Anche la cultura si prepara a celebrare degnamente il proprio "Giubileo": l'Italia e, Roma in particolare, sono infatti in prima fila nella corsa ad ospitare un appuntamento d'eccezione, il Congresso mondiale delle biblioteche. È questo il motivo della visita di Cristine Deschamps, presidente dell'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions) che da domenica 11 ottobre sarà nella capitale, prima tappa del viaggio di una settimana attraverso il Centro sud (dopo Roma, Napoli, Salerno, Matera, Bari, Cagliari e Palermo) per valutare potenzialità, progetti e infrastrutture, insomma la vitalità dell'altra metà del nostro patrimonio culturale: da ciò dipenderà in gran parte l'assegnazione o meno al nostro paese dell'organizzazione della settantunesima Conferenza mondiale delle istituzioni bibliotecarie.
E ciò significherebbe, come spiega Igino Poggiali, presidente dell'Associazione italiana biblioteche (AIB) che sponsorizza la candidatura italiana, "nascita di nuove biblioteche, ammodernamento e potenziamento di quelle già esistenti, l'estensione dei loro servizi alla multimedialità e alla telematica, senza considerare il ritorno in termini di immagine per il nostro Paese con oltre cinquemila delegati in arrivo da tutto il mondo e
più di 146 nazioni rappresentate".
Insomma, un'importante vetrina culturale per il nostro paese, una ghiotta occasione per stimolare una continua innovazione, verificare i progressi compiuti in questo campo, e se, almeno in parte, sia stato colmato il divario fra Nord e Sud. "È proprio quello che vorrei scoprire da questa visita, finora posso dire di aver trovato strutture eccellenti tra Milano e Firenze, - ha detto Cristine Deschamps alla vigilia della sua partenza per l'Italia -. Sono curiosa di scoprire la realtà meridionale. Del resto, il gap tra Nord e Sud si può ridurre solo attraverso la democrazia e lo sviluppo economico e da questo punto di vista una buona rete di biblioteche pubbliche può giocare un ruolo cruciale, contribuendo a creare il sentimento di un'identità nazionale, a promuovere la ricerca e a migliorare la condizione sociale, industriale e agricola".
Ma cosa manca in Italia per parlare di un efficiente sistema bibliotecario? "Non abbiamo nulla da invidiare agli altri Paesi, - chiosa il presidente dell'AIB - ma il nemico numero uno resta ancora la burocrazia". Occorre, insomma, una semplificazione e un riassetto organizzativo: "Ovvero - continua Poggiali - una sola biblioteca nazionale e le altre presenti sul territorio, invece, aggregate in sistemi di grandi dimensioni e infine una struttura organo che gestisca in modo imprenditoriale l'intero sistema. Va ricordato a tal proposito la proposta al Governo, espressa nel corso della recente riunione del Coordinamento delle Regioni per i beni culturali, di istituire
nell'ambito della legge finanziaria '98 uno fondo per la partecipazione dello Stato ai progetti di edilizia bibliotecaria, adeguamento tecnologico e
supporto strutturale alla promozione del libro e della lettura, promossi dagli enti locali". Il problema non è dunque raggiungere un alto fatturato in termini economici: il vero obiettivo è quello di far leggere tutti "offrendo - riprende Christine Deschamps - un buon servizio agli utenti, tenendo soprattutto conto del fatto che il progresso tecnologico, la multimedialità, sono sì sempre ben accetti e forse rappresentano il futuro, ma leggere un libro su Internet per ora rappresenta solo un privilegio per pochi: la memoria del mondo è, e lo sarà ancora per molto, impressa al novanta per cento ancora su carta".
Ufficio stampa AIB
Luisa Leonzi
10 ottobre 1998
Programma della visita in Italia di Madame Deschamps.