Informati dell'impegno, più volte pubblicamente manifestato, dell'AIB a procedere ad un accordo ai sensi dell'art. 2, comma 5 della legge n. 248/2000 con la SIAE circa la misura e le modalità di pagamento dei compensi soltanto sulla base di una concertazione preliminare con le istituzioni titolari delle biblioteche, si esprime apprezzamento per tale posizione.
È con grande rispetto e sensibilità istituzionale che le associazioni di categoria non ritengono opportuno rappresentare e, men che meno, negoziare accordi che determinino modalità di erogazione di un servizio che il più delle volte fa capo alla diretta responsabilità delle pubbliche amministrazioni.
Per altro verso non risulta possibile che Regioni, Province, Comuni e Università deleghino alle associazioni citate la loro rappresentanza.
Vista dunque la situazione, si prende atto della conseguente impossibilità di pervenire ad un accordo e di come occorra pertanto procedere all'emanazione del decreto da parte della Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'art. 2, comma 5 della legge n. 248/2000.
Ritenendo che l'intera problematica, per la sua natura di grande delicatezza per l'accesso all'informazione e per la qualità del servizio, debba essere affrontata nel minimo tempo possibile, si propone l'insediamento presso la Presidenza del Consiglio di una Commissione per la formulazione di pareri in vista dell'emanazione del decreto, in cui sia garantita, oltre alla presenza dell'Ufficio centrale per i beni librari, gli istituti culturali e l'editoria, la presenza dell'ANCI (in rappresentanza delle biblioteche civiche), dell'UPI (per le biblioteche provinciali), delle Regioni (sia in quanto rappresentanti delle biblioteche regionali che quali soggetti competenti - sul piano amministrativo e legislativo - in materia di biblioteche di enti locali e di interesse locale), del Ministero per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica e della Conferenza dei Rettori (quali soggetti rappresentanti le biblioteche universitarie).
Tali presenze si affiancheranno a quelle dei rappresentanti delle associazioni di categoria interessate ai sensi del citato articolo.
In tale sede sarà altresì possibile precisare alcune questioni non esattamente definite nella norma e già sollevate dalla Direzione dell'Ufficio centrale per i beni librari, su cui si conferma il consenso.
Infine si ritiene che il decreto, prima della sua adozione, debba essere sottoposto all'esame per il parere della Conferenza unificata Stato-Regioni.
Giampiero Leo
Assessore ai beni culturali della regione Piemonte