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Fabio Tassone

Cari soci,

salvo che la mia decisione venga condivisa e sostenuta nell'assemblea regionale di domani, ho deciso di dare la mia disponibilità a presentare la mia candidatura al CEN.

In questa decisione sono stato fortemente sollecitato dalle risposte all'appello elettorale sui bibliotecari atipici, che ho sottoscritto, e dall'insistenza di alcuni colleghi. Tutto ciò nonostante le difficoltà proprie di ogni lavoratore discontinuo che si dimena tra lavoro, famiglia e studio.

Questa candidatura nasce innanzitutto dall'esigenza di rappresentare il più ampiamente possibile le esigenze provenienti dal mondo del precariato nelle biblioteche, ma anche perché sento che è giunto il momento, come qualcuno ha chiesto in questo periodo, che forze nuove contribuiscano in modo attivo al futuro dell'AIB.

Il tema del lavoro discontinuo, in questi giorni tanto di moda, fino ad oggi ha trovato rare risposte nella politica dell'AIB e ora rischia di essere utilizzato soprattutto a fini elettorali, del resto la tutela della professione in genere, deve essere a mio parere, il primo impegno di un'associazione professionale. Anche se di per se stesso non dovrebbe essere necessario che ogni categoria di bibliotecari abbia un suo rappresentante al CEN, la ricchezza delle diverse esperienze e il contributo determinante delle varie personalità può rendere più proficuo il lavoro comune.

Personalmente penso che l'AIB stia vivendo in questo periodo un momento di eccessivo ripiegamento su se stessa. Il gioco delle liste e delle candidature di questi giorni pare nascondere disegni e strategie di potere che poco, o forse solo sullo sfondo, hanno a che fare con l'associazionismo professionale e con la cultura delle biblioteche in Italia. Chi mi conosce sa, anche per averlo detto pubblicamente in assemblea, che non mi sono mai piaciute alcune mancanze di trasparenza, soprattutto per quanto riguarda la gestione economica e quella del potere, all'interno dell'associazione. La "tragedia" di questo mandato, con la sua repentina fine e la ridda di polemiche che ne è seguita, dimostrano come questa associazione è stata incapace di proiettarsi all'esterno in modo significativo facendola sembrare una gabbia di polli che litigano tra loro per spartirsi il cibo.

Pur condividendo molte delle posizioni espresse o sottoscritte dai vari candidati, personalmente spero che l'AIB del futuro sia un'associazione:

-- che faccia elaborazione scientifica, senza che venga utilizzata come trampolino di lancio per le proprie mete personali;

-- che faccia formazione senza arricchire i conti correnti e curricula dei formatori lasciando vuoti i portafogli e qualche volta anche i cervelli dei formandi;

-- che sia sempre più forte e rappresentativa anche di concerto con gli altri protagonisti del settore dell'informazione;

-- che sia meno litigiosa, più trasparente e propositiva.

L'AIB che spero, l'AIB per cui spero di lavorare.

Fabio Tassone

Sono nato nel 1971 e mi sono Laureato in Conservazione dei Beni Culturali a Viterbo. Ho prestato e presto la mia opera professionale presso alcune biblioteche private ed ecclesiastiche in Calabria. Ho avuto tre annualità di Assegni di ricerca presso le università di Cosenza e Viterbo nelle discipline biblioteconomiche e della documentazione. Faccio parte del gruppo di lavoro AIB sul lavoro discontinuo. Sono stato vicepresidente del CER-Calabria.

Fabio Tassone

fabio.tassone@unical.it

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Date: Mon, 13 Dec 2004 17:31:06 +0100
From: Fabio Tassone <fabio.tassone@unical.it>
To: elezioni@aib.it
Subject: Candidatura

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