AIB. Vita dell'Associazione

Al coordinatore del
Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale
Prof. Mauro Masi

Richiesta di audizione

Gentile Professore,

com'è noto da qualche giorno circola in rete il testo di una proposta di legge in materia di pirateria digitale. La paternità di tale proposta non è chiara, ma il suo contenuto suscita preoccupazione poiché sembra prefigurare forme di controllo pervasivo e generalizzato sui comportamenti degli utenti, del tutto contrastanti con le garanzie costituzionali a tutela dell'inviolabilità della sfera personale e della libertà degli individui.

L'Associazione Italiana Biblioteche (AIB), fondata nel 1930, è la principale associazione di bibliotecari e biblioteche in Italia, con oltre 3 500 iscritti (persone fisiche ed enti) ed opera da sempre allo scopo di favorire la più ampia fruizione delle opere dell'ingegno tramite un effettivo bilanciamento degli interessi degli utilizzatori e dei detentori dei diritti di sfruttamento economico.

L'AIB è membro dell'IFLA, International Federation of Library Associations and Istitutions, e ne fa proprio il Manifesto per Internet del 2002 <http://www.ifla.org/III/misc/im-it.htm.>

Richiamandosi alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, e in particolare all'art. 19, IFLA "incoraggia tutti i governi a sostenere il libero flusso dell'informazione accessibile tramite Internet nelle biblioteche e nei servizi informativi e a opporsi a qualsiasi tentativo di censurare o inibire l'accesso".

L'AIB è fortemente impegnata in materia di Diritto d'autore. Nel 2007 una nostra delegazione ha partecipato alla stesura delle proposte di riforma della L. 633/1941, poi presentate al Ministro per i Beni e le Attività Culturali dal Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore.

Nel novembre 2008 abbiamo inviato i nostri commenti al Green paper on Copyright in the Knowledge Economy della Commissione Europea (COM2008 466/3).

Abbiamo inoltre avviato un tavolo di consultazione con l'Associazione Italiana Editori per individuare soluzioni comuni alle problematiche derivanti dall'applicazione di alcune disposizioni contenute nella L. 633/1941, e più in generale sulle tematiche del digitale, dell'Open Access, dell'interoperabilità dei sistemi informativi editoriali e bibliotecari, della promozione della lettura e del deposito legale.

Nel 2007, al termine dell'istruttoria svolta dalla Commissione speciale Diritto e nuove tecnologie, avemmo modo di sollecitare un espresso richiamo alla conformità delle misure tecnologiche di protezione con il Codice della privacy (D.Lgs 196/2003 e successive modifiche e integrazioni); inoltre, esprimemmo dissenso riguardo alla proposta, avanzata da altri gruppi di lavoro, di conferire mandato al Governo per l'istituzione di un nuovo organismo di vigilanza. Riteniamo in ogni caso che eventuali proposte di tale segno richiederebbero una discussione ben più ampia, tra tutti i soggetti interessati, anche allo scopo di delimitare chiaramente gli eventuali compiti assegnati a tale organo. In tale direzione si è recentemente espresso anche il Ministro Sandro Bondi.

Confidando nella Sua intenzione di accogliere il metodo già sperimentato dal Comitato consultivo permanente per il diritto d'autore, ci auguriamo che nel merito della proposta di legge de qua sia avviata al più presto una consultazione con tutti i "portatori di interesse".

A tale proposito, saremmo lieti di poterLe esporre la posizione e le proposte dell'Associazione Italiana Biblioteche durante un'audizione presso il Comitato da Lei autorevolmente presieduto.

Il Presidente dell'Associazione Italiana Biblioteche
Prof. Mauro Guerrini

Roma, 3/02/2009
Prot. n. 16/2009