AIB. Attività internazionali
Linee guida sulla conservazione del materiale fotografico
Photographic and Film Media
International Preservation Issues Number One
International Federation of Library Association and Institutions
Core Programme on Preservation and Conservation
And Council on Library and Information Resources
IFLA
Principles for the Care and Handling of Library Material
Compiled and edited by
Edward P.Adcock
With the assistance of
Marie-Thérèse Varlamoff and Virginie Kremp
International Preservation Issues
Number One
Traduzione italiana
A cura di Laura Gasparini
(gennaio 2003)
Photographic and Film Media
[Indice]
I media fotografici
Sin dalla nascita della fotografia avvenuta nel 1839, le fotografie
sono state realizzate impiegando molti procedimenti differenti.
Alcuni dei materiali utilizzati erano estremamente instabili, altri
erano molto delicati al contatto fisico, e quasi tutto il materiale
fotografico era ed è sensibile ai fattori ambientali, non solo
alla temperatura, all'umidità relativa, all'inquinamento
atmosferico, ma anche alle sostanze ossidanti emesse dai materiali da
costruzione quali vernici murali, arredi in legno, cartoni e persino le
buste o confezioni originali utilizzate per proteggere i materiali
fotografici.
Mentre la conservazione del materiale fotografico dovrebbe essere
lasciata allo specialista, il personale delle biblioteche può
adottare precauzioni per la salvaguardia e la tutela delle collezioni
che comprendono anche fotografie.
[Indice]
Composizione delle fotografie
Una fotografia è caratterizzata da tre parti differenti:
- Supporto:
- è lo strato che può essere di vetro, pellicola
flessibile, carta o carta plastificata (politenata);
-
- Legante o emulsione:
- è lo strato del legante e emulsione, per la maggior parte
gelatina animale, ma anche albumina o collodio per le fotografie
dell'Ottocento, contenente l'immagine finale o legando l'immagine al
supporto;
-
- Materiale dell' immagine finale:
- è lo strato costituito d'argento, coloranti, o pigmenti.
L'immagine è generalmente sospesa nell'emulsione o nello strato
del legante.
Nel corso del tempo sono stati utilizzati molti differenti materiali
sia per la composizione dell'immagine finale sia per i leganti.
Oggigiorno, tuttavia, quasi tutte le immagini fotografiche in bianco e
nero sono composte da sali d'argento sospesi in gelatina animale
(emulsione).
[Indice]
Modalità di consultazione, manipolazione
I media fotografici sono estremamente suscettibili al danno causato
dalla poca cura durante la manipolazione e la consultazione; il
personale delle biblioteche e degli archivi dovrebbero:
- Fornire copie piuttosto che gli originali quando è
possibile;
- Indossare guanti di cotone puliti quando si consultano i materiali
fotografici e non toccare mai il lato dell'emulsione dell'immagine
fotografica (esempio: stampe, negativi, diapositive, lucidi, ecc.);
- Preparare una superficie di lavoro e di studio pulita;
- Usare entrambe le mani per consultare una fotografia, o supportarla
con un cartoncino più rigido;
- Non utilizzare nastri adesivi, graffette, cavalieri, puntine o
elastici sul materiale fotografico;
- Consultare un conservatore o restauratore in merito alle
caratteristiche ambientali per l'immagazzinamento e la manipolazione.
[Indice]
Buste e custodie
Carpette o buste in PVC non devono mai essere utilizzate.
Tutti i materiali di conservazione dovrebbero superare il Photographic
Activity Test (PAT) come indicato negli standard ANSI IT. 2 1988. Questo
test rigoroso valuta gli effetti dei materiali di conservazione sui
materiali fotografici. Attualmente molti produttori e fornitori di
materiale di conservazione eseguono questo test sui loro prodotti. Se
possibile acquistare prodotti che hanno superato il PAT o richiedere che
tutto materiale di conservazione acquistato debba averlo superato.
Materiali dei contenitori per le fotografie possono essenzialmente
dividersi in due gruppi:
- Carta e cartoni;
- Materiali plastici.
La carta e il cartone dovrebbero essere conforme ai seguenti criteri:
- Alta percentuale di cellulosa (oltre 87%);
- pH neutro (attorno al 6.5-7.5);
- bassissimo contenuto di zolfo;
- legante neutro, libera da lignina, da particelle metalliche, acide,
perossidi, formaldeide e da agenti nocivi derivanti dall'incollaggio.
I contenitori di materiali plastici dovrebbero essere conformi ai
seguente criteri:
- Liberi da plastificatori;
- Superficie non lucida, satinata;
È raccomandato il poliestere per contenitori purché le
condizioni ambientali siano stabili. Fanno eccezione le stampe e i
negativi con superfici delicate (così come le emulsioni sfaldate
e le coloriture manuali, materiali fotografici su supporto di vetro,
ferrotipi, fotografie conservate in astucci, e i primi materiali
fotografici su pellicola.
[Indice]
Raccomandazioni ambientali per l'immagazzinamento
I materiali fotografici sono particolarmente sensibili ai fattori
ambientali.
- Generalmente la temperatura dovrebbe essere mantenuta più
bassa possibile e costantemente monitorata; dovrebbe essere controllata
l'esposizione alla luce, alle radiazioni dei raggi UV, agli agenti
atmosferici, all'inquinamento dovute a particelle sospese nell'aria;
- Le stampe e i negativi in bianco e nero dovrebbero essere
conservati ad una temperatura sotto ai 18° C e l'umidità
relativa (UR%) attorno al 30-40%;
- I materiali a colori dovrebbero essere conservati in ambienti a
bassa temperatura (sotto i 2° C e 30-40% di UR) per assicurare la
durata.
- La collocazione dei materiali a colori in ambienti a bassa
temperatura deve essere fatto dopo aver consultato uno specialista;
- Per le collezioni fotografiche composte da differenti procedimenti
è raccomandata il tasso di umidità relativa del 35-40 % ;
- Le fluttuazioni della temperatura e dell'UR dovrebbero essere
evitate.
[Indice]
Conservazione
Differenti tipologie di materiali fotografici, come vetro e
pellicole fotografiche, stampe a contatto, fotografie a colori, lucidi
dovrebbero essere conservate separatamente.
- Fotografie:
- la soluzione migliore è, per ciascun esemplare, conservarlo
ognuno in una singola busta. Questo riduce il danno alla fotografia
aggiungendo protezione e supporto fisico.
Poiché la carta delle buste è opaca, la fotografia deve
essere rimossa dal contenitore per visionarla; i raccoglitori
trasparenti a forma di "L" (2 strati di poliestere appoggiati uno
sull'altro, saldati lungo i due bordi) con un cartoncino di supporto per
la stampa sono ideali perché permettono ai ricercatori di
visionare l'mmagine senza doverla toccare riducendo, quindi, il rischio
di graffi o abrasioni.
Una cura particolare deve essere data all'immagazzinamento delle stampe
fotografiche di grande formato montate su cartone. Spesso il cartone
originale è acido e estremamente fragile. La fragilità del
supporto può mettere a rischio la stessa immagine perché
il cartone può rompersi sia in fase di immagazzinamento sia
durante la consultazione, danneggiando, come detto, la fotografia.
Queste stampe vanno quindi immagazzinate con molta attenzione; a volte
è necessario predisporre contenitori fatti appositamente; inoltre
le fotografie di grande formato dovrebbero essere maneggiate con grande
cura.
Una volta che le fotografie sono state appropriatamente collocate in
cartelle, raccoglitori o buste, possono essere immagazzinate
verticalmente o orizzontalmente in scatole di
"qualità d'archivio" con apertura sul fronte per agevolare
l'estrazione e la ricollocazione. L'immagazzinamento orizzontale delle
fotografie è generalmente preferibile alla conservazione
verticale, poiché lo scaffale o cassetto permette un naturale
supporto e evita il danno meccanico come
l'incurvatura.L'immagazzinamento verticale, tuttavia, può
facilitare l'accesso alle collezioni e diminuire la manipolazione.
Nella collocazione verticale le fotografie dovrebbero essere archiviate
in carpette in carta acid-free o in buste a loro volta sospese.
L'utilizzo di cartelle sospese per l'archiviazione evita che le
fotografie scivolino una sotto l'altra e renderà più
facile la loro manipolazione. L'affollamento delle scatole e delle
cartelle dovrebbe essere evitato.
-
- Stampe in album:
- l'album dovrebbe essere interfogliato con carta sottile
100% cotone se le stampe appaiono danneggiate a causa delle fotografie
adiacenti o dal cartoncino acido delle pagine dell'album.
Questa operazione non dovrebbe essere fatta se la legatura dell'album
fosse sollecitata dall'aumento del volume dell'album. Gli album
fotografici moderni che utilizzano un foglio adesivo trasparente in ogni
pagina, per fissare le stampe, non devono essere utilizzati.
-
- Album fotografici:
- dovrebbero essere collocati orizzontalmente, preferibilmente in
scatole foderate con tessuto o carta acid-free.
-
- Negativi su supporto di vetro:
- :
- dovrebbero essere conservati singolarmente in buste di carta
acid-free e collocati verticalmente per il lato lungo in schedari
adeguatamente protetti o scatole robuste rivestite con un cartone
separatore ogni cinque negativi.
-
- Negativi su pellicola:
- possono essere conservati in contenitori di carta o poliestere.
Essi possono in seguito essere collocati in scatole o in cartelle
sospese in schedari.
-
- Fotografie in astuccio:
- come i dagherrotipi e gli ambrotipi dovrebbero essere conservati
orizzontalmente nelle loro custodie e queste, a loro volta, in
cassettiere e/o in scatole.
Le scatole contenenti materiale fotografico dovrebbero essere alloggiate
su scaffali in metallo. Quando possibile, materiali della stessa
dimensione, dovrebbero essere immagazzinati insieme; il miscuglio dei
diversi formati può causare abrasioni e rotture, e può
incrementare il rischio di una cattiva ricollocazione dei materiali
più piccoli.
Qualunque sia la dimensione delle fotografie tutte le buste che le
conterranno e riposte dentro una scatola dovrebbero essere della stessa
dimensione e della dimensione della scatola stessa. Le scatole non
devono essere troppo piene.
[Indice]
Media fotografici su pellicola
Vi sono tre principali tipi di supporto delle pellicole
fotografiche:
- Nitrato di cellulosa;
- Acetato di cellulosa;
- Poliestere.
Questi materiali sono stati usati come supporto per i negativi,
positivi trasparenti (lucidi, lastre radiografiche, ecc.), pellicole
cinematografiche, microfilm e altri prodotti fotografici. Il nitrato di
cellulosa e l'acetato di cellulosa sono instabili. I sottoprodotti del
loro degrado nuocciono gravemente fino a distruggere le collezioni
fotografiche.
In particolare le istituzioni dovrebbero individuare, isolare e
conservare adeguatamente i materiali in nitrato di cellulosa
perché, inoltre, è estremamente infiammabile, specialmente
quando è in condizione di forte degrado.
Considerando il rischio d'incendio associato ai negativi in nitrato
di cellulosa è molto importante isolare ogni materiale costituito
da nitrato di cellulosa; infatti ciò è richiesto da molte
polizze assicurative. Le pellicole in nitrato di cellulosa dovrebbero
essere conservate in aree speciali approvate dai Vigili del Fuoco.
È raccomandato che le pellicole di nitrato di cellulosa
siano duplicate su pellicole "safety" (poliestere).
[Indice]
Supporto della pellicola in nitrato di cellulosa
- È stato prodotto dal 1889 al 1951 e utilizzato dal 1900 al
1939;
- è altamente instabile e altamente infiammabile;
- Il deterioramento, a temperatura ambiente o più bassa,
continua lentamente, emettendo, durante il processo, dei gas (odore
pungente di acido acetico);
- Se questi gas non possono uscire dai contenitori nei quali le
pellicole sono conservate, la decomposizione accelera. Il supporto
diventa giallo, in seguito marrone, inizia a diventare appiccicoso,
sottile e poi fragile, sino a disintegrarsi in una polvere color marrone
cenere, causando la completa distruzione dell'immagine o della
registrazione sonora;
- La reazione può condurre alla spontanea combustione del film
con disastrose conseguenze per gli altri materiali adiacenti, persone e
edifici.
[Indice]
Supporto della pellicola in acetato di cellulosa
- È stato introdotto nel 1935 e dal 1939 in poi. Ha
pressoché sostituito totalmente il nitrato di cellulosa;
- Si decompone lentamente a temperatura ambiente, emettendo gas che
assomiglia all'odore di aceto, da qui il processo è conosciuto
come sindrome vinegar;
- Col tempo si decompone del tutto;
- Fino a poco tempo fa le pellicole su triacetato di cellulosa erano
state considerate adatte per le copie d'archivio; tuttavia i problemi di
stabilità si stanno evidenziando.
[Indice]
Supporto della pellicola in poliestere
- Comunemente conosciuto come "safety film".
- È utilizzato per le riproduzioni e copie fotografiche ai
fini dell'archiviazione permanente.
[Indice]
Manipolazione, Modalità di consultazione
I media fotografici su pellicola sono facilmente danneggiabili,
anche quando in buone condizioni.
Tutte le tre tipologie di pellicole sono delicate; lo strato di
legante in gelatina steso sul supporto, può essere graffiato,
abraso e quindi sgualcirsi facilmente.
L'unto e la sporcizia delle mani possono danneggiare il supporto e
il legante, così come il materiale dell'immagine chimica finale.
Una volta che il deterioramento ha inizio, i materiali fotografici
su supporto di pellicola sono ancora più esposti al danno
derivato dalle modalità di consultazione. Questi diventano ancora
più fragili e delicati. In questo stato il rimuoverli
ripetutamente dalla custodia può considerevolmente accentuare il
danno. Inoltre, i materiali deteriorati, possono diventare
appiccicaticci e aderire anche ad altri materiali. Idealmente, le
pellicole non dovrebbero mai essere maneggiate da non specialisti e
dovrebbero essere proiettate o copiate solo dal conservatore delle
raccolte fotografiche.
Chi consulta dovrebbe indossare guanti di cotone, maneggiare le
pellicole sorreggendole solo per i bordi, e lavorare in un locale
pulito, ben illuminato e ben ventilato con spazio sufficiente per il
lavoro. Mangiare, bere o fumare non deve essere permesso nell'area di
trattamento e di esame dei materiali. L'esposizione prolungata ai
negativi deteriorati può essere pericoloso anche per la salute,
specialmente in grandi collezioni.
Il degrado dei prodotti al nitrato di cellulosa e di acetato pongono
seri problemi alla salute e alla sicurezza, così è
doverosa la cura e l'attenzione che deve essere esercitata quando si
consultano queste tipologie di pellicole.
- Indossare guanti di neoprene;
- Mantenere un buon livello di areazione nei locali;
- Usare una maschera;
- Non indossare lenti a contatto;
- Limitare il tempo di esposizione.
[Indice]
Raccomandazioni ambientali per i depositi
Un recente studio svolto dal Image Permanence Institute a Rochester
(N.Y.) rende esplicita la relazione tra la temperatura (C°) degli
ambienti per la conservazione e l'umidità relativa
(UR) e la stabilità
dei materiali fotografici a lungo termine.
Il risultato, pubblicato in IPI Storage Guide for Acetate
Film, predice la durata delle nuove pellicole e di quelle già
degradate in seguito alla differente combinazione tra l'umidità
relativa e la temperatura. La seguente tabella illustra le previsioni di
durata per le condizioni di conservazione sopra citate. La tabella
prende in considerazione le pellicole di acetato in buon stato di
conservazione; nella seconda parte, invece, riguarda le pellicole che
hanno iniziato il processo di deterioramento.
Stima di probabilità di vita (in anni) per nuove e
deteriorate pellicole su supporto di acetato in ambienti di
conservazione selezionati
Modalità di conservazione
|
T. e UR |
Anni |
Ufficio, aria condizionata |
21° C a 50 % UR |
40-5 |
Conservazione a bassa temperatura (cool) |
18° C a 35 % UR |
90-15 |
Conservazione a bassa temperatura (cool) |
13 ° C a 30 % UR |
200-40 |
Conservazione a bassa temperatura (cool) |
04° C a 30 % UR |
800-130 |
Conservazione a freddo (cold) |
-04° C a 30 % UR |
1500-400 |
Conservazione a freddo (cold) |
-18° C a 30% UR |
1500-400 |
Questa tabella è uno strumento molto pratico per la gestione
delle collezioni, poiché il costo di una condizione di
conservazione può essere direttamente proporzionale alla
quantità di beneficio misurato in anni. Come indicato nella
Storage Guide for Acetate Film a cura dell'Image Permanence
Institute a Rochester (N.Y.), la conservazione a freddo è la sola
scelta di conservazione vitale per incrementare la stabilità del
materiale che ha già mostrato segni di deterioramento e per
conservare in buone condizioni il nuovo materiale.
Se la conservazione a freddo non rientra in una politica di
conservazione a breve termine, l'ambiente di conservazione dovrebbe
essere, tuttavia, ben ventilato per prevenire lo sviluppo di gas acidi
che è all'origine delle reazioni di degrado autocatalitiche delle
pellicole in cellulosa. I valori ambientali dovrebbero essere stabili,
il più possibile, essere freschi e secchi.
Significative fluttuazioni di temperatura e dell'umidità
relativa dovrebbero essere evitate.
[Indice]
Conservazione segregata
Ogni tipologia di materiali fotografici su supporto di pellicola
dovrebbe essere, idealmente, conservato separatamente, isolato dalle
altre tipologie di supporti.
La conservazione organizzata in questa direzione protegge gli altri
materiali fotografici dai prodotti della degradazione del nitrato di
cellulosa e gli acetati di cellulosa. In particolare l'acido nitrico,
che si forma dopo la degradazione del nitrato di cellulosa, può
far decadere l'immagine d'argento modificando il legante in gelatina
facendolo diventare morbido e perfino appiccicoso; questo può
corrodere i contenitori di metallo e gli schedari.
Questo tipo di organizzazione dei materiali fotografici permette
anche il monitoraggio della condizione delle collezioni in modo
più efficiente ed efficace. Mentre è importante separare
le differenti tipologie di materiali, se possibile, è altrettanto
e ovviamente importante isolare i materiali fotografici deteriorati da
quelli in buone condizioni.
Come menzionato poc'anzi il deterioramento dei materiali può
produrre,
innescare
il deterioramento anche negli altri esemplari.
[Indice]
Conservazione generica
Pellicole in lastra, come negativi e trasparenti dovrebbero essere
conservate in contenitori a tasca; i contenitori in scatole o in
cassettiere e queste scatole o cassettiere su scaffali o in armadi in
metallo.
Le pellicole in rullo, come le pellicole cinematografiche e i
microfilm, dovrebbero essere tenuti arrotolati attorno ad un perno con
il lato dell'emulsione all'interno e conservate in scatole di metallo
senza plastificazione, cloro e perossidi. I materiali che includono
polietilene o polipropilene sono accettabili.
Ogni carta o cartoncino all'interno delle pellicole dovrebbe essere
rimossa, così come gli imballi originali e conservati
separatamente con l'appropriata documentazione. Entrambi i materiali
piani e in rotolo dovrebbero essere conservati orizzontalmente su
rastrelliere in metallo un ambiente secco a bassa temperatura, in
oscurità con una buona circolazione dell'aria.
Le sostanze inquinanti che possono danneggiare la pellicola sono:
perossidi (provenienti dalla carta o dal legno), composti di cloro,
ossidi di azoto, biossido di zolfo, acido solfidrico (anche semplici
elastici potrebbero contenere zolfo), impurità in sostanze
adesive, gas emessi da vernici, ozono da fotocopiatrici e certe
tipologie di lampadine o apparecchiature elettriche, ammoniaca, fumo di
sigarette, insetticidi, polvere particelle abrasive e funghi. Nelle zone
di lettura sono consigliati filtri d'aria a carbone
attivato cosi come la moquette a pelo lungo annodata piuttosto che a
pelo tagliato perché pezzettini di fibra possono a lungo andare
venire rilasciati e queste fibre, essendo abrasive, potrebbero
danneggiare i materiali fotografici.
[Indice]
Glossario
- Acido
- In chimica, una sostanza capace di formare ioni di idrogeno (H+)
quando dissolti in acqua. Gli acidi possono danneggiare la cellulosa
presente nella carta, nel cartone, nel tessuto, dalla catalizzazione
dell'idrolisi. Gli acidi possono essere introdotti durante la
manifattura, o possono essere presenti in materiali grezzi. Gli acidi
possono essere introdotti, quindi, dalla migrazione da materiali acidi o
dall'inquinamento atmosferico.
-
- Acid-free
- Materiali che hanno pH 7 (neutro) o più alto (alcalino).
-
- Qualità d'archivio
- Un termine generico che indica un materiale, un prodotto o processo
che è durevole e/o chimicamente stabile, che ha una lunga
longevità, e che può quindi essere utilizzato per lo scopo
della conservazione. Il termine non è quantificabile; non
esistono standards che indicano quanto un materiale d'archivio
durerà. La parola permanente è talvolta usato per indicare
la stessa cosa.
-
- Fragilità
- Una proprietà o condizione che causa rotture o incrinazioni
di un materiale quando flesso o piegato. La carta è detta essere
fragile quando un angolo non sopporta una doppia piegatura.
-
- Cellulosa
- Chimicamente, un carboidrato complesso. L'elemento principale
costituente sono le cellule vegetali delle piante e conseguentemente il
principale costituente di molte fibre prodotte dalle piante così
come carta, cartone, cotone e lino per tessuti. Le piante tradizionali
occidentali utilizzate per ottenere cellulosa per carta furono cotone e
lino. Il legno è stato la maggior risorsa per fabbricare fibre
per carta dal 1850.
-
- Stabilità Chimica
- Non facilmente decomposto o diversamente modificato chimicamente.
Questa è una caratteristiche consigliati per i materiali
utilizzati in conservazione, poiché essa garantisce una
capacità a resistere al degrado chimico come la carta che col
tempo e/o all'esposizione variabili durante la consultazione o
l'esposizione può diventare fragile. Talvolta descritto come
chimicamente "inerte".
-
- Conservazione
- Pratiche specifiche utilizzate per rallentare il deterioramento e
prolungare la vita di un oggetto attraverso un intervento diretto sul
suo aspetto fisico o restauro chimico. Gli esempi potrebbero essere la
riparazione di un danno fisico delle legature o la deacidificazione
della carta.
-
- Interfogliazione
- La pratica di utilizzare fogli di carta o altro materiale per
separare le pagine. La carta con la riserva è spesso raccomandata
per essere inserita tra materiali o pagine acide per prevenire la
migrazione dell'acidità.
-
- Lignina
- Una componente della cellule della corteccia delle piante di legno
insieme con la cellulosa. La lignina è largamente responsabile
per la robustezza e rigidità delle piante, ma la sua presenza
nella carta e nel cartone è responsabile e contribuisce al
degrado chimico. Vi può essere una grande quantità di
lignina presente nella polpa ottenuta dal legno. Se non è stata
rimossa durante la produzione meccanica della polpa stessa la si
può rimuovere ottimamente utilizzando processi meccanici.
-
- PH
- In chimica, il pH è una misura della concentrazione degli
ioni di idrogeno in soluzione, indicando l'acidità o
l'alcalinità. La riserva alcalina dei materiali utilizzati per
l'archiviazione in biblioteche e in archivi devono avre un pH al di
sopra di 7 e non inferiore di 9.
-
- Degradazione fotochimica
- Danno o mutamento causato o accelerato dalla esposizione alla luce.
-
- Poliestere
- Nome comune del tereflato di polietilene. Le sue caratteristiche
include la trasparenza, mancanza di colore, alte resistenza di tensione
e stabilità chimica (quando fabbricato senza vernici o additivi.)
Utilizzato in fogli o in pellicola per rivestire, incapsulare.
È noto commercialmente come Mylar e Melinex.
-
- Polietilene
- Nella sua forma pura, è un materiale chimicamente stabile.
Utilizzato in forma di pellicola per fabbricare buste a tasca per il
materiale fotografico e altri usi. Esso è una alternativa
più economica della pellicola di poliestere.
-
- Polipropilene
- Nella sua forma pura, è un materiale chimicamente stabile.
Utilizzato in forma di pellicola per fabbricare buste a tasca per il
materiale fotografico e altri usi.
-
- Polivinilcloruro
- Materiale plastico noto usualmente conosciuto con l'abbreviazione
PVC, o talvolta "vinile". Non è stabile chimicamente come altri
materiali plastici. Può emettere componenti acidi provocando i
materiali di cellulosa. Addizionato chimicamente con un plastificante
per renderlo più flessibile è stato utilizzato anche per
fabbricare il PVC . È causa di danni ai materiali librari.
-
- Conservazione
- Include tutte le considerazioni manageriali e finanziarie compreso
l'immagazzinamento e provvedere alle attrezzature e alle strutture,
all'organizzazione del personale a tutti i suoi livelli, alle politiche,
alle tecniche e le metodologie coinvolte nella conservazione dei
materiali librari e archivistici incluse la gestione delle informazioni
in esse contenuti.
[Indice]
Bibliografia
- Cahier des charges pour les expositions de photographie.
Eclipse, Paris: SFIIC Groupe photographie, 1996
- Hendirks, Klaus B. and Brian Lesser. Disaster Preparedness and
Recovery: Photographic Materials,
"American Archivist", 46 Winter 1983
- McCormick-Goodhart, M.H. The Allowable Temperature and Humidity
Range for the Safe Use and Storage of Photographic Materials. "The
Journal of the Society of Archivists", vol. 17, n.1, 1996
- Paine, C. ed. Standard in the Museum Care of Photographic
Collection. London: Museum & Galleries Commission, 1996
- Roosa, M., Preservation Packet: Care, Handling and Storage of
Photographs. Washington: IFLA-PAC,
1992
- Wilhelm, H. The Permanence and Care of Color Photographs:
Traditional and Digital Color Prints, Color Negatives, Slides, and
Motion Pictures. Grinnell IA: Preservation Publishing Co., 1994.
- Materiali fotografici su
pellicola
- Fischer, Monique C. and Abrew Robb, Guidelines for Care and
Identification of Fil-based Photographic Materials, in Topic in
Photographic Preservation,
vol. 5.
Washington, D.C.: The American
Institute for Conservation of Histotic & Artistic Works, 1993.
- Messier, P., Preserving Your Collection of Film-Based
Photographic Negatives [Disponibile on line, a URL
<http://palimpsest.stanford.edu/byauth/messier/negrmcc.html>]
- Reilly, J. IPI Storage Guide for Acetate Film. Rochester,
NY : Image Permanence Istitute, 1993.
[Indice]
Traduzione italiana a cura di
Laura Gasparini
(gennaio 2003).
Questo testo è la traduzione di parte di
IFLA Principles for the care and handling of library material.
È
disponibile
anche una traduzione completa di quel documento, a cura di Luciano
Carcereri e Rosa Martucci,
a URL
<http://www.ifla.org/VI/4/news/pchlm-it.pdf>
[PDF].