L'Associazione Italiana Biblioteche è intervenuta sul caso della Biblioteca comunale di Follonica la cui direttrice, per aver effettuato alcune operazioni di scarto di materiale bibliografico erroneamente interpretate, è stata oggetto di forti critiche.
Riproduciamo qui di seguito (correggendo alcuni refusi) un articolo pubblicato, per sollecitazione del nostro Ufficio stampa, sul quotidiano «Il Tirreno» il 16 ottobre 1997.
FOLLONICA. L'Associazione Italiana Biblioteche interviene sulla vicenda della distruzione di materiali documentari avvenuta nella Biblioteca di Follonica affermando categoricamente che «sul fatto c'è stato molto rumore per nulla». A questa convinzione si è giunti a conclusione del sopralluogo effettuato dal responsabile dell'Ufficio biblioteche della Regione Toscana, avvenuto proprio su sollecitazione dell'Associazione stessa.
La piena conferna, d'altra parte, viene da una lettera che l'assessore regionale alla cultura, Marialina Marcucci, ha inviato in questi giorni a Gianfranco Benedettini del "Centro studi G. Mussi" che era intervenuto chiedendo indagini approfondite e, per conoscenza, al sindaco dell'Amministrazione comunale di Follonica Bonifazi e alla direzione della Biblioteca comunale follonichese.
Nella nota si legge testualmente che «non si può parlare né di scempio né di roghi. L'episodio segnalato nasce da una situazione anomala determinatasi in un magazzino di deposito nel quale erano confluiti materiali documentari scartati o doppioni. Non vi si trovavano i fondi donati alla biblioteca che, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, sono stati riscontrati tutti al loro posto. La biblioteca, dunque, non è stata "bruciata", né si può indicare come "biblioteca scomparsa"». I sopralluoghi effettuati hanno inoltre inequivocabilmente evidenziato che la direzione della Biblioteca comunale sta portando avanti un programma di riorganizzazione del servizio che appare correttamente impostato e che riscuote positivi consensi anche da parte dell'utenza, come dimostrano le indagini effettuate e i dati statistici raccolti.
«Riguardo ai toni che ha assunto la polemica - scrive ancora l'assessore Marcucci - credo di dover affermare che, se per un verso può risultare utile concentrare l'attenzione sulla vita delle biblioteche - contrariamente a quanto accade di solito -, dall'altro non sono comprensibili affermazioni, in alcuni casi, drastiche ed eccessive. È indubbiamente auspicabile che siano ritrovate le forme per un confronto, anche acceso, che superi le contrapposizioni frontali per arrivare a rapporti costruttivi e possibilmente di collaborazione».
Da parte sua il presidente dell'AIB, Igino Poggiali, ha voluto espressamente rinnovare l'appoggio dell'Associazione alla direttrice della Biblioteca, che «ha effettuato la rimozione di materiali editoriali solo dopo aver selezionato e controllato la presenza di una copia di ogni documento in biblioteca. Questo in linea con un'ottica funzionale agli obiettivi di un istituto pubblico che prevede l'utilizzazione di spazi per stimolare una reale fruizione del pubblico più che un indiscriminato accumulo di materiale».