Mentre sembra che possa concludersi positivamente la trattativa tra l'AIB, le Istituzioni pubbliche e la SIAE, per l'accordo finalizzato alla determinazione del compenso forfetario per le fotocopie effettuate per uso personale in biblioteca, come previsto dal comma 4, articolo 2 della legge 248/2000, l'AIB esprime la sua soddisfazione per il successo del suo impegno, teso a favorire la concertazione tra le istituzioni che gestiscono biblioteche, augurandosi che il metodo inaugurato in questa sede possa in futuro rafforzarsi a vantaggio di una politica nazionale di sviluppo dei servizi bibliotecari e di tutela e valorizzazione della professionalità del bibliotecario.
La comune volontà di addivenire ad un accordo e di garantire al Presidente del Consiglio dei Ministri la possibilità di emanare l'eventuale decreto di surroga con un largo consenso, ha portato alla determinazione di stipulare convenzioni diverse e specifiche per i vari comparti, nella forma di accordi temporanei che consentano, da un lato, la corresponsione del compenso in riferimento a parametri diversi da quello delle riproduzioni effettuate (per abitanti, per popolazione scolastica o universitaria, per utenti registrati, ecc...), dall'altro di impegnare le biblioteche ad attivare, da subito, forme di rilevazione delle fotocopie effettuate per uso personale in biblioteca, soggette al diritto d'autore, perché l'accordo definitivo possa poi stipularsi più correttamente in riferimento ad esse.
L'AIB rileva però la necessità, affinché l'accordo definitivo possa essere stipulato con chiarezza e al fine di dare coerenza ed unitarietà alle diverse convenzioni per comparto, che in queste siano definiti preliminarmente i punti di ambiguità della legge, così come essi sono emersi al tavolo delle trattative (si veda per questo la lettera del prof. Francesco Sicilia, Direttore generale dell'Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria del Ministero per i beni e le attività culturali del 5 dicembre 2000, prot. Div. III n. 13145).
Si ritiene impossibile, per le biblioteche, procedere alla rilevazione statistica delle fotocopie effettuate per uso personale, a norma dei commi 4 e 5 dell'articolo 2 della legge 248/2000, se non sono preliminarmente chiariti i concetti di servizi di biblioteca, biblioteca pubblica, opera rara, servizio in outsourcing.
Sarà impossibile, senza questa chiarificazione preliminare, determinare la quantità delle riproduzioni fatte e individuare le stesse biblioteche che dovranno operare per rilevarne il numero. Sarebbe pericoloso stipulare accordi separati senza chiarire in premessa il significato condiviso di tali principi.
La chiarificazione di quei principi risulta peraltro assolutamente conforme a quanto deliberato dal Parlamento europeo, nella seduta del 14 febbraio 2001, che ha approvato la Direttiva sull'armonizzazione delle leggi sul copyright. A questa l'AIB si richiama perché l'applicazione della legge 248/2000 non sia in contrasto con le direttive comunitarie.
L'AIB chiede pertanto che gli accordi, che la SIAE e le Istituzioni sono in procinto di sottoscrivere, contengano le premesse che l'AIB stessa aveva proposto al tavolo della trattativa alla Presidenza del Consiglio e che di seguito si riportano.
Si ringrazia per l'attenzione, con la fiducia e l'auspicio che si intensifichi il rapporto di collaborazione tra le istituzioni e l'AIB, essenziale per garantire ai cittadini il diritto alla informazione e alla cultura, che è il fine della professione del bibliotecario.
Il Presidente
Igino Poggiali