Spa
The British Library of Political and Economic Sciences
University Library
IRS Centre, Harrow Campus, Westminster University
Conclusione
Ringraziamenti
Appendice 1 : Elenco alfabetico dettagliato delle strutture visitate
Appendice 2 : Programma del viaggio
Il corso di studi verteva sulla visita ad alcuni fra i più prestigiosi centri di servizio e biblioteche inglesi, offrendo la possibilità di confronto fra la realtà anglosassone e quella italiana. [Vedere anche la relazione della visita dell'anno precedente.] Il gruppo che vi ha preso parte proveniva da realtà italiane diverse e presentava interessi professionali eterogenei, che il programma di visite mirava a soddisfare.
La presente relazione è basata sugli appunti presi in loco, brevemente integrati dall’abbondante materiale raccolto. Le strutture visitate, ordinate alfabeticamente nell’appendice 1, sono raggruppate in base all’appartenenza e le descrizioni volutamente non seguono sempre il criterio cronologico indicato nel programma di viaggio. Un interesse particolare è stato infine rivolto alle risorse elettroniche, coerentemente con il servizio gestito presso la Biblioteca "Walter Bigiavi" dell’Università di Bologna.
Le prime visite effettuate riguardavano alcune "branches" del Royal Borough of Kensington and Chelsea, una delle trentadue library authorities londinesi alle quali "The public Libraries and Museums Act" del 1964 impone di
"provide a comprehensive and efficient library service for all persons desiring to make use thereof; library authorities have a duty to allow access to their libraries to all comers, but their obligation to lend extends only to those who live or work or study full-time in their areas."A titolo introduttivo si riporta una breve citazione da Comprehensive and efficient -- Standards for modern public libraries: a consultation paper a cura del Department for Culture, Media and Sport di Londra, consultabile anche in Internet <http://www.culture.gov.uk/heritage/library_standards.html>:
"The public library has become a multi-purpose agency with multiple roles covering the areas of information and life long learning, recreation and leisure, culture and research. The new Information and Communication Technologies [...] offer an opportunity to provide increasingly valuable and effective services for users.Because of their importance, public libraries are at the heart of both the Department for Culture Media and Sport (DCMS) and broader Government policies:
- they underpin education, providing essential support for school children, students, and lifelong learners;
- they enhance public access to the world’s storehouse of knowledge and information;
- they promote social inclusion, by helping to bridge the gap between those who can afford access to information and those who can’t;
- they have a role to play in the modernisation and delivery of public services;
- they provide information which underpins commercial and economic endeavour.
In addition, their traditional roles in support of literacy, reading and personal and community growth are undiminished."
Il Centro di servizi Isaac Newton è stato inaugurato nel 1991
e fa capo al sistema bibliotecario di Kensington e Chelsea, da cui dipende,
da cui riceve sostegno anche economico ed al quale è collegato in
rete. Il Centro è una struttura formativa che funge da mediatore
fra scuole, insegnanti e librerie offrendo vari servizi, fra cui
soprattutto la promozione alla lettura, l’assistenza agli insegnanti anche
tramite corsi strutturati, seminari, conferenze, incontri e consigli per
la scelta dei testi da adottare. È proprio tramite la formazione,
oltre ad esempio all’affitto delle sale, all’organizzazione di pranzi di
lavoro ed alla vendita di piccoli oggetti, che il Centro trova anche fonti
di autofinanziamento; per correttezza professionale, la promozione viene
effettuata evitando il ricorso alla concorrenza. La struttura è
importante riferimento non soltanto per altre organizzazioni all’interno
del Royal Borough di Kensington e Chelsea, ma anche per istituzioni
professionali e commerciali esterne. In qualità di centro di
servizi per le scuole offre in prestito materiale adatto per bambini e
ragazzi, tenendo conto delle iniziative dello Stato e delle esigenze di
insegnanti ed operatori del settore. Interessante la modalità di
prestito definita "topic loan", mirata a specifici gruppi di
utenza; in generale, il materiale dato in prestito è vario e vasto
e comprende articoli quali perfino i giocattoli, oltre a video ed
audiocassette ed ovviamente ai libri; è previsto il prestito anche
di un programma su Internet, tuttavia questo centro, come quasi tutte le
strutture visitate, non effettua il prestito dei CD-ROMs.
La biblioteca è servita dall’Isaac Newton Centre e basa la
propria politica sull’integrazione delle risorse e sulla formazione.
È gestita da un unico bibliotecario, da un insegnante e da un
tecnico part-time. Il perimetro della biblioteca è stato ricavato
attraverso l’unione di due aule; la struttura è a scaffale aperto
e non offre molti posti a sedere, ad eccezione dell’area dedicata alla
consultazione delle banche dati, dotata di una trentina di postazioni.
Qui gli utenti possono usufruire di un programma appositamente creato che
permette di effettuare ricerche per parole chiave nell’ambito di tutto il
patrimonio della biblioteca stessa. Il bibliotecario ha inoltre messo a
punto una web site list suddivisa per argomento ed aggiornata
costantemente per consentire ulteriori ricerche mirate. Gli utenti possono
consultare autonomamente, stampare e salvare su dischetto gratuitamente;
è inoltre a disposizione uno scanner. Ciò che non è
invece consentito è lo scarico di programmi e l’impiego di CD non
appartenenti alla biblioteca; le postazioni vengono inoltre monitorate per
evitarne l’utilizzo improprio.
Si tratta della biblioteca principale del sistema bibliotecario di
Kensington e Chelsea. All’ingresso della biblioteca il banco informazioni
offre local information su tutto ciò che può
interessare il cittadino: dalla lista dei medici della zona, alle
promozioni, ai clubs. A disposizione del pubblico si trova una notevole
quantità di prospetti, e nella guida alla biblioteca si precisa
che tale tipo di informazione viene fornita presso qualunque biblioteca
del sistema. Esistono un parcheggio, un accesso ed un ascensore attrezzati
per i disabili. I principali servizi offerti sono i seguenti:
L’accesso ad Internet, filtrato per evitare il collegamento con siti
indesiderati, è attualmente a pagamento, ma il governo ha in
previsione incentivi per l’attrezzatura e la formazione, in modo da
ottenere il libero accesso.
Ogni sezione della biblioteca presenta caratteristiche finalizzate
all’utenza cui è dedicata. Anche i singoli particolari vengono
curati e rivolti a specifiche fasce di utenti: ad esempio i segnalibri
presentano grafica diversa in base all’età dei potenziali fruitori
e forniscono informazioni specifiche a seconda della sala in cui vengono
esposti; parimenti i questionari che si possono ritirare e compilare
all’entrata sono differenti rispetto a quelli proposti nella sezione
ragazzi. Infine, da una breve illustrazione del patrimonio della
biblioteca risulta in particolare che gli archivi di storia locale
contengono documenti (libri, mappe, manoscritti) risalenti al 1550 e sui
quali i bibliotecari stessi sono disponibili ad effettuare su richiesta
ricerche gratuite, se non troppo onerose, altrimenti a pagamento.
Il nuovo edificio a St. Pancras
è stato inaugurato il 24 novembre 1997 dopo il trasloco del
materiale dalla sede precedente, ed ha richiesto 14 anni di costruzione;
consta di due ali, dedicate rispettivamente alle materie scientifiche ed a
quelle umanistiche e contiene 240 chilometri di scaffali. All’ingresso si
trova l’admission office: la British Library non è una
public library, è l’ultimo luogo possibile in cui cercare documenti
non reperiti altrove. Dal piano terreno si erge la sezione intitolata a re
Giorgio III, racchiusa da pareti trasparenti che consentono la visione
dei manoscritti antichi che il re stesso donò alla biblioteca, in
quanto lo spazio disponibile a Buckingham Palace non era sufficiente a
contenerli. I manoscritti sono sistemati in scaffali automatizzati che si
sviluppano su sei piani per un totale di 70 metri d’altezza. Nel corridoio
adiacente sono esposte le collezioni filateliche e si accede alla John
Ritblat Gallery; in quest’ultima, voluta dal milionario cui è
dedicata, in teche trasparenti sono custoditi, fra gli altri, i
manoscritti originali della Bibbia di Gutenberg, della Magna
Carta e di Alice nel paese delle meraviglie, e sono inoltre
consultabili tramite computer 6 antichi manoscritti trasposti
elettronicamente.
La visita prevedeva unicamente l’ala destinata a Scienze e Tecnologia,
per ovvi motivi di tempo; ciascuna ala è indipendente dall’altra
anche da un punto di vista organizzativo. Il patrimonio della sezione di
Scienze e Tecnologia comprende fra l’altro i periodici correnti, dei quali
un terzo acquisiti per deposito legale, le monografie, i brevetti
britannici ed europei, le banche dati elettroniche online e su CD-ROM,
le raccolte di conferenze sistemate a scaffale aperto. In generale St.
Pancras contiene le reference collections, mentre la letteratura
grigia viene più che altro trattata dal Document Supply Centre di
Boston Spa, che segue una propria politica delle acquisizioni. In
particolare, le banche dati elettroniche sono oggetto di richiesta sempre
crescente, per cui le acquisizioni prevedono ormai costantemente anche la
versione elettronica del materiale su carta. In generale, la politica
delle acquisizioni di Scienze e Tecnologia riguarda soprattutto la ricerca
e non è rivolta agli studenti né prevede l’acquisto di
documenti che trattino la scienza popolare. Quando l’argomento si trova a
cavallo fra materie scientifiche ed umanistiche l’acquisizione privilegia
il materiale a carattere più propriamente scientifico e
tecnologico. La maggioranza delle acquisizioni avviene tramite il deposito
legale di tutti gli stampati del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda
e consente di risparmiare in modo da integrare il patrimonio anche con
l’acquisto di monografie e periodici in lingue diverse dall’inglese.
Spesso la sezione acquisizioni, inoltre, offre e riceve doni e scambi;
gli scambi, in particolare, sostituiscono il pagamento in denaro contante
qualora si riesca a raggiungere un accordo in tal senso. Agenti ed editori
ricevono gli ordini direttamente dalla sezione acquisizioni della British
Library e provvedono alla fornitura.
Nella sezione Scienze e Tecnologia vi sono cinque sale di lettura; per
sapere in quale sala recarsi l’utente deve consultare il numero del
catalogo corrispondente alla collocazione del materiale relativo
all’argomento cui è interessato. Il materiale è accessibile
direttamente dagli scaffali oppure attraverso i magazzini sotterranei, o,
in ultimo, previa richiesta al Document Supply Centre. Per quanto riguarda
la classificazione, tende ormai a prevalere la volontà di
cooperazione verso un unico schema e verso un sistema di catalogazione
unificato, che consenta la strutturazione di una biblioteca veramente
nazionale. La maggiore difficoltà per il raggiungimento di tale
obiettivo sono i costi elevati. I cataloghi nelle sale di lettura sono
tutti online e consentono, ma soltanto all’interno, di effettuare la
richiesta di materiale tramite una password. Probabilmente in futuro
sarà possibile compiere la stessa operazione in Internet, in base
a quello che i bibliotecari della British definiscono il "sogno
della biblioteca digitale". Relativamente al materiale su supporto
elettronico, i titoli su carta si sono lentamente evoluti nella versione
equivalente su CD-ROM e successivamente sono divenuti accessibili tramite
sottoscrizione a banche dati su Internet: l’impressione è
così che l’informazione non sia più "possessed"
bensì "accessed". Per i periodici elettronici esiste un
servizio erogato da un unico server che si avvale di Elsevier Science
Direct, con accesso attraverso due postazioni dotate di stampante presso
una delle sale di lettura: i titoli sono elencati in ordine alfabetico sul
monitor e costituiscono dei links per la consultazione diretta. Anche
questo servizio è riservato esclusivamente agli utenti interni
della biblioteca. Per i CD-ROMs esiste una rete locale, che tuttavia non
si estende all’ala relativa alle materie umanistiche e mette in
comunicazione soltanto due delle sale di lettura di Scienze e Tecnologia.
Tramite i titoli presenti vengono forniti dati bibliografici ed abstracts,
quindi la ricerca del materiale va effettuata nell’OPAC. Viene utilizzato
il software Winspirs, perfino su postazioni il cui sistema operativo
è ancora Windows 3.11, anche se fra i titoli non compare EconLit,
nonostante l’argomento della sala di lettura numero 3 sia business.
Una grossa limitazione, sottolineata dagli stessi bibliotecari della
British, è la separazione di alcune discipline (finanza,
contabilità, management) il cui materiale è stato collocato
nell’ala delle Humanities. Alcuni servizi riguardanti più
propriamente il settore socio-economico sono illustrati nei pieghevoli
esposti all’entrata della British Library.
All’ingresso si incontrano l’information desk e l’accesso alla sala di
lettura. Quest’ultima è aperta a qualsiasi tipo di utenza e
contiene una sessantina di posti a sedere, ma costituisce una parte poco
importante nell’ambito della struttura, che in effetti somiglia molto ad
un’azienda, in cui lavorano all’incirca ben 1500 persone, alcune delle
quali anche part-time. Gli impiegati sono raggruppati in aree in cui
ciascuno ha il proprio computer separato dagli altri da divisorie che
ricordano quelle delle redazioni dei giornali; il personale addetto alle
fotocopie lavora nei corridoi che delimitano gli scaffali con una
fotocopiatrice ciascuno e l’occorrente per la preparazione alla spedizione
dei documenti. Vi è anche una sezione dedicata alle pubbliche
relazioni, per la quale viene assunto personale in grado di parlare
correntemente più lingue straniere.
Una squadra di catalogatori, prima che i documenti vengano inviati,
prende parte alla produzione dei records per la British National
Bibliography (BNB), utilizzando la classificazione Dewey e la
catalogazione descrittiva.
Quasi tutto il materiale può essere prestato; esiste una
convenzione particolare con il servizio postale e viene effettuata
anche la document delivery. Un’intera sezione della struttura è
dedicata alla spedizione; quando le richieste riguardano molti pacchetti
individuali, si procede per lotti.
Le richieste sono raccolte in un casellario suddiviso per data,
mentre l’assenza temporanea del materiale in prestito è segnalata
tramite un sistema di bustine colorate sistemate sugli scaffali. Dalle
statistiche relative alla fonte delle richieste emerge che, mentre nel
Regno Unito e nell’Eire il 52% delle richieste proviene dall’ambiente
accademico ed il 24% da industria e commercio, le percentuali pressappoco
si invertono per le richieste provenienti da altri Paesi: 29% dall’ambiente accademico, 43% da industria e commercio.
Periodici e materiale di reference vengono ordinati per titolo sugli
scaffali; il software utilizzato, malgrado l’interfaccia apparentemente
un po’ antiquata, consente di identificare correttamente l’esatta posizione del documento cercato. Il sistema ha in memoria le date di uscita dei fascicoli successivi di ogni pubblicazione periodica, ed in caso di ritardo nella consegna provvede automaticamente ad inviare un sollecito al fornitore. Sugli scaffali sono immagazzinate riviste provenienti da tutto il mondo a partire dal 1985; i fascicoli più recenti non possono essere dati in prestito, in quanto sono a disposizione per l’invio di fotocopie. Anche le monografie sono ordinate per titoli sugli scaffali; altri materiali (microformati e letteratura grigia) vengono conservati in stanze apposite. Gli acquisti, che integrano il patrimonio accumulato attraverso il deposito legale, si basano spesso sulle visioni (standing orders).
Ricerche e richieste di materiale possono essere effettuate in Internet
attraverso Inside Web, di cui è stata data dimostrazione nel
corso della visita. Il collegamento a questo sito consente la registrazione
del proprio numero IP tramite una sottoscrizione che prevede il pagamento
di 500 sterline annue, cui va sommato poi il costo delle spedizioni, e che
dà diritto anche all’invio della lista stampata dei titoli
disponibili. È inoltre previsto un trial di dieci giorni.
La biblioteca è stata
temporaneamente adattata ad un palazzo antico, in previsione del trasloco
nella sede definitiva, in programma per l’estate prossima. Vi lavorano
circa novanta persone, di cui soltanto undici bibliotecari specializzati.
L’accesso alla struttura è gratuito per gli studenti, sottoposto
invece al pagamento di sette sterline per una "business person".
All’entrata si incontrano, in successione, la reception, il banco
informazioni, i tornelli d’entrata ed il main service counter,
cui occorre rivolgersi per il servizio di prestito locale ed
interbibliotecario. Le biblioteche inglesi, in genere, prevedono il
pagamento di multe per chi restituisce in ritardo il materiale preso in
prestito, e la British Library non fa eccezione. Le tariffe che sono
esposte nel copy shop, cui si giunge procedendo lungo il corridoio,
variano a seconda del formato (A3, A4) e del tipo di fotocopie (a colori,
in bianco e nero). Attigua alla sala fotocopie si trova l’emeroteca.
Qui sono conservati i fascicoli più recenti, protetti da robuste
rilegature aggiunte appositamente, ed i microfilm degli ultimi due mesi,
consultabili tramite attrezzatura adeguata. Alle pareti è appeso
l’elenco alfabetico dei titoli dei periodici con relativa collocazione.
Nella sala si trovano alcuni tavoli per la lettura ed anche tre computers
adibiti esclusivamente alla consultazione online dei cataloghi della
biblioteca, attraverso il software Unicum. È da notare
l’abitudine piuttosto diffusa nelle biblioteche inglesi di dedicare le
postazioni ciascuna ad un utilizzo specifico ed esclusivo.
Proseguendo nella visita si incontra la stanza in cui sono contenuti
gli "old card catalogues", i cataloghi a schede dall’aria
incredibilmente antica, nonostante la catalogazione in linea sia
cominciata appena nel 1980. Si tratta in pratica di un unico catalogo in
cui autori, titoli e soggetti sono uniti insieme e suddivisi soltanto
alfabeticamente. Le schede di questi cataloghi sono in corso di scansione
e quindi destinate presto alla consultazione online. Malgrado
l’affollamento della biblioteca, la stanza trasmetteva un senso di abbandono.
A proposito dell’utenza, si nota un’atmosfera piuttosto rilassata, e
più di uno studente dimostra di apprezzare la moquette per
studiare seduto o addirittura sdraiato sul pavimento.
Proseguendo lungo uno stretto corridoio si giunge nella sezione
dedicata alle raccolte statistiche a scaffale aperto e ad accesso libero.
Le statistiche sono suddivise per Paese, ed ogni Paese è
contraddistinto da un numero; i documenti riguardano fra l’altro il Fondo
Monetario Internazionale, il commercio con l’estero, i Paesi dell’OCSE e
della Comunità Europea; tutto il materiale può essere preso
in prestito.
Attraverso le sale di lettura si giunge alla sezione relativa alle
risorse elettroniche, al cui ingresso si trova un banco che fornisce
informazioni utili alla risoluzione di molti problemi. Le banche dati
elettroniche disponibili sono sia online che su CD-ROM; EASI
(Electronic Access to Subject Information) consente di navigare attraverso
un elenco di materie dotato di links e di consultare direttamente molti
CD-ROMs in rete locale. Anche in questa sezione i computers dedicati alla
consultazione dei CD non prevedono la navigazione in Internet e viceversa,
anche se è consentito effettuare copia dei dati su carta o su
dischetto. Alcune basi dati di particolare complessità, come
Datastream, prevedono l’assistenza di un bibliotecario specializzato.
Datastream, in particolare, è soltanto uno dei titoli che la
struttura ha in comune con quelli messi a disposizione presso
l’Università di Bologna dalla stessa Biblioteca Bigiavi, con cui vi
è affinità di discipline. Tali discipline sono ampiamente
illustrate in guide contenute in vari espositori: oltre a quella specifica
per la biblioteca, ve ne sono altre utili alla ricerca del materiale
suddivisi per materia e per argomento. Diversi fogli illustrano l’impiego
delle risorse elettroniche ed esiste un elenco su carta delle banche dati
consultabili presso la biblioteca.
Dal 1995 il Learning Resources Centre di Harrow Campus raccoglie tutti
i servizi dell’università: biblioteca, centro di calcolo,
fotocopie. Vi lavorano 33 persone, fra le quali 18 bibliotecari e 7
"media specialists", ovvero personale addetto ai computers ed
agli audiovisivi. In particolare chi si occupa di risorse elettroniche
senza essere specificamente un tecnico ha un riconoscimento terminologico
attraverso la definizione di "computing staff member" ed
affianca la figura del "librarian" in senso tradizionale.
In generale, al personale specializzato è affidato un ruolo
preponderante per il quale, oltre a competenza e professionalità,
vengono richieste anche specifiche "teaching skills",
capacità di insegnamento riferite ad un’utenza che si tende a
rendere sempre più autonoma ed in grado di usufruire pienamente
dei servizi offerti. Esiste inoltre una training room in cui
avviene la formazione del personale. Computing e library staff devono
saper svolgere, almeno ad un livello di base, anche le mansioni altrui.
Al "counter" lavora infine il cosiddetto "non professional
staff", al quale è affidato il compito di coadiuvare il
personale specializzato nell’erogazione di alcuni servizi e nell’utilizzo
di Aleph.
Le discipline che caratterizzano questo campus sono la comunicazione,
l’informatica ed il business. Le cifre relative al patrimonio ed alla
capacità della struttura sono indicate nei pieghevoli a
disposizione dell’utenza; il centro viene frequentato da circa 3700
studenti universitari cui attualmente offre un orario di apertura
sperimentale: per sei settimane gli utenti posso usufruire dei servizi
autogestiti per 24 ore al giorno dal lunedì al venerdì
(sabato e domenica dalle 10 alle 17). Tale prolungamento dell’orario
è reso possibile unicamente dalla presenza del personale di
sicurezza e dall’utilizzo di telecamere.
Un’area del centro è attrezzata per i disabili e gestita da
un disability officer; esiste un copy centre in cui è
possibile acquistare tessere per le fotocopie da un’apposita macchina;
nelle sale di lettura ogni tavolo è fornito di prese per l’utilizzo
dei computers portatili. Agli utenti è concesso anche l’impiego
di dischetti propri, ma non dei CD-ROMs, che possono però essere
aperti nei Mac messi a disposizione dal centro. Vi sono più di
duecento computers per l’utenza, tra PC e Mac, distribuiti in varie aree.
Le vere e proprie computing rooms (due sale con 20 PC ciascuna,
una con 20 Mac ed altre più piccole) sono dotate anche di uno
scanner e di una stampante a colori, il cui utilizzo è a pagamento.
Le postazioni sono monitorate da un complesso e costoso sistema di
sicurezza e l’accesso tramite account e password è riservato agli
studenti ed al personale dell’Università di Westminster. Si
può navigare in Internet, si possono consultare i CD sia locali
che in rete locale ed i periodici elettronici. Esiste una stanza dedicata
al server ed una al computing staff. I CD-ROMs non vengono catalogati ma
soltanto elencati in una lista consultabile via web, mentre i periodici
elettronici sono catalogati e ciascun titolo nel catalogo è un
link diretto per la consultazione. Il materiale in videocassetta viene
conservato in un’area a parte, insieme ai CD musicali; il centro ha una
speciale licenza per le registrazioni dalla BBC. Le stampe ed i disegni
vengono catalogati e conservati in schedari appositi in cui si possono
perfino trovare foto ritagliate da riviste.
Nel complesso le strutture visitate hanno costituito stimolante
materiale per un confronto e, se da un lato non possono che essere
apprezzate, dall’altro lato è inevitabile trovare in esse motivi
di critica da parte degli stessi bibliotecari inglesi; mi sembra anche
legittimo considerare che la realtà italiana non risulta sempre
necessariamente perdente nel raffronto.
La full immersion nella realtà inglese è anche utile a
livello linguistico nella ricerca dei termini più adeguati per la
traduzione della guida e del sito web della Biblioteca Bigiavi.
Un doveroso e sentito ringraziamento è rivolto a Luisa Marquardt
dell’AIB Lazio e Wayne Harper del British Council, accompagnatori
sempre disponibili e preparati, all’ottima organizzatrice Giuliana Zagra
dell’Associazione Italiana Biblioteche ed a tutti coloro che hanno reso
possibile questo utilissimo viaggio, così intenso e così
ricco di spunti e di stimoli.
Sion Manning Secondary School Library
Kensington Central Library
Al piano terreno si trova la main lending library; sui primi
scaffali che vi s’incontrano è esposto tutto il materiale su
compact disc ed in videocassetta, l’unico per il quale è previsto
il prestito a pagamento, e tale da attrarre una maggiore quantità
di fruitori. Tariffe e modalità vengono indicate su di una
minuscola guida in cui si leggono anche indicazioni e costi relativi ad
altri servizi, fra i quali corsi di lingue e d’informatica ed affitto di
sale per i convegni. Anche la fruizione dell’Input Output Centre,
una sorta di centro di calcolo, è a pagamento, e consente
l’utilizzo di quasi tutte le funzioni dei PC messi a disposizione.
Al primo piano si trovano la sezione reference e la sala di lettura a
scaffale aperto, nella quale numerosi cartelli mettono in guardia sulla
presenza di eventuali ladri e diffidano dal consumare cibi o bevande.
Alcuni computers consentono la consultazione del catalogo on line della
biblioteca; esistono inoltre quattro postazioni dedicate alla
consultazione dei CD-ROMs della biblioteca, dei quali va fatta richiesta
al personale: si tratta di postazioni stand alone, anche se è
in preparazione una rete locale. I titoli consultabili sono i seguenti:
The British Library
The British Library, St. Pancras
The British Library Document Supply Centre, Boston Spa
The British Library of Political and Economic Sciences
University Library
IRS Centre, Harrow Campus, Westminster University
Conclusione
Ringraziamenti
Appendice 1 : Elenco alfabetico dettagliato delle strutture visitate
Appendice 2 : Programma del viaggio
Lunedì 15
Martedì 16
Mercoledì 17
Giovedì 18
Venerdì 19
Sabato 20
Domenica 21
Copyright AIB 2000-09-26, ultimo aggiornamento 2000-09-29,
testo di Silvia Girometti, a cura di Claudio Gnoli.
<http://www.aib.it/aib/contr/girometti1.htm>